giovedì 18 luglio 2013

Appunti di viaggio: Parigi (primo giorno)

Non so proprio da dove cominciare. Se dal  descrivere il coup de foudre che ebbi per Parigi quando la vidi la prima volta a 17 anni (dimenticando per sempre il mio primo amore, Londra), oppure i sentimenti che provo ancora oggi nel vagare senza meta tra le stradine del Marais, nell'ascoltare la gente che parla, nel sentire il profumo delle boulangerie, o la profonda amicizia che mi lega da quasi trent'anni a Nanou, conosciuta grazie ad un "appuntamento al buio", oppure il piacere immenso che ho provato quando mia figlia mi ha chiesto di partire insieme, solo noi due (quasi una fuga d'amore), abbandonando per ben 5 giorni tutto il resto. 
Era la mia dodicesima o tredicesima volta a Parigi e per mia figlia la terza. Non avevamo un programma ben preciso se non quello di non fare alcun programma. Ci limitavamo, la mattina, ad circoscrivere una zona da visitare, per il resto ci siamo lasciate guidare dalle voglie del momento. Punti fermi: colazione a  le pain quotidien a due passi dall'albergo (pains au chocolat commoventi), nessun mezzo di trasporto (solo i nostri piedi), uscita presto la mattina (ore 8) e rientro poco prima di cena, il tempo di una doccia. In due parole (anzi 4) un tour de force!
Il primo giorno arriviamo con un'ora di ritardo verso le 14 in hotel. Piccola parentesi: l'albergo, scoperto anni fa grazie all'indicazione di un'amica americana, ci ha ospitato già tre volte. E' un tre stelle nel cuore del Marais che non cambierei per nulla al mondo, anche se non ha l'aria condizionata (ci ho fatto caso per la prima volta quest'anno perchè la prima sera ho sofferto un po' il caldo). 
E' un edificio storico, mi hanno spiegato. Non c'è lo spazio per i motori della climatizzazione, non si possono effettuare modifiche né sul prospetto, né all'interno. Bisogna accontentarsi dei ventilatori. 
La prima colazione, che si paga a parte, non è granché  croissants e pains au chocolat, pane, burro, marmellate, miele, un po' di salumi e formaggi e spremute d'arancia fresche (ma noi tanto andiamo a le pain quotidien). 
Non lo cambierei per nulla al mondo perchè è in una posizione fantastica, a due minuti dal metro (hotel de ville) e a piedi a 10' e anche meno da Notre Dame, dal Centre Pompidou, poco più da place de la Republique, place des Vosges.....il quartiere è piacevolmente animato la sera (a questo proposito, se andate in estate e prevedete di dormire con le finestre aperte, chiedete una stanza che dia sul cortile interno) é pulito, i concierges sono gentilissimi e, se avete problemi con la lingua francese parlano anche l'inglese. E poi è tanto.....francese!!
Dunque, arriviamo in hotel, lasciamo i bagagli e ci dirigiamo sicure verso un localino che avevamo adocchiato l'ultimo giorno della nostra ultima visita nel giugno scorso L'ébouillante

Abbiamo pranzato con un favoloso brick farcito. Il menu offre anche varie insalate e alcuni secondi oltre a bevande e desserts ovviamente. Si mangia fuori in una deliziosa stradina un po' in discesa alle spalle dell'église Saints Gérvais et Protais.

Da lì abbiamo cominciato un meraviglioso giro per il Marais (e oltre..) e seguendo anche i consigli di alcuni amici, ci siamo dirette verso le Rue Montorgueil, Tiquetonne e Montmartre



Negozietti vintage, meravigliosi utensili da cucina, negozi per bambini. Nel nostro giro abbiamo fatto una capatina da OUT (il proprietario simpaticissimo!!) dove troverete abbigliamento e accessori vintage, curiosità di ogni tipo,

da Not so big (un concept store a misura di bambino) per acquistare regalini per i nipotini, da Blue Lemon che ha una varietà pazzesca di fermapolsi (ce ne sono di tutti i tipi, forme e colori) 

e poi, per gli appassionati di cucina, spezie e tanto altro all'épicerie de Bruno utensili di tutti i tipi da MoraG. Detou e A. Simon e infine da E Dehillerin poco distante dalla chiesa di Saint Eustache. 

Anzi, se vi trovate proprio a Saint. Eustache e amate il fai da te, non potete non andare a La Droguerie 




Troverete tutto quello che potete desiderare. Perle, perline, cordoni, cordoncini, nastri, nastrini, bottoni e chi più ne ha ne metta. 
Io ci sono tornata per anni senza riuscire a comprare mai nulla perchè avrei comprato tutto. Questa volta, grazie all'aiuto della mia ragazza, sono riuscita a portar via qualcosina di molto interessante.
Les Halles proprio di fronte alla chiesa, per ora sono in ristrutturazione ma se volete fare comunque una capatina, troverete 4 piani di negozi di tutti i tipi ad aspettarvi. Io, ad essere sincera, non amo molto i centri commerciali....La chiesa di Saint Eustache invece, merita proprio una visita.
Al rientro troviamo Nanou e suo figlio ad aspettarci in Hotel. 
Che gioia rivederli!! Una doccia a via a cenare da Chez Marianne un ristorante di cucina mediorientale a due passi dall'hotel.




Abbiamo aspettato un po' perchè c'era molta gente e non avevamo prenotato. La possibilità di ordinare più "elementi" cioè assaggi di piatti diversi mi è piaciuta molto anche se non ho trovato proprio tutto di mio gradimento. Ma il posto è veramente carino e, per un pranzo o una cena senza grandi pretese (e spesa) è l'ideale.

1 commento:

  1. fantastica Parigi!!!! è stato il mio sogno di sempre è l'ho realizzato "da grande" e grazie al mio secondo marito....l'amore della mia vita.
    Un sogno che ripeterò presto perchè, di parigi, non ci si sazia mai......

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