mercoledì 24 dicembre 2014

farfalle di piselli con pesto di finocchietto e gamberi

I legumi nell'impasto: una gustosa alternativa alla solita pasta 

fresca.....



Per 4 persone:

100 g di piselli secchi

200 g di semola 
rimacinata

60-70 g di acqua 
tiepida

un pizzico di sale

un mazzetto di 
finocchietto selvatico

10 g di mandorle

4 cucchiai di olio e.v.o.

200 g di code di 
gamberi




Lasciate i piselli in ammollo per una notte.
Scolateli e frullateli finemente. Impastateli con la farina, un pizzico di sale e l'acqua tiepida, aggiungendola poca alla volta fino a quando otterrete un impasto liscio e ben sodo (la quantità dipenderà dal tipo di farina usato). 
Lasciatelo riposare almeno mezz'ora avvolto nella pellicola.
Nel frattempo cuocete i finocchietti già mondati in abbondante acqua salata, scolateli e frullateli con le mandorle, l'olio e un pizzico di sale e di pepe.
Col mattarello stendete la pasta ad un mm di spessore e con una rotella dentata ricavatene tanti rettangoli lunghi 5 cm e larghi 3. Stringeteli al centro tra indice e pollice, formando così delle farfalline.
Disponete le farfalline su un canovaccio infarinato.
Cuocete le farfalline in abbondante acqua salata per circa 3 minuti, prelevatele con un mestolo forato e trasferitele in padella con il "pesto" di finocchietto e le code dei gamberi. Saltatele a fuoco vivo per un paio di minuti,(il tempo di cottura dei gamberi) aggiungendo se necessario un po' di acqua di cottura della pasta.
Se preferite potete tagliare la sfoglia a losanghe.



riso rosa con capone all'arancia e melograno

Quando un'amica parte e si accolla di cercare su tua richiesta, comprare e soprattutto mettere in valigia un rafano da mezzo chilo (con i problemi di peso che ti fanno le low cost) e ti regala pure un sacchetto di un meravigliosissimo riso rosa mai visto prima, vuol dire che è una vera, grande, grandissima amica. Grazie Fina!!! (date un'occhiata al suo blog, ne vale proprio la pena)




Per due persone:
100 riso rosa
200 g di filetto di capone già pulito
il succo di un' arancia
4 cucchiai di chicchi di melograno
sale
pepe nero
olio  e.v.o.
farina riso q.b.

Sciacquate il riso e cuocetelo a fuoco basso, con coperchio, con 200 ml di acqua e poco sale.
A fine cottura sgranatelo con una forchetta e tenete al caldo.
Tagliate il filetto di capone a striscioline spesse un dito, infarinatelo leggermente e rosolatele a fuoco vivo in padella per un minuto circa con poco olio. Aggiungete il succo d'arancia e il melograno e proseguite la cottura altri 2'. Profumate col pepe nero appena macinato e servite con il riso.

Se non trovate il riso rosa, cuocete la stessa quantità di basmati (dopo averlo sciacquato benissimo), aggiungendo verso la fine i chicchi di melograno che coloreranno col loro succo il riso di rosa . Cuocerete il capone come sopra senza il melograno.

strudel integrale all'olio d'oliva con mele e mirtilli rossi

Buon Natale a tutti!!!! 
Dopo una lunghissima assenza (saprete presto il motivo....) festeggio con voi il mio ritorno al blog e vi regalo tre ricette da provare durante le vacanze. 
Questa è la prima: il classico strudel alle mele con piccole modifiche all'impasto per il quale ho usato farina integrale e olio d'oliva e al ripieno nel quale ho sostituito al pangrattato la farina di mandorle e all'uvetta i mirtilli rossi.
Spero vi piaccia!




300 g di farina integrale di grano tenero
70 g di olio e.v.o.
30 g di acqua tiepida
un uovo
un pizzico di sale

per il ripieno:
6 mele golden
il succo di due limone
6 cucchiai di mirtilli rossi disidratati
un pezzetto di cannella
4 cucchiai di miele agli agrumi
5 cucchiai di farina di mandorle

Impastate la farina con l'olio, l'uovo e il sale. Aggiungete acqua tiepida, poca alla volta, quanto basta per ottenere un panetto morbido, liscio ed elastico. Copritelo con una ciotola capovolta e lasciatelo riposare.
Nel frattempo sbucciate e affettate le mele, bagnatele col succo dei limone, aggiungete la cannella sbriciolate, il miele (io lo scaldo leggermente per poterlo amalgamare meglio e i mirtilli rossi. Mescolate bene.
Stendete  leggermente l'impasto col mattarello sul piano infarinato poi continuate a stenderlo su un canovaccio pulito, sempre ben infarinato, fino a quando sarà così sottile da risultare trasparente. Con questa dose viene un mega strudel o due un po' più piccoli (cosa che io preferisco perchè più facili da arrotolare e sistemare in teglia). Se decidete di farne due dividete l'impasto prima di stenderlo.
Cospargete la superficie con la farina di mandorle lasciando libero qualche centimetro tutto intorno e arrotolate con cura lo strudel aiutandovi con il canovaccio. Sigillate bene le estremità, trasferite su una teglia rivestita con carta forno e spennellate con poco olio d'oliva.
Infornate a 200° per 25' circa e comunque fino a doratura. Cospargete con zucchero a velo e servite tiepido con salsa alla vaniglia o gelato.



venerdì 12 dicembre 2014

grano al cioccolato con clementine al miele

Non amo la cuccia e questo si sa ma il grano mi piace e la cioccolata pure..... e tanto!!
E quindi dovendo cucinare il grano per S.Lucia, perchè da noi è tradizione, invento ogni anno delle variazioni sul tema (la classica cuccia a Palermo si prepara col grano bollito, crema di ricotta o per alcuni crema di latte), dolci o salate, l'importante è che il grano ci sia.
Quest'anno, dopo la "cuccia" al caffè e la zuppa di grano e cavolo cappuccio vi propongo una velocissima versione al cioccolato (velocissima partendo ovviamente dal grano già cotto!!)


Per  2 persone:
140 g di grano già cotto
120 ml di latte
60 g di cioccolato fondente
2 cucchiaini da caffè di amido di mais
1 clementina
2 cucchiaini da tè di miele all'arancia

Tre giorni prima:
Mettete il grano in acqua e lasciatelo in ammollo per tre giorni cambiando l'acqua ogni giorno. 
Al terzo giorno scolatelo e sciacquatelo bene, fatelo cuocere in abbondante acqua fino a quando diventa tenero. Il mio era un meraviglioso grano di perciasacchi, un antico grano siciliano, regalatomi da una cara amica e ha cotto soltanto mezz'ora ma altri tipi di grano potrebbero richiedere più tempo.

In un pentolino mettete l'amido, stemperate con il latte, aggiungete il cioccolato a pezzetti e il grano e ponete sul fuoco. Mescolate fino a quando la crema si sarà addensata.
In un padellino fate sciogliere il miele, aggiungete gli spicchi della clementina e lasciateli caramellare un paio di minuti a fuoco vivo.
Trasferite il grano nei bicchieri e completate con gli spicchi di clementina e il loro sciroppo. Lasciate raffreddare in frigo prima di servire

venerdì 5 dicembre 2014

basmati speziato all'arancia

Questa ricetta non c'era proprio messa. Troppe cose da fare, un progetto meraviglioso in cui credo molto che si sta concretizzando e troppo poco tempo per provare nuove ricette e fotografare per il blog ma....mercoledì sera Marianna mi ha preparato questo riso ed era troppo buono per non provarlo a casa. La ricetta me la sono fatta dare ma forse avevo bevuto qualche bicchiere di troppo e mi è rimasto solo il ricordo di un olio aromatico con zenzero, peperoncino......e poi?
Ho fatto di testa mia e ne è risultato un riso delicatamente speziato, poco piccante (quello di Marianna lo era di più) da mangiare così com'è o da accompagnare ad un filetto di pesce, a del pollo, del maiale, delle verdure stufate.....



A persona:
80 g di basmati
1 cucchiaio di olio e.v.o.
1/2 cucchiaino di zenzero fresco grattugiato
la punta di un peperoncino piccante
un cm di baccello di vaniglia
un pezzetto di cannella
un seme di cardamomo pestato
sale
80 ml di succo di arancia
80 ml di acqua
scorza d'arancia (bio) grattugiata

Mettete in un pentolino l'olio e le spezie, lasciatele scaldare per un paio di minuti a fuoco basso poi aggiungete il riso (ricordatevi di sciacquare bene il basmati prima di cuocerlo fino a quando l'acqua ne uscirà limpida) e fateli tostare un minuto.
Aggiungete acqua e succo d'arancia, salate e coprite con un coperchio. Lasciate cuocere a fuoco basso senza mai mescolare per circa 8'-10' fino a quando il liquido sarà del tutto assorbito.
Sgranate con una forchetta e servite.

Questo è il mio contributo al Gluten Free(Fri)Day

venerdì 21 novembre 2014

tortini di quinoa zucca centenaria e catalogna

La zucchina centenaria è stata una gran bella scoperta. 
Quando l'ho vista per la prima volta mi sono chiesta: "e ora come la sbuccio??" 
Per chi non la conoscesse ha la forma di un avocado (un po' più cicciotto) verde chiara e completamente ricoperta da spine.
Ho messo su i guanti, ho tagliato le estremità, l'ho poggiata su un tagliere e ho eliminato la buccia come fosse un ananas.
Polpa compatta dal sapore delicato, si abbina perfettamente a piatti salati e dolci. Oggi ve la presento in versione piatto unico con quinoa e catalogna.


Per 8 tortini:
150 g di zucca centenaria già mondata
100 g di catalogna bollita e strizzata
1/2 cipolla rossa piccola
50 g di quinoa
1 uovo
un cucchiaio di parmigiano

Tagliate la zucchina a cubetti, sciacquate la quinoa, tritate la cipolla.
Mettete un filo d'olio in un pentolino, aggiungete la quinoa e fatela tostare un minuto poi aggiungete la cipolla e la zucchina. Coprite con 150 ml di acqua e cuocete a fuoco basso fino a quando l'acqua sarà del tutto assorbita (circa 15'). Salate.
Lasciate intiepidire, aggiungete l'uovo, leggermente battuto col parmigiano, la catalogna tritata al coltello, regolate il sale e, con l'aiuto di un coppapasta formate 8 tortini su una teglia rivestita con un foglio di carta forno. Completate con semi di zucca o semi di girasole e un filo di olio e.v.o.
Infornate a 200° per 15'
Servite caldi o tiepidi.

Con questa ricetta partecipo al Gluten Free(fri)Day

lunedì 27 ottobre 2014

ciambellone di zucca, mandorle e cioccolato

Partendo dalla mia ricetta di torta di carote che non ho mai postato 
(e mi chiedo il perchè...) ho realizzato questo meraviglioso ciambellone con pochissima farina integrale e il miele al posto dello zucchero. Un  esperimento riuscitissimo!!





4 uova (albumi e tuorli separati)
1/2 cucchiaino di cremor di tartaro
un pizzico di sale
150 g di miele (io all'arancia)
300 g di zucca già mondata e tritata finemente al cutter
200 g di cioccolato fondente
250 g di mandorle macinate finemente
80 g di farina di grano tenero integrale

Accendete il forno a 180°. Montate gli albumi a neve con il cremor di tartaro e il sale. Tenete da parte.
Montate a lungo i tuorli con il miele intiepidito poi, con una spatola flessibile aggiungete le mandorle, la farina setacciata, la polpa di zucca e 100 g di cioccolato fuso a bagnomaria o al microonde.
Incorporate delicatamente gli albumi montati e versate in composto in uno stampo a ciambella da 30 cm di diametro imburrato e infarinato.
Cuocete per 30' circa. Verificate la cottura inserendo uno stecchino nella torta. Dovrà uscirne asciutto.



Fondete il cioccolato rimanente con 50 ml di acqua e versatelo sulla torta.

martedì 21 ottobre 2014

pancarrè integrale all'olio d'oliva

Da anni preparo il mio pancarrè con farina 0 e strutto. E' stata una delle prime ricette che ho postato qui nel blog. Col passare del tempo ho cambiato tante piccole cose nel mio modo di cucinare, ho cercato di trasformare per quanto possibile le ricette per renderle più sane, più leggere e mantenerle al tempo stesso buone, golose, attraenti.
Così sto cercando di utilizzare più cereali e legumi, di ridurre il consumo di proteine animali, di variare il più possibile i cibi e di sostituire poco alla volta gli alimenti raffinati.
Ecco il mio pancarré rivisitato, è ancora più buono del primo e, cosa più importante, è stato apprezzato da tutta la famiglia !



400 g di farina di grano tenero integrale
320 ml di acqua 
5 g di lievito di birra
1 cucchiaino di malto d'orzo
6 g di sale
2 cucchiai di olio e.v.o.

In una ciotola setacciate 350 g di farina e bagnatela con 250 ml di acqua. Mescolate con una forchetta in modo da bagnarla tutta senza impastare, coprite e lasciate riposare un'ora.
Trascorsa l'ora sciogliete il lievito sbriciolato e il malto in un dito d'acqua (sempre presa dal totale) e cominciate ad impastare (io in planetaria con la foglia), alternando l'acqua (prima quella col lievito) e la farina rimasta. Prima dell'ultima dose di acqua e farina aggiungete anche il sale.
Il quantitativo di acqua si riferisce chiaramente alla farina che ho utilizzato io. E' possibile che la vostra ne assorba di meno quindi aggiungetela sempre poco alla volta.
Incorporate l'olio e continuate ad impastare fino ad ottenere un impasto liscio.
Lasciate lievitare due ore in una ciotola leggermente unta d'olio e coperta con della pellicola alimentare.
Trascorso il tempo rovesciate l'impasto sul piano da lavoro leggermente infarinato. Sgonfiatelo, allungatelo leggermente e piegatelo in tre (come si fa per la sfoglia e poi ancora in tre nell'altro senso. Capovolgetelo, copritelo con la pellicola e poi con una ciotola e lasciatelo riposare 20'.
A questo punto appiattitelo leggermente con le mani e arrotolatelo (infarinatevi poco le mani perché tenderà ad appiccicare...).
Sistematelo in uno stampo da plum cake lungo 30 cm rivestito con carta forno bagnata e strizzata. Coprite con pellicola e lasciate lievitare un'ora o fino a quando la cupoletta raggiungerà il bordo dello stampo. Spennellatelo con del latte e infornatelo a 200° per 25' circa.
Sformatelo e lasciatelo raffreddare su una gratella.
Ottimo sia col dolce che col salato!!

lunedì 20 ottobre 2014

lasagne integrali con ragù di germogli di azuki

E' difficile trovare germogli freschi a Palermo e quindi da un po' di tempo me li faccio in casa. 
Li avevo sempre consumati crudi nelle insalate e quando ho cominciato a ragionare su quali ingredienti utilizzare per le lasagne oggetto della sfida proposta da Sabrina di Les Madeleines di Proust  per l' MTC di ottobre, ho pensato che avrei potuto cuocerli e utilizzarli per un ripieno diverso dal solito.
Stessa base, stesso procedimento del classico ragù ma germogli al posto della carne macinata, farina integrale per la sfoglia e vellutata al posto della classica bechamelle.
Una golosissima alternativa vegetariana che non mi ha fatto rimpiangere le lasagne della mamma!! 



Per 4 persone

Per la sfoglia:
2 uova medie
150 g di farina di grano tenero integrale
50 g di farina rimacinata integrale

Per i germogli:
250 g di fagioli azuki verdi
un grande barattolo
una garza e un elastico

Per il condimento:
i germogli
una cipolla
tre piccole carote
due coste di sedano
400 g di salsa fresca di pomodoro
un mazzetto di menta fresca
olio e.v.o.
sale e pepe

Per la vellutata:
30 g di olio e.v.o.
30 g di farina di grano tenero integrale
300 ml di brodo vegetale 

Per il brodo vegetale:
600 ml di acqua
una piccola cipolla
una carota
un pomodoro
una costa di sedano
una foglia di alloro

Per completare:
8 cucchiai di parmigiano grattugiato



Germogli

Tre giorni prima.....
Mettete i fagioli nel barattolo, copriteli con dell'acqua fresca, chiudete la "bocca" del barattolo con la garza e fissatela con l'elastico.
Sistemate il barattolo al buio. Dopo 12 ore capovolgete il barattolo per eliminare l'acqua, aggiungetene di fresca e scolatela nuovamente.
Rimettete i fagioli al buio. Già dal giorno dopo vedrete spuntare un piccolo germoglio. 
Ripetete l'operazione il giorno dopo e quello dopo ancora. In due o tre giorni raggiungeranno la lunghezza ideale. 

Conservateli in frigo in un sacchetto microforato. Si mantengono fino ad una settimana.

Lo stesso giorno.... Preparate la sfoglia impastando a lungo le farine con le uova e una presa di sale. Io ho dovuto aggiungere anche mezzo guscio d'acqua perchè le farine che ho usato assorbono un bel po'.



Stendetela ad un mm col mattarello su un piano infarinato e poi tagliatelo in larghi rettangoli da mettere in teglia o in pirofila oppure, come ho fatto io, in tondi da 15 cm circa di diametro se preferite  preparare delle monoporzioni. Considerate comunque 4 strati di sfoglia.

Preparate il brodo:

lasciate cuocere le verdure fatte a pezzi nell'acqua fino a quando si riduce a metà. Salate e filtrate.

Preparate il condimento:
tritate la cipolla e riducete carote e sedano in brunoise (piccolissimi cubi).
In una pentola rosolateli con quattro cucchiai di olio per un paio di minuti poi aggiungete i germogli,  rosolate altri due minuti e poi aggiungete la passata di pomodoro (io ho usato quella imbottigliata in estate, la preparo con pomodoro fresco, cipolla e basilico. L'olio lo aggiungo solo a fine cottura, a crudo).
Lasciate cuocere per 10' circa, regolate il sale.




Preparate la vellutata:
Versate l'olio in un pentolino, scaldatelo e aggiungete la farina. Mescolate e lasciate tostare un po' fino a quando la crema si ispessisce poi versate il brodo caldo poco alla volta. Cuocete pochi minuti, salate, pepate e aggiungete una ventina di foglie di menta tritate.

Mescolate la vellutata (lasciandone qualche cucchiaiata da parte) ai germogli e alternate le sfoglie al ripieno e ad ogni strato aggiungete una spolverata di parmigiano grattugiato. Completate con la vellutata, il parmigiano e un filo di olio e.v.o.
Infornate per 15' a 200°.
Servite, se vi piace, con dei germogli freschi.


  • se non trovate gli azuki, fate i vostri germogli con i legumi che preferite!



Con questa ricetta partecipo all'MTC di ottobre


martedì 7 ottobre 2014

Dovevano essere ciambelle di zucca.......

Queste sono le meravigliose ciambelle  sfincette alla zucca che ho assaggiato la scorsa primavera a Valencia.
Dovevano essere ciambelle ma nonostante io sia tornata due giorni di seguito ad osservare la signora che le preparava (e che gentilmente mi ha dato la ricetta), non sono riuscita a fare il buco in un impasto così morbido.
E così ho preso il cucchiaino e le ho trasformate in palline. 
In compenso posso dire (e i familiari confermano) che le mie erano decisamente più buone!! =)




400 g di farina 0
200 g di zucca cotta al vapore (cruda circa 300 g)
10 g di lievito di birra
200 ml di acqua (circa)
10 g di lievito di birra
1 cucchiaino da tè di sale
3 cucchiaino da tè di zucchero

Cuocete la zucca tagliata a pezzi al vapore. Frullatela con il frullatore ad immersione. Setacciate la farina. Cominciate ad impastare 200 g di farina con 100 di acqua in cui avrete sciolto il lievito.
Continuate ad impastare aggiungendo poco alla volta la polpa di zucca (alla quale avrete mescolato sale e zucchero), la farina e l'acqua alternandoli. Alla fine otterrete una pastella densa ma abbastanza elastica. 
Lasciatela lievitare un'ora e mezza.
Mettete a scaldare dell'olio di semi e friggete la pastella (con l'aiuto di un cucchiaino da tè).
Fate scolare le sfincette su carta assorbente e poi  passatele nello zucchero semolato


  • La quantità di acqua può variare in base al potere di assorbimento della farina e alla quantità di acqua presente nella zucca. Aggiungetela dunque poco alla volta e terminate con la farina.
  • La temperatura della frittura è molto importante (come in tutte le fritture). L'olio dovrà essere abbastanza caldo da evitare che l'impasto assorba l'olio, ma non troppo da colorire subito la superficie prima che siano ben cotte dentro.
  • L'impasto dovrà essere sempre ben incordato, quindi si molto morbido ma sempre elastico.
Queste le ciambelline originarie (ci riproverò.....)

lunedì 29 settembre 2014

Dolcetti di frolla, mandorle e cioccolato

Vi è avanzata un po' di frolla dalla crostata con la composta d'uva? Non sapete cosa fare della purea di mandorle che vi è rimasta dalla preparazione del latte?
Vi piacciono questi dolcetti?



Mescolate 200 g di purea di mandorle a 100 g di cioccolato al 70% sciolto a bagnomaria o al microonde, 50 g di zucchero di canna e un cucchiaio di rum o di un altro liquore a vostra scelta.
Trasferite in frigo e quando il composto sarà abbastanza solido da poterlo lavorare fate delle palline (grandi quanto una nocciola) con le mani leggermente inumidite.
Stendete la frolla a 0,5 cm e ricavatene dei dischetti (10 cm di diametro). Ponete al centro di ogni dischetto una pallina di mandorle e cioccolato e poi lavorate i bordi intorno alla pallina in modo da creare delle piegoline.
Infornate a 180° per 20' o comunque fino a doratura. Lasciate raffreddare i dolcetti e cospargeteli se volete con poco zucchero a velo.
Se non avete la frolla potete semplicemente rotolare le palline nella farina di cocco o nel cacao o ancora nella granella di mandorle o di nocciole per ottenere dei golosissimi tartufini.
In questo caso non dovrete cuocerli ma conservarli in frigo.

venerdì 26 settembre 2014

riso al caffè con mandorle caramellate

Il rientro dalle vacanze è stato faticoso, il caldo asfissiante e poca voglia di cucinare ma come resistere di fronte alla sfida dell'MTC sulle tecniche di cottura del riso lanciata da Acquaviva ?  
Ho approfittato della giornata di pioggia e del latte di mandorle preparato per il pilaf appena postato ed eccovi la seconda ricetta, questa volta dolce e realizzata con una diversa tecnica di cottura: la cottura al latte. 
Niente di particolare, un semplicissimo dessert a base di riso, cotto nel latte di mandorle e arricchito da un golosissimo croccante, anche questo home made.
Vi accontentate?



Per due persone:
50 g di riso integrale
250 ml di latte di mandorle (la ricetta la trovate qui)
60 ml di caffè
2 cucchiaini da tè di zucchero di canna grezzo
un pizzico di sale
30 g di croccante di mandorle*

Cucinate il riso per due minuti in acqua bollente poi scolatelo, rimettetelo in pentola e copritelo con il latte di mandorla caldo, aggiungete il caffè, un pizzico di sale e lo zucchero. 
Cuocete a fuoco bassissimo con il coperchio (lasciando una fessura sempre aperta) per 45' mescolando ogni tanto, più spesso verso la fine quando il liquido sarà  stato del tutto assorbito e il riso sarà tenero e cremoso.
Trasferite il riso in due tazzine, passatele in frigo per un paio d'ore e servitelo con le mandorle caramellate tritate grossolanamente.

*per le mandorle caramellate:
se volete prepararle a casa la ricetta l'ho già postata qui ma ve la trascrivo:
"Pari peso di mandorle (non pelate), di zucchero e di acqua. Ponete tutto sul fuoco e, senza MAI mescolare, portare a bollore e lasciare cuocere fino a quando sentite scoppiettare. Togliete dal fuoco e mescolate velocemente con un cucchiaio di legno. 
Il composto si asciugherà rapidamente e il caramello diventerà "roccioso". Rimettetelo sul fuoco basso e fate sciogliere nuovamente il caramello, rivestendo bene tutte le mandorle. Ripetere questa operazione una seconda volta (portare ad ebollizione, mescolare velocemente fuori dal fuoco e rimettere sul fuoco basso) e poi versate il composto sul piano di marmo leggermente oliato, separando le mandorle finché sono ancora calde. Lasciate raffreddare e conservatele in una scatola di latta."


Con questa ricetta partecipo all'MTC di settembre







e al 100% Gluten Free Fri(Day)

Pilaf rosso al latte di mandorle con pollo e fagiolini

Lo so che non dovrei gioire per la pioggia ma ieri finalmente, dopo settimane di caldo asfissiante, la temperatura si è abbassata leggermente ed è tornata la voglia di mettersi ai fornelli, giusto in tempo per partecipare all' MTC di settembre. 
La sfida, proposta da  Acquaviva è sulle tecniche di cottura del riso.  Adoro tutti i tipi di riso e il suo post e gli approfondimenti dell'MTC mi hanno aperto un mondo.
Ho scelto la tecnica del pilaf per questa prima ricetta (ne seguirà una dolce!). Protagonisti il riso rosso, il latte di mandorle e le spezie!!



Per 2 persone
140 g di riso rosso
500 ml di latte di mandorla home made*
1 spicchio d'aglio
1/4 di cipolla
1 peperoncino piccante
2 cm di zenzero fresco
1 baccello di cardamomo
100 g di petto di pollo (in una fetta sottile)
100 g di fagiolini già mondati
sale
olio e.v.o.
coriandolo fresco

In una padella o una teglia (meglio se può andare in forno) mettete 2 cucchiai di olio, lo zenzero, la cipolla e l'aglio grattugiati, i semini del baccello di cardamomo pestati e il peperoncino tritato.
Rosolate un minuto, aggiungete il pollo tagliato a striscioline e il riso, lasciateli tostare un paio di minuti e poi versate il latte caldo.
Sigillate bene con carta alluminio e passate in forno già caldo a 180° per 30' circa.
Potete anche cuocerlo sul fuoco a fiamma bassissima (sempre coperto).
Dopo i 30' aggiungete i fagiolini tagliati in 2-3 pezzi, coprite di nuovo e completate la cottura del riso (in tutto ci vorranno circa 40'.
Servite il riso caldo con (se vi piace) del coriandolo fresco tritato.



* Per il latte di mandorla mettete a bagno, in un litro d'acqua, 250 g di mandorle pelate. Dopo due ore scolatele, misurate l'acqua e aggiungetene fino a raggiungere un litro e frullatele aggiungendo l'acqua poco alla volta. 
Filtrate il composto usando un colino a maglia fitta.
Conservate le mandorle ormai asciutte in frigo in un contenitore ben chiuso. Potrete utilizzarle per dei golosissimi dolcetti. La ricetta è in arrivo!!




Con questa ricetta partecipo all'MTC di settembre....









e al 100% Gluten Free(Fri)Day



giovedì 25 settembre 2014

crostata con composta di uva nera

Frolla e composta d'uva. Semplice semplice....




Per la frolla:
300 g di farina di grano tenero biologica
150 g di burro
1 uovo
2 cucchiai di acqua
un pizzico di sale
3 cucchiai di zucchero di canna

Per la composta d'uva:
1 Kg di uva nera già mondata (se la trovate senza semini è il massimo!!)
200 g di miele (io al limone)
il succo di un limone

Preparate la frolla impastando velocemente tutti gli ingredienti. Potete farlo a mano o in planetaria. 
Avvolgetela nella carta alluminio e mettetela in frigo.

Per la composta di uva: mettete gli acini (che avrete privato dei semi) in pentola e cuoceteli per circa mezz'ora. Dovranno risultare ben appassiti.
Aggiungete il miele e il succo di limone e cuocete ancora mezz'ora mescolando di tanto in tanto.
Lasciate raffreddare.

Stendete i due terzi della frolla a 1/2 cm circa e rivestite uno stampo da crostata da 22 cm di diametro. Farcitela con la composta di uva.
Stendete la frolla restante e ricavatene 6 strisce larghe un dito (se avete una rotella dentellata saranno più carine) e disponetele sulla torta in modo da formare un grigliato. 

Infornate in forno già caldo a 200° per 20' circa. 

Piccole dritte:
- la frolla la stendo sulla carta forno e con tutta la carta la trasferisco direttamente nella teglia. La teglia non si sporca e soprattutto se non avete la teglia col fondo amovibile sarà più facile trasferirla poi sul piatto.

- quando la stendo considero un diametro maggiore così da rivestire i bordi e superarli di un paio di cm. Dopo avere sistemato composta di frutta e sopra il grigliato, passo il mattarello sui bordi.
In questo modo si elimina l'eccesso di pasta frolla e i bordi risulteranno più regolari.
- tenete la torta in frigorifero fino al momento di infornarla. La frolla messa in forno da fredda mantiene meglio la forma.

giovedì 4 settembre 2014

riso selvaggio con ceci e fagiolini

Torniamo alle cose sane....
oggi un altro piatto unico, speziato e leggermente piccante, da gustare caldo, tiepido o a temperatura ambiente.




Per due persone:
100 g di ceci secchi
100 g di riso selvaggio
250 g di fagiolini
2 cucchiaini di semi di cumino
2 spicchi d'aglio
tabasco
olio e.v.o.
sale

La sera prima mettete i ceci in ammollo.
Il giorno dopo sciacquateli, copriteli con abbondante acqua fresca e cuoceteli. Quando saranno quasi cotti aggiungete il riso (e dell'acqua bollente se necessario) salate e negli ultimi 5' aggiungete anche i fagiolini mondati e tagliati a pezzetti. 
Non deve essere brodoso, quindi aggiungete l'acqua necessaria poco alla volta.
In un padellina fate scaldare in 3 cucchiai di olio d'oliva, i semi di cumino e l'aglio tritato finemente. Aggiungetelo al riso, completate con qualche goccia di tabasco (dipende quanto lo volete piccante), lasciate insaporire sul fuoco un paio di minuti e servite.

martedì 2 settembre 2014

choux salati

Un'idea sfiziosa per l'aperititivo, choux salati da aromatizzare in mille modi diversi!





per una cinquantina di piccoli choux:
250 ml di acqua
75 ml di olio d'oliva
150 g di farina 00
1 cucchiaino di sale
4 piccole uova
un cipollotto
100 g di pancetta affumicata tritata al coltello
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
pepe nero

Rosolate la pancetta in un padellino senza alcun condimento, aggiungete il cipollotto tritato finemente e lasciatelo insaporire qualche minuto.
In un pentolino versate acqua e olio, aggiungete il sale e portate a ebollizione. Versate tutta la farina e mescolate velocemente con un cucchiaio di legno per evitare la formazione di grumi. 
Lasciate asciugare il composto sul fuoco molto basso per un paio di minuti sempre mescolando e poi, fuori dal fuoco incorporate le uova una alla volta.
Alla fine, aggiungete la pancetta , una spolverata di pepe nero e il parmigiano.
Con un cucchiaino distribuite il composto in una teglia rivestita con carta forno e infornate in forno già caldo a 180° per circa 35'.
Gli choux dovranno essere gonfi, dorati e soprattutto leggeri, cioè ben cotti anche dentro.
Provateli anche col prosciutto cotto, con le spezie che preferite o con altri formaggi stagionati grattugiati.




sabato 16 agosto 2014

tortino di sarde e grano saraceno

Oggi piatto unico!!


Per due persone:
120 g di grano saraceno (potete sostituirlo col cous cous o col bulghur ma non sarà più gluten free)
12 sarde pulite e aperte (240 g circa)
1 bustina di zafferano in pistilli
40 g di uvetta
10 g di pinoli
1 piccola cipolla
1 peperoncino
olio
sale

Rosolate la cipolla e il peperoncino tritati in poco olio, aggiungete il grano saraceno e lo zafferano e lasciate tostare un minuto. Aggiungete l'uvetta e 240 ml di acqua bollente, salate, abbassate la fiamma al minimo e lasciate cuocere  con coperchio fino a quando l'acqua sarà quasi del tutto assorbita e il grano cotto (se necessario aggiungete poca acqua calda).
Aggiungete i pinoli dopo averli tostati in padella senza alcun condimento.
Oliate leggermente due pirofile monoporzione in porcellana e disponete sul fondo di ognuna 6 sarde in modo tale che rivestano anche i bordi e fuoriescano qualche centimetro.
Riempite col grano saraceno e richiudete con la parte finale delle sarde.
Irrorate con un filo d'olio e passate in forno caldo a 200° per 5'.
Gustate caldo o tiepido.

sabato 9 agosto 2014

acqua alle pesche, limone e menta

Cosa c'è di più dissetante dell'acqua fresca in estate? E se la profumassimo? 
Visto che le pesche per ora abbondano ecco cosa ho fatto!


Ad un litro d'acqua aggiungete una pesca matura sbucciata e affettata, un limone verde a fettine, due rametti di menta fresca e due cucchiaini di miele fluido (io al limone)
Lasciate riposare al fresco per almeno due ore scuotendo ogni tanto e poi filtrate.
Servitela fredda e consumatela entro 48 ore.

Note:
- le fettine di pesca utilizzatele per una macedonia o per un dolce (come il tronchetto pesche e mandorle)
- avrei voluto aggiungere anche qualche fragolina di bosco o altro frutto rosso ma non lo avevo


venerdì 8 agosto 2014

tronchetto pesche e mandorle

Se vi arriva una cassetta di pesche voi che ci fate? Io un morbido, friabile e profumatissimo dolce estivo (ed è anche gluten free!!)



3 uova intere
150 g di zucchero semolato
1 vasetto di yogurt bianco magro da 125 g
80 g di fecola di patate
1 cucchiaino di lievito per dolci
70 g di farina di mandorle
un pizzico di sale
un cucchiaino di estratto di vaniglia (o mezzo baccello)
4 pesche bianche
2 cucchiai di mandorle a lamelle

Accendente il forno a 180°.
Montate a lungo (molto a lungo!) con le fruste le uova con lo zucchero, il sale e la vaniglia (se usate il baccello, apritelo e raschiate i semini). 
Quando saranno gonfie e spumose e il composto "scrive", setacciate la fecola con il lievito e amalgamatela al composto di uova con una spatola in silicone con movimenti delicati dall'alto verso il basso, alternandola allo yogurt.
Allo stesso modo incorporate la farina di mandorle.
Imburrate e infarinate uno stampo da plumcake da 30 cm e versate l'impasto.
Distribuite sopra le pesche precedentemente sbucciate e tagliate a dadini e infine le mandorle a lamelle.
Cuocete in forno per 30' circa o fino a quando uno stecchino inserito al centro ne uscirà asciutto.

Note:

- se non avete la farina di mandorle frullate finemente lo stesso quantitativo di mandorle pelate non tostate

- Io ho tagliato le pesche a fette troppo spesse e per il peso sono precipitate sul fondo. Senza nulla togliere alla bontà della torta, avrei preferito che si distribuissero in tutta la torta, per questo vi consiglio di tagliarle a dadini.

- Ho utilizzato uno stampo da plumcake in silicone (ho evitato quindi di imburrare e infarinare) di dimensioni leggermente inferiori e con l'impasto rimanente ho fatto 2 tortine monoporzioni

- Se la torta deve essere consumata da un celiaco e dovete imburrare e infarinare la teglia, usate farine senza glutine come la farina di riso.

-  Non abbiate fretta a sformarla. Lasciatela raffreddare bene perchè vista l'assenza di farine  la torta non ha una consistenza "elastica" e rischiereste di distruggerla. Da fredda acquista maggiore consistenza.

Oggi è un 100% Gluten Free(Fri)Day!!




venerdì 1 agosto 2014

crema fredda di piselli e indivia con caprino

Per combattere il caldo di questi giorni una freschissima crema di piselli e lattuga, profumata alla menta con briciole di caprino!


Per due persone:
250 g di pisellini surgelati*
1 cipolla
150 g lattuga o di indivia belga**
400 ml di brodo vegetale***
2 cucchiai di olio di oliva
pepe
50 g di caprino fresco
1 cucchiaio di semi di zucca

Mettete in pentola la cipolla e l'indivia tagliate grossolanamente, coprite con il brodo caldo e cuocete con coperchio per 15' poi aggiungete i pisellini e un ciuffetto di menta fresca.
Cuocete altri 10' poi frullate con un frullatore ad immersione e lasciate intiepidire. Trasferite la crema in frigo.
Quando sarà ben fredda, servitela con il caprino sbriciolato, i semi di zucca, un filo d'olio e il pepe nero macinato.


*Se usate i pisellini freschi cuoceteli direttamente con la cipolla e l'indivia perché avranno bisogno di più tempo per cuocere.
** Io ho usato l'indivia anche se non è proprio di stagione. Il gusto è un po' più deciso. 
***Per il brodo vegetale mettete in una pentola 1 l di acqua con una carota e una cipolla sbucciate e fatte a pezzi, una costa di sedano, un pomodoro tagliato a metà e due cucchiaini di sale. Lasciate bollire per mezz'ora poi filtrate. Quello che vi rimane congelatelo, ve lo troverete già pronto per un'altra preparazione.

Oggi è il 100% Gluten Free(FRi)Day!!



giovedì 17 luglio 2014

crema fredda di carote al curry con pesto di foglie di carote e burrata

Ci sto prendendo gusto. Le creme fredde di verdure sono proprio un'ottima alternativa in questa caldissima stagione estiva.
Provatela anche calda o appena tiepida se vi va magari appena rinfresca un po'....sono buonissime ugualmente.




Per due persone:
400 g di carote
1 cucchiaino di curry
1 spicchio d'aglio
2 cucchiaini da tè colmi di pesto di foglie di carote (la ricetta qui)
40 g di burrata

Cuocete a fuoco basso le carote affettate sottili (cuoceranno prima) con lo spicchio d'aglio tritato e il curry e 350 ml di acqua.
Cuocete per circa 20' poi frullate col frullatore ad immersione, regolate di sale e lasciate intiepidire poi passate in frigo.
Quando sarà ben fredda trasferitela in due ciotole e completate con il pesto e la burrata sfilacciata.



Era buona......

INSALATA DA TIFFANY: PERCHE' #questoepiubello

Siiiii!!!! Ci siamo!!



E' con immenso piacere e un pizzico di orgoglio che vi comunico l'uscita del secondo volume dell' mtchallenge, tutto dedicato alle insalate (tra le quali anche una mia!!!!) e suddiviso in due parti: una dedicata alle "insalate da Tiffany", l'insalata vista non come  contorno ma come vero e proprio piatti ricco, complesso, piatto unico e l'altra  che raccoglie "50 pezzi facili" ossia ricette più veloci. 
In mezzo, una sezione dedicata ai condimenti, alle emulsioni, agli olii, aceti e sali aromatici fatti in casa e informazioni sulla storia delle insalate classiche, sulle tecniche di preparazione e tanto tanto altro. 



il libro è edito da Sagep Editori
le fotografie sono di Paolo Picciotto
le illustrazioni di Mai Esteve
l'impaginazione è di Barbara Ottonello di Sagep Editori
la direzione editoriale è di Fabrizio Fazzari 
il prezzo è di 18,00 euro.




Acquistando una copia di Insalata da Tiffany, contribuirai alla creazione di borse di studio per i ragazzi di Piazza dei Mestieri (link: http://www.piazzadeimestieri.it/), un progetto rivolto ai giovani oggetto della dispersione scolastica e che si propone di insegnare loro gli antichi mestieri di un tempo, in uno spazio che ricrea l'atmosfera di una vecchia piazza, con le botteghe di una volta- dal ciabattino, al sarto, al mastro birraio e, ovviamente, anche al cuoco. La Piazza dei Mestieri si ispira dichiaratamente a ricreare il clima delle piazze di una volta, dove persone, arti e mestieri si incontravano e, con un processo di osmosi culturale, si trasferivano vicendevolmente conoscenze e abilità: la centralità del progetto è ovviamente rivolta ai ragazzi che trovano in questa Piazza un punto di aggregazione che fonde i contenuti educativi con uno sguardo positivo e fiducioso nei confronti della  realtà, derivato proprio dall’apprendimento al lavoro, dal modo di usare il proprio tempo libero alla valorizzazione dei propri talenti anche attraverso l’introduzione all’arte, alla musica e al gusto.

Volete un piccolo assaggio?







Che dire di più???? Di corsa tutti ad acquistare il libro e buona insalata a tutti!!