Comunemente chiamata pasta al forno, i timballi o timballetti di anelletti al ragù sono uno dei primi più diffusi e conosciuti della cucina palermitana nelle sue infinite varianti.
Un classico dei pranzi domenicali in famiglia o delle gite fuori porta.
Come sempre io seguo la ricetta della mia mamma anche se lei si lascia andare spesso a modifiche e aggiunte dettate dall'ispirazione del momento.
500 g di pasta formato anelletti
una carota
una cipolla di medie dimensioni
una costa di sedano
olio evo
500 g di macinato misto (vitello e maiale)
due cucchiai di concentrato di pomodoro
mezzo bicchiere di vino bianco secco
500 ml di passata di pomodoro
sale
200 g di primosale
100 g di parmigiano grattugiato
Preparate il ragu:
tritate carota, cipolla e sedano e fatele appassire in pentola a fuoco dolce per qualche minuto con tre-quattro cucchiai di olio.
Aggiungete la carne e rosolatela a fuoco vivo poi sfumatela col vino. Lasciate evaporare poi aggiungete il concentrato di pomodoro e un bicchiere d'acqua.
Cuocete a fuoco lento per un'ora, mescolando di tanto in tanto poi, quando l'acqua sarà del tutto evaporata, aggiungete la passata di pomodoro e cuocete ancora 15'.
Salate.
Cuocete gli anelletti al dente, conditeli con il ragu e il parmigiano poi versatene metà in una teglia o pirofila da forno, ricoprite la superficie con il primosale a fettine e poi coprite con la pasta restante.
Cospargete la superficie con poco ragu e con pangrattato e infornate a 200° fino a doratura.
Per i timballini invece oliate e cospargete di pangrattato dei contenitori in alluminio monoporzione e riempiteli a metà con la pasta, aggiungete il primosale e la pasta restante e infornate per 15' a 200° poi sformateli sul piatto e aggiungete se volete altro ragu.
Note:
- la variante più comune di mamma è l'aggiunta della bechamelle e delle melanzane fritte e la sostituzione di questo ragù, con il ragù della tradizione siciliana, ben più laborioso. La ricetta la trovate qui!
- timballi e timballetti possono essere preparati anche il giorno prima o addirittura congelati.
Basterà riportarli a temperatura ambiente prima di infornarli.
- Il ragù potete prepararlo anche solo con il concentrato di pomodoro (aumentandone la quantità) o solo con la passata di pomodoro.
Io ho sempre usato entrambi, il concentrato per dare un sapore più deciso e la passata quasi a fine cottura per evitare di stracuocerla e quindi per preservarne il sapore, visto che uso spesso quella fresca fatta in casa.
sabato 29 aprile 2017
giovedì 27 aprile 2017
parmigiana di melanzane
L'odore delle melanzane fritte, la salsa di pomodoro appena fatta, il basilico raccolto in giardino....
Affettate le melanzane ad uno spessore di circa 1/2 cm, salatele e lasciatele spurgare per un'ora.
Asciugatele bene poi friggetele in abbondante olio (io uso sempre l'olio di oliva ma potete usare anche olio di semi di arachide).
Lasciatele scolare bene su carta assorbente poi alternatele alla salsa di pomodoro, parmigiano e foglioline di basilico.
Note:
-per la parmigiana normalmente si usano le melanzane lunghe. Per abitudine familiare ho sempre usato le tonde;
-la passata di pomodoro a casa la prepariamo cuocendo insieme il pomodoro tagliato a pezzi con cipolla bianca e il basilico.
L'olio lo aggiungiamo solo alla fine, a crudo, dopo avere passato il pomodoro;
-è importante lasciare scolare bene le melanzane per evitare che rilascino troppo olio in seguito;
-preparatela in quantità, si mantiene bene per qualche giorno in frigo;
-la scarpetta è obbligatoria!
Lo so, non è ancora il periodo giusto ma non ho resistito e ho anticipato di un paio di mesi la preparazione di questo piatto che adoro e che la mia mamma prepara nella sua versione più semplice: melanzane fritte, salsa di pomodoro, parmigiano grattugiato e basilico fresco, da mangiare a temperatura ambiente.
Non disdegno le versioni più ricche, infornate, filanti di mozzarella ma questa è la mia preferita!
Affettate le melanzane ad uno spessore di circa 1/2 cm, salatele e lasciatele spurgare per un'ora.
Asciugatele bene poi friggetele in abbondante olio (io uso sempre l'olio di oliva ma potete usare anche olio di semi di arachide).
Lasciatele scolare bene su carta assorbente poi alternatele alla salsa di pomodoro, parmigiano e foglioline di basilico.
Note:
-per la parmigiana normalmente si usano le melanzane lunghe. Per abitudine familiare ho sempre usato le tonde;
-la passata di pomodoro a casa la prepariamo cuocendo insieme il pomodoro tagliato a pezzi con cipolla bianca e il basilico.
L'olio lo aggiungiamo solo alla fine, a crudo, dopo avere passato il pomodoro;
-è importante lasciare scolare bene le melanzane per evitare che rilascino troppo olio in seguito;
-preparatela in quantità, si mantiene bene per qualche giorno in frigo;
-la scarpetta è obbligatoria!
martedì 25 aprile 2017
cake salato con funghi, prosciutto e asiago
E' tempo di gite e pic nic. Cosa c'è di meglio di un cake salato?
Facile da trasportare e pratico da mangiare.
Buono anche a temperatura ambiente (anche se io lo preferisco appena tiepido).
Per uno stampo 30x12 cm:
3 uova intere
150 g di farina 00
1/2 bustina di lievito in polvere per torte salate
90 ml di olio evo
130 ml di latte intero
sale e pepe nero
60 g di parmigiano grattugiato
300 g di funghi champignon
una piccola cipolla rossa
uno spicchio di aglio
80 g di prosciutto cotto in un'unica fetta
100 g di formaggio asiago
un mazzetto di prezzemolo
Affettate cipolla e funghi e cuoceteli a fuoco vivo con due cucchiai di olio e lo spicchio di aglio schiacciato in camicia.
Salate e pepate e lasciate intiepidire.
In una ciotola con una frusta, mescolate le uova con la farina setacciata con il lievito, l'olio e il latte appena tiepido.
Aggiungete ora il parmigiano, l'asiago e il prosciutto tagliati a dadini, i funghi e il prezzemolo tritato.
Salate e pepate.
Rivestite lo stampo con della carta forno bagnata e strizzata. Versate il composto e cuocetelo in forno già caldo a 180° per 35' circa.
Note:
Con questa dose e questo stampo ho ottenuto un cake piuttosto basso, dalle fette strette e quindi più pratiche per un pic nic o un pranzo in piedi.
Se lo volete più alto utilizzate uno stampo lungo 20 cm oppure aumentate questa dose di 1/3 quindi:
4 uova, 200 g di farina, 120 di olio, 170 ml di latte, 80 di parmigiano, 400 di champignon, 100 di prosciutto e 120 di asiago.
Facile da trasportare e pratico da mangiare.
Buono anche a temperatura ambiente (anche se io lo preferisco appena tiepido).
Per uno stampo 30x12 cm:
3 uova intere
150 g di farina 00
1/2 bustina di lievito in polvere per torte salate
90 ml di olio evo
130 ml di latte intero
sale e pepe nero
60 g di parmigiano grattugiato
300 g di funghi champignon
una piccola cipolla rossa
uno spicchio di aglio
80 g di prosciutto cotto in un'unica fetta
100 g di formaggio asiago
un mazzetto di prezzemolo
Affettate cipolla e funghi e cuoceteli a fuoco vivo con due cucchiai di olio e lo spicchio di aglio schiacciato in camicia.
Salate e pepate e lasciate intiepidire.
In una ciotola con una frusta, mescolate le uova con la farina setacciata con il lievito, l'olio e il latte appena tiepido.
Aggiungete ora il parmigiano, l'asiago e il prosciutto tagliati a dadini, i funghi e il prezzemolo tritato.
Salate e pepate.
Rivestite lo stampo con della carta forno bagnata e strizzata. Versate il composto e cuocetelo in forno già caldo a 180° per 35' circa.
Note:
Con questa dose e questo stampo ho ottenuto un cake piuttosto basso, dalle fette strette e quindi più pratiche per un pic nic o un pranzo in piedi.
Se lo volete più alto utilizzate uno stampo lungo 20 cm oppure aumentate questa dose di 1/3 quindi:
4 uova, 200 g di farina, 120 di olio, 170 ml di latte, 80 di parmigiano, 400 di champignon, 100 di prosciutto e 120 di asiago.
sabato 22 aprile 2017
spirali di patate con salsa piccante
Che fare quando sei costretta a casa dall'influenza?
Della serie ogni scusa è buona per provare ricette nuove!
Ho visto in giro la foto di queste spirali e me ne sono immediatamente innamorata.
Non ho resistito alla voglia di provarle quindi ho immaginato un composto simile alle patate duchesse che ho già postato qui ma alleggerito, senza burro.
Semplici, si prestano ad innumerevoli varianti: già le immagino con le cipolle, aromatizzate al curry, preparate con le patate viola o una parte di purea di carote per creare dei divertenti effetti cromatici...
300 g di patate
1 uovo
due cucchiai di parmigiano
un cucchiaio di fecola di patate
sale
pepe
100 g di passata di pomodoro
un peperoncino piccante
un cucchiaio di aceto di vino bianco
un cucchiaio raso di zucchero
qualche fogliolina di menta
Cuocete le patate in abbondante acqua poi pelatele e passatele allo schiacciapatate.
Lasciatele intiepidire.
Nel frattempo mettete sul fuoco la passata di pomodoro con il peperoncino tritato finemente, l'aceto e lo zucchero e lasciate cuocere per circa 5'.
Profumate con le foglioline di menta fresca.
Alla purea di patate aggiungete l'uovo intero, il parmigiano, la fecola, sale e pepe.
Mescolate bene e trasferite in una sacca da pasticcere.
Scaldate in un pentolino o in una padella dell'olio di arachidi, tagliate la punta della sacca e spremete il composto nel'olio bollente.
Cuocete da entrambi i lati fino a doratura.
Servitele ben calde con la salsa agrodolce a temperatura ambiente.
Della serie ogni scusa è buona per provare ricette nuove!
Ho visto in giro la foto di queste spirali e me ne sono immediatamente innamorata.
Non ho resistito alla voglia di provarle quindi ho immaginato un composto simile alle patate duchesse che ho già postato qui ma alleggerito, senza burro.
Semplici, si prestano ad innumerevoli varianti: già le immagino con le cipolle, aromatizzate al curry, preparate con le patate viola o una parte di purea di carote per creare dei divertenti effetti cromatici...
Servitele all'ora dell'aperitivo o come contorno diverso dal solito.
300 g di patate
1 uovo
due cucchiai di parmigiano
un cucchiaio di fecola di patate
sale
pepe
100 g di passata di pomodoro
un peperoncino piccante
un cucchiaio di aceto di vino bianco
un cucchiaio raso di zucchero
qualche fogliolina di menta
Cuocete le patate in abbondante acqua poi pelatele e passatele allo schiacciapatate.
Lasciatele intiepidire.
Nel frattempo mettete sul fuoco la passata di pomodoro con il peperoncino tritato finemente, l'aceto e lo zucchero e lasciate cuocere per circa 5'.
Profumate con le foglioline di menta fresca.
Alla purea di patate aggiungete l'uovo intero, il parmigiano, la fecola, sale e pepe.
Mescolate bene e trasferite in una sacca da pasticcere.
Scaldate in un pentolino o in una padella dell'olio di arachidi, tagliate la punta della sacca e spremete il composto nel'olio bollente.
Cuocete da entrambi i lati fino a doratura.
Servitele ben calde con la salsa agrodolce a temperatura ambiente.
giovedì 20 aprile 2017
le meringhe
Lo so che Pasqua è già passata e sarebbe ora di mettersi a dieta ma è ancora presto! I ponti del 25 aprile e del primo maggio sono alle porte e cominciare ora non avrebbe senso, quindi...
Con le meringhe non è stato un colpo di fulmine.
Le detestavo per partito preso.
Mi ero sempre rifiutata di prepararle.
Con le meringhe non è stato un colpo di fulmine.
Le detestavo per partito preso.
Mi ero sempre rifiutata di prepararle.
Il caso ha voluto che mi ritrovassi con una montagna di albumi e stanca di fare sempre le stesse cose (lingue di gatto, tortine solo albumi, tortine al cacao, biscottoni croccanti alle nocciole)
ho deciso di preparare delle meringhe.
Ci hanno messo lo zampino l'essiccatore e un passion fruit entrato per la prima volta nella mia cucina.
100 g di albumi a temperatura ambiente
150 g di zucchero a velo
qualche goccia di limone
panna montata leggermente zuccherata
cacao
frutta a piacere
Cominciate a montare gli albumi con le fruste elettriche, se l'avete, utilizzate una planetaria, vi aiuterà ad accelerare i tempi.
Aggiungete le gocce di limone (serve a stabilizzare gli albumi, al suo posto potete utilizzare una punta di cucchiaino di cremor tartaro) e poi, quando gli albumi saranno già leggermente montati, lo zucchero poco alla volta.
Io ho scelto di utilizzare lo zucchero a velo perchè volevo ottenere delle meringhe dalla grana più fine ma potete anche utilizzare lo zucchero semolato.
Riducete la velocità delle fruste al momento di ogni inserimento se non volete che lo zucchero svolazzi per tutta la cucina.
Quando il composto sarà fermissimo e lucido (per fermissimo intendo un composto che non si stacca dalle fruste e nemmeno dalla ciotola quando la capovolgete), trasferitelo in una sacca da pasticceria munita di bocchetta.
La dimensione e la forma dipende da che tipo di meringhe volete realizzare.
Potete anche disporre la meringa a cucchiaiate creando un incavo col dorso del cucchiaio.
Se può esservi utile qui trovate il video dei piccoli nidi che ho realizzato e che vedete in queste foto.
In ogni caso, comunque le formiate, non dimenticate di utilizzare un foglio di carta forno.
Per la cottura ho usato l'essiccatore che ho trovato essere lo strumento ideale. Se lo possedete e non avete ancora provato le meringhe non aspettate, il risultato è fantastico!
Dovendo utilizzare il forno invece, cuocetele ad 80° per 3-4 ore (i tempi sono influenzati dalle dimensioni delle meringhe e dalla quantità di zucchero utilizzata) preferibilmente con funzione ventilata.
Aumentando la temperatura si riducono ovviamente i tempi di cottura ma allo stesso tempo rischiate di colorare le vostre meringhe perché lo zucchero sopra i 100° caramella.
Lasciatele raffreddare bene in forno con lo sportello aperto e poi conservatele subito in una latta o in un sacchetto per uso alimentare, perché temono l'umidità.
Quindi, se dopo un po' che le avete sfornate leggere e asciutte doveste trovarle appiccicose in superficie, probabilmente è colpa di un taso di umidità troppo alto nella vostra cucina.
Rimettetele in forno ad asciugare e poi conservatele in un contenitore chiuso ermeticamente.
Per preparare la panna al cacao ho semplicemente aggiunto poco cacao amaro setacciato mentre la montavo e ho aumentato un po' il quantitativo di zucchero.
Io non amo la panna troppo zuccherata e normalmente aggiungo un cucchiaio raso di zucchero a velo per ogni 500 ml di panna fresca liquida.
Farcitele poco prima di servirle se volete che si mantengano croccanti.
100 g di albumi a temperatura ambiente
150 g di zucchero a velo
qualche goccia di limone
panna montata leggermente zuccherata
cacao
frutta a piacere
Cominciate a montare gli albumi con le fruste elettriche, se l'avete, utilizzate una planetaria, vi aiuterà ad accelerare i tempi.
Aggiungete le gocce di limone (serve a stabilizzare gli albumi, al suo posto potete utilizzare una punta di cucchiaino di cremor tartaro) e poi, quando gli albumi saranno già leggermente montati, lo zucchero poco alla volta.
Io ho scelto di utilizzare lo zucchero a velo perchè volevo ottenere delle meringhe dalla grana più fine ma potete anche utilizzare lo zucchero semolato.
Riducete la velocità delle fruste al momento di ogni inserimento se non volete che lo zucchero svolazzi per tutta la cucina.
Quando il composto sarà fermissimo e lucido (per fermissimo intendo un composto che non si stacca dalle fruste e nemmeno dalla ciotola quando la capovolgete), trasferitelo in una sacca da pasticceria munita di bocchetta.
La dimensione e la forma dipende da che tipo di meringhe volete realizzare.
Potete anche disporre la meringa a cucchiaiate creando un incavo col dorso del cucchiaio.
Se può esservi utile qui trovate il video dei piccoli nidi che ho realizzato e che vedete in queste foto.
In ogni caso, comunque le formiate, non dimenticate di utilizzare un foglio di carta forno.
Per la cottura ho usato l'essiccatore che ho trovato essere lo strumento ideale. Se lo possedete e non avete ancora provato le meringhe non aspettate, il risultato è fantastico!
Dovendo utilizzare il forno invece, cuocetele ad 80° per 3-4 ore (i tempi sono influenzati dalle dimensioni delle meringhe e dalla quantità di zucchero utilizzata) preferibilmente con funzione ventilata.
Aumentando la temperatura si riducono ovviamente i tempi di cottura ma allo stesso tempo rischiate di colorare le vostre meringhe perché lo zucchero sopra i 100° caramella.
Lasciatele raffreddare bene in forno con lo sportello aperto e poi conservatele subito in una latta o in un sacchetto per uso alimentare, perché temono l'umidità.
Quindi, se dopo un po' che le avete sfornate leggere e asciutte doveste trovarle appiccicose in superficie, probabilmente è colpa di un taso di umidità troppo alto nella vostra cucina.
Rimettetele in forno ad asciugare e poi conservatele in un contenitore chiuso ermeticamente.
Per preparare la panna al cacao ho semplicemente aggiunto poco cacao amaro setacciato mentre la montavo e ho aumentato un po' il quantitativo di zucchero.
Io non amo la panna troppo zuccherata e normalmente aggiungo un cucchiaio raso di zucchero a velo per ogni 500 ml di panna fresca liquida.
Farcitele poco prima di servirle se volete che si mantengano croccanti.
mercoledì 12 aprile 2017
frittelle di ceci
Come spesso capita, i piatti migliori, le idee più carine nascono da pochi ingredienti e da preparazioni veloci.
200 g di farina di ceci
225 ml di acqua
5 g di lievito di birra
sale
pepe nero
rosmarino fresco
Sciogliete il lievito nell'acqua poi aggiungete la farina di ceci e mescolate bene con una frusta.
Ora aggiungete sale, pepe e rosmarino tritato.
Coprite con pellicola e lasciate lievitare un'ora, un'ora e mezza.
Fate scaldare abbondante olio di oliva, mescolate la pastella e prelevandola con un cucchiaino da té friggetela a fuoco moderato fino a quando le frittelle saranno dorate.
Servitele ben calde così come sono o come accompagnamento di salumi vari.
Se volete potete aggiungere direttamente alla pastella del bacon tritato finemente.
Oggi, in attesa di preparare il pranzo ho pensato: "perchè non provare delle sfincette senza glutine per gli aperitivi con le amiche?"
Stefania, mi riferisco a te ovviamente!!
Perché se hai un'amica celiaca a cui vuoi bene e che è la tua fonte di ispirazione per i piatti gluten free, il minimo che tu possa fare è dedicarle le tue ricette più sfiziose.
200 g di farina di ceci
225 ml di acqua
5 g di lievito di birra
sale
pepe nero
rosmarino fresco
Sciogliete il lievito nell'acqua poi aggiungete la farina di ceci e mescolate bene con una frusta.
Ora aggiungete sale, pepe e rosmarino tritato.
Coprite con pellicola e lasciate lievitare un'ora, un'ora e mezza.
Fate scaldare abbondante olio di oliva, mescolate la pastella e prelevandola con un cucchiaino da té friggetela a fuoco moderato fino a quando le frittelle saranno dorate.
Servitele ben calde così come sono o come accompagnamento di salumi vari.
Se volete potete aggiungere direttamente alla pastella del bacon tritato finemente.
lunedì 10 aprile 2017
chocolate steamed pudding
Il massimo della goduria per gli amanti del cioccolato come me.
Questa torta mi è tornata alla mente parlandone con un'amica.
Lo stampo era lì in dispensa, abbandonato da anni, la ricetta conservata in un vecchio quaderno.
Ho apportato qualche piccola modifica per rendere la torta ancora più golosa.
Per realizzarla potete usare qualunque stampo ma se trovate quello apposito, con il coperchio, è ancora meglio.
200 g di burro
150 g di zucchero semolato
sale
4 uova intere
100 g di farina 00
2 cucchiaini di lievito per dolci
2 cucchiai rasi di cacao amaro
100 g di cioccolato fondente
Per la glassa:
100 g di cioccolato fondente
100 ml di acqua
50 g di zucchero semolato
Scaldate dell'acqua calda (vi servirà per la cottura della torta).
Sciogliete il cioccolato al microonde o a bagnomaria.
Montate a lungo con le fruste il burro con lo zucchero e il sale.
Aggiungete le uova, uno alla volta, poi la farina setacciata con il lievito e il cacao e infine il cioccolato fuso, mescolando sempre con le fruste.
Imburrate bene lo stampo e infarinatelo, poi riempitelo con il composto.
Chiudete lo stampo con il coperchio o con un foglio di alluminio e posizionatelo dentro ad una pentola che lo contenga comodamente in altezza.
Versate nella pentola l'acqua che avete fatto precedentemente scaldare, in modo che arrivi a metà dello stampo, chiudete la pentola con il coperchio, mettendo eventualmente tra il fondo dello stampo e la pentola un canovaccio ripiegato per evitare che lo stampo si muova durante la cottura.
Cuocete con la fiamma al minimo per un'ora e mezza e aspettate che si sia raffreddata prima di sformarla.
Nel frattempo preparate la glassa mettendo sul fuoco acqua, zucchero e cioccolato fino a quando si saranno perfettamente amalgamati in una salsa fluida.
Lasciatela raffreddare completamente (deve addensare un po') e versatela sul pudding.
Questa torta mi è tornata alla mente parlandone con un'amica.
Lo stampo era lì in dispensa, abbandonato da anni, la ricetta conservata in un vecchio quaderno.
Ho apportato qualche piccola modifica per rendere la torta ancora più golosa.
Per realizzarla potete usare qualunque stampo ma se trovate quello apposito, con il coperchio, è ancora meglio.
200 g di burro
150 g di zucchero semolato
sale
4 uova intere
100 g di farina 00
2 cucchiaini di lievito per dolci
2 cucchiai rasi di cacao amaro
100 g di cioccolato fondente
Per la glassa:
100 g di cioccolato fondente
100 ml di acqua
50 g di zucchero semolato
Scaldate dell'acqua calda (vi servirà per la cottura della torta).
Sciogliete il cioccolato al microonde o a bagnomaria.
Montate a lungo con le fruste il burro con lo zucchero e il sale.
Aggiungete le uova, uno alla volta, poi la farina setacciata con il lievito e il cacao e infine il cioccolato fuso, mescolando sempre con le fruste.
Imburrate bene lo stampo e infarinatelo, poi riempitelo con il composto.
Chiudete lo stampo con il coperchio o con un foglio di alluminio e posizionatelo dentro ad una pentola che lo contenga comodamente in altezza.
Versate nella pentola l'acqua che avete fatto precedentemente scaldare, in modo che arrivi a metà dello stampo, chiudete la pentola con il coperchio, mettendo eventualmente tra il fondo dello stampo e la pentola un canovaccio ripiegato per evitare che lo stampo si muova durante la cottura.
Cuocete con la fiamma al minimo per un'ora e mezza e aspettate che si sia raffreddata prima di sformarla.
Nel frattempo preparate la glassa mettendo sul fuoco acqua, zucchero e cioccolato fino a quando si saranno perfettamente amalgamati in una salsa fluida.
Lasciatela raffreddare completamente (deve addensare un po') e versatela sul pudding.
lunedì 3 aprile 2017
petto d'anatra con scalogno e kumquat su purea di patate viola
Posso ritenermi soddisfatta!!
Il piatto è venuto come lo desideravo e per questo devo ringraziare Nanou, la mia più cara amica d'oltralpe, che con i suoi consigli mi ha guidato in questa mia prima volta.
Averla qui per una settimana intera e spignattare insieme è stato un grande regalo.
Per 4 persone:
un petto d'anatra
12 kumquat
12 scalogni
6 cucchiai di aceto di vino bianco
due cucchiai di miele
sale
pepe nero
2 patate viola
timo limone
40 g di burro
latte q.b.
Cuocete le patate con la buccia poi pelatele e passatele ancora calde. In un pentolino aggiungete il burro e tanto latte quanto basta per ottenere un purè morbido e liscio. Profumate con qualche fogliolina di timo.
Tenete da parte.
Nel frattempo pulite gli scalogni e divideteli a metà nel senso della lunghezza.
Lavate i kumquat, divideteli a metà e privateli dei semi.
Praticate dei tagli in obliquo sulla pelle delle due metà del petto d'anatra con un coltello affilato in modo da ottenere un grigliato.
Salatele e pepatele su entrambi i lati, facendo penetrare sale e pepe nei tagli praticati sulla pelle.
Scaldate una padella antiaderente e cuocete il petto per 7 minuti per ogni lato, partendo prima dalla parte della pelle.
Avvolgetelo nell'alluminio e tenetelo in caldo.
Deglassate il fondo di cottura con l'aceto, poi aggiungete il miele e a seguire gli scalogni e i kumquat. Salate.
Coprite e cuocete a fuoco basso fino a quando gli scalogni saranno morbidi.
Dividete la purea di patate nei piatti, aggiungete l'anatra tagliata sottile, completate con scalogni e kumquat e il sugo di cottura.
Se preferite la carne meno rosata prolungate la cottura uno o due minuti per lato.
Il piatto è venuto come lo desideravo e per questo devo ringraziare Nanou, la mia più cara amica d'oltralpe, che con i suoi consigli mi ha guidato in questa mia prima volta.
Averla qui per una settimana intera e spignattare insieme è stato un grande regalo.
Per 4 persone:
un petto d'anatra
12 kumquat
12 scalogni
6 cucchiai di aceto di vino bianco
due cucchiai di miele
sale
pepe nero
2 patate viola
timo limone
40 g di burro
latte q.b.
Cuocete le patate con la buccia poi pelatele e passatele ancora calde. In un pentolino aggiungete il burro e tanto latte quanto basta per ottenere un purè morbido e liscio. Profumate con qualche fogliolina di timo.
Tenete da parte.
Nel frattempo pulite gli scalogni e divideteli a metà nel senso della lunghezza.
Lavate i kumquat, divideteli a metà e privateli dei semi.
Praticate dei tagli in obliquo sulla pelle delle due metà del petto d'anatra con un coltello affilato in modo da ottenere un grigliato.
Salatele e pepatele su entrambi i lati, facendo penetrare sale e pepe nei tagli praticati sulla pelle.
Scaldate una padella antiaderente e cuocete il petto per 7 minuti per ogni lato, partendo prima dalla parte della pelle.
Avvolgetelo nell'alluminio e tenetelo in caldo.
Deglassate il fondo di cottura con l'aceto, poi aggiungete il miele e a seguire gli scalogni e i kumquat. Salate.
Coprite e cuocete a fuoco basso fino a quando gli scalogni saranno morbidi.
Dividete la purea di patate nei piatti, aggiungete l'anatra tagliata sottile, completate con scalogni e kumquat e il sugo di cottura.
Se preferite la carne meno rosata prolungate la cottura uno o due minuti per lato.
sabato 1 aprile 2017
simil pasqualina
Della Torta Pasqualina ha solo una vaga idea.
Diverso l'involucro, simile il ripieno.
Il formato è il mio preferito, il monoporzione.
E' un'ottima idea per il pranzo di Pasqua, per il pic nic di Pasquetta, per un brunch tra amici...
Per sei tortini:
250 g di farina 00
125 g di burro
un tuorlo
50 g di acqua
sale q.b.
150 g di ricotta di pecora
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
un mazzo di asparagi
un piccolo scalogno
6 uova di quaglia
sale
pepe
olio evo
un uovo per spennellare
Preparate la brisée impastando velocemente farina, burro, tuorlo, acqua e una presa di sale.
Coprite con alluminio e conservate in frigo.
Tritate finemente lo scalogno, mondate gli asparagi eliminando la parte più dura e tagliateli sottili.
Rosolate scalogno e asparagi in padella con poco olio, salate, pepate, abbassate la fiamma, coprite con coperchio e cuocete per qualche minuto.
Lasciate intiepidire.
In una ciotola mescolate la ricotta agli asparagi e al parmigiano.
Stendete la brisée a 3 mm e foderate degli stampi monoporzione.
Riempite per 3/4 con il composto di ricotta, create un piccolo incavo in cui posizionerete un uovo. Salate leggermente.
Coprite con un disco di brisée, sigillando bene i bordi e decorate a piacere con i ritagli di impasto.
Spennellate la superficie con uovo battuto con poca acqua e infornate in forno già caldo a 200° fino a doratura.
Diverso l'involucro, simile il ripieno.
Il formato è il mio preferito, il monoporzione.
E' un'ottima idea per il pranzo di Pasqua, per il pic nic di Pasquetta, per un brunch tra amici...
Per sei tortini:
250 g di farina 00
125 g di burro
un tuorlo
50 g di acqua
sale q.b.
150 g di ricotta di pecora
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
un mazzo di asparagi
un piccolo scalogno
6 uova di quaglia
sale
pepe
olio evo
un uovo per spennellare
Preparate la brisée impastando velocemente farina, burro, tuorlo, acqua e una presa di sale.
Coprite con alluminio e conservate in frigo.
Tritate finemente lo scalogno, mondate gli asparagi eliminando la parte più dura e tagliateli sottili.
Rosolate scalogno e asparagi in padella con poco olio, salate, pepate, abbassate la fiamma, coprite con coperchio e cuocete per qualche minuto.
Lasciate intiepidire.
In una ciotola mescolate la ricotta agli asparagi e al parmigiano.
Stendete la brisée a 3 mm e foderate degli stampi monoporzione.
Riempite per 3/4 con il composto di ricotta, create un piccolo incavo in cui posizionerete un uovo. Salate leggermente.
Coprite con un disco di brisée, sigillando bene i bordi e decorate a piacere con i ritagli di impasto.
Spennellate la superficie con uovo battuto con poca acqua e infornate in forno già caldo a 200° fino a doratura.
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