venerdì 23 settembre 2011

malloreddus al ragu' di polpo

Del mio amore a prima vista con la Sardegna vi avevo già detto in occasione della fregola in zuppa di pesce. Tornando a Palermo dalle vacanze mi sono messa alla ricerca di prodotti sardi visto che la fregola era quasi finita a furia di preparare zuppe e insalate e mi sono imbattuta nei malloreddus che non avevo avuto occasione di assaggiare nella mia breve permanenza ad Alghero. 
"Sono buonissimi col ragù" mi ha detto la signora che me li ha venduti e, visto che avevo intenzione di prepararlo, ma di polpo, ho pensato che il matrimonio potesse funzionare e così è stato!


Per 4 persone:
un polpo da 400 gr. pulito e tagliato a pezzetti (il più piccolo possibile) 
1 carota
1 piccola cipolla 
1 costa di sedano
1 peperoncino
un pezzetto di cannella (3-4 cm)
2 cucchiai di concentrato di pomodoro
vino bianco e acqua q.b.
200 gr. di passata di pomodoro


Alla "tritata" del polpo ha gentilmente pensato il mio pescivendolo di fiducia. Farlo a casa (la prima volta armata di buona volontà l'ho fatto io) è cosa alquanto difficile se non si hanno gli strumenti (leggi coltelli) adatti.
Tritare carota, cipolla e sedano e metterli in una casseruola insieme a peperoncino e cannella a rosolare con l'olio e.v.o.
Aggiungere il polpo e rosolarlo qualche minuto a fuoco vivo, sfumare con del vino bianco e aggiungere il concentrato di pomodoro e acqua a filo. Lasciare cuocere 40' circa a fuoco basso, aggiungere la passata di pomodoro, la cannella a pezzetti, il peperoncino tritato, regolare di sale (io ho aggiunto anche 1 cucchiaino di zucchero) e completare la cottura (altri 20' circa).
Cuocere i malloreddus in acqua bollente salata per 15'  (i miei sono quelli grossi) e saltarli in padella col ragù di polpo.



La prima volta lo mangiai con le lasagne (grazie a Nanni che me lo ha fatto conoscere e mi ha dato la ricetta!!). 
Dovete provare, sono strepitose!!!




Con questa ricetta partecipo al contest di Prezzemolino "Un pugno di pasta" 

2 commenti:

  1. l'unico problema è trovare il pescivendolo che si presta a tagliarlo in piccoli pezzi

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