Che si fa quando si ha voglia di zuppa di ceci e calamaretti e si scopre a 30' dal pranzo che i ceci (quelli già cotti ovviamente...) non ci sono? Si apre il frigo e si crea una nuova ricetta!
Per 2 persone:
200 g. di topinambur
200 g. di spinaci mondati
2 scalogni
1 spicchio di aglio
1 peperoncino
200 g. di calamaretti
passata di pomodoro pronta
brodo vegetale
vino bianco
sale
olio e.v.o.
Pelate i topinambur e affettateli molto sottili (cuoceranno in fretta), tritate gli scalogni e anche gli spinaci, grossolanamente.
Rosolate il tutto in una pentola con un fondo di olio per qualche minuto e poi coprire con brodo bollente (io ero di fretta e ho usato semplice acqua). Cuocete con coperchio a fuoco medio per circa 20'. Nel frattempo tritate finemente lo spicchio d'aglio (io uso lo spremi aglio) e il peperoncino e scaldateli in poco olio d'oliva in una padella. Alzate la fiamma e aggiungete i calamaretti, saltateli un paio di minuti a fuoco vivo, sfumateli con poco vino bianco, salate, aggiungete un paio di cucchiai di passata di pomodoro e lasciate insaporire.
Quando i topinambur saranno teneri frullate il tutto con il frullatore a immersione, salate e servite con i calamaretti.
giovedì 31 gennaio 2013
martedì 29 gennaio 2013
basmati con salmone zenzero e soia
Piatto unico, velocissimo da preparare, gustosissimo, ultra light e gluten free. Cosa desiderare di più?
Per due persone:
140 g di riso basmati
un filetto di salmone (200 g)
un pezzetto di zenzero
salsa di soia
pepe nero
Marinate i filetti interi di salmone puliti e spellati con abbondante salsa di soia (io compro quella con meno sale), pepe nero e zenzero fresco grattugiato (se vi piace anche con la grattugia a fori grossi).
Lasciateli così al fresco per almeno un'ora (se potete anche di più, io lo preparo anche la sera prima e li tengo sigillati in frigo).
Cuoceteli al cartoccio con la marinata a 200° per circa 15'.
In genere non c'è bisogno di aggiungere sale ma fate voi in base al vostro gusto.
Sciacquate abbondantemente il basmati sotto l'acqua corrente fino a quando l'acqua risulterà limpida.
Copritelo con acqua fredda salata e cuocetelo al dente.
Scolatelo facendo cadere l'acqua calda di cottura in un'altra pentola e ponete sopra la pentola lo scolapasta col riso affinché completi la cottura al vapore coprendo con un coperchio.
Lasciatelo così fino al momento di servire, si manterrà tiepido a lungo.
Sgranatelo bene con una forchetta e servitelo col salmone fatto a pezzi con tutto il liquido di cottura, aggiungendo a piacere salsa di soia e zenzero fresco.
Potete cuocere il salmone anche il giorno prima, tenerlo in frigo fino a un paio di ore prima e scaldarlo in forno poco prima di servirlo coperto con un foglio di alluminio.
Nota del 28/10/2016
Con la scusa di rifare alcune foto che non mi piacevano ho dato un'occhiata dopo tempo alla ricetta e visto che questo riso è buonissimo e lo faccio spesso, apportando ogni tanto delle modifiche vorrei suggerirvi:
- di cucinare il riso semplicemente partendo da abbondante acqua fredda salata e una volta cotto e ben scolato passarlo nel wok a fuoco vivo per 2'-3' minuti con poco olio, un paio di spicchi d'aglio in camicia leggermente schiacciati e i semi di 5 bacche di cardamomo;
- di aggiungere alla fine, fuori dal fuoco poco succo di lime e qualche fogliolina di coriandolo fresco.
Così è ancora più buono!!
Per due persone:
140 g di riso basmati
un filetto di salmone (200 g)
un pezzetto di zenzero
salsa di soia
pepe nero
Marinate i filetti interi di salmone puliti e spellati con abbondante salsa di soia (io compro quella con meno sale), pepe nero e zenzero fresco grattugiato (se vi piace anche con la grattugia a fori grossi).
Lasciateli così al fresco per almeno un'ora (se potete anche di più, io lo preparo anche la sera prima e li tengo sigillati in frigo).
Cuoceteli al cartoccio con la marinata a 200° per circa 15'.
In genere non c'è bisogno di aggiungere sale ma fate voi in base al vostro gusto.
Sciacquate abbondantemente il basmati sotto l'acqua corrente fino a quando l'acqua risulterà limpida.
Copritelo con acqua fredda salata e cuocetelo al dente.
Scolatelo facendo cadere l'acqua calda di cottura in un'altra pentola e ponete sopra la pentola lo scolapasta col riso affinché completi la cottura al vapore coprendo con un coperchio.
Lasciatelo così fino al momento di servire, si manterrà tiepido a lungo.
Sgranatelo bene con una forchetta e servitelo col salmone fatto a pezzi con tutto il liquido di cottura, aggiungendo a piacere salsa di soia e zenzero fresco.
Potete cuocere il salmone anche il giorno prima, tenerlo in frigo fino a un paio di ore prima e scaldarlo in forno poco prima di servirlo coperto con un foglio di alluminio.
Nota del 28/10/2016
Con la scusa di rifare alcune foto che non mi piacevano ho dato un'occhiata dopo tempo alla ricetta e visto che questo riso è buonissimo e lo faccio spesso, apportando ogni tanto delle modifiche vorrei suggerirvi:
- di cucinare il riso semplicemente partendo da abbondante acqua fredda salata e una volta cotto e ben scolato passarlo nel wok a fuoco vivo per 2'-3' minuti con poco olio, un paio di spicchi d'aglio in camicia leggermente schiacciati e i semi di 5 bacche di cardamomo;
- di aggiungere alla fine, fuori dal fuoco poco succo di lime e qualche fogliolina di coriandolo fresco.
Così è ancora più buono!!
sabato 26 gennaio 2013
tris di fudge al cioccolato fondente e un'idea per S. Valentino!
Perché mi innamoro delle cose più caloriche proprio quando ho deciso di rimettermi a dieta? Questi morbidissimi fudge sono così facili e veloci da realizzare che non si può non provarli, anche perché si prestano ad innumerevoli varianti, basta avere un po' di fantasia.
Li ho visti sul blog di Stefania e ho scoperto che questa ricetta semplificata del fudge (quella originale prevede un procedimento ben più lungo) è di Nigella (per ora le sue ricette mi perseguitano...)
Ne ho fatto tre versioni, le prime che mi sono venute in mente ma non manca a voi trovarle altre 100, usando frutta secca, aromi, altri tipi di cioccolato.
Per tutti la ricetta base è la seguente:
150 g. di latte condensato
150 g. di cioccolato fondente
20 g. di burro
Mettete gli ingredienti in una ciotola e fate fondere al microonde o a bagnomaria e poi mescolate bene bene.
Il composto andrebbe steso in una teglia rettangolare, raffreddato e poi tagliato a quadrotti. Io, seguendo il consiglio di Stefania, ho versato la crema negli stampi per cioccolatini in silicone (me li ha regalati la mia "bimba" e dovevo assolutamente provarli) usando un sac à poche. Poi ho messo gli stampi in frigo e dopo un paio d'ore li ho sformati. Devono essere ben freddi perchè il composto rischia di rimanere attaccato e di non sformarsi bene. Tenendoli 10' in freezer non sbaglierete...Con questa dose vengono circa 30 piccoli pezzi.
Ecco le varianti..
Con uvetta: fate uno strato di fudge, uno di uvetta che avrete fatto macerare mezz'ora in poco cognac tiepido e chiudete col fudge. Una volta sformati rotolateli nel cacao amaro.
Per questi ho usato gli stampi tondi per mini muffins.
Alla nocciola:
ho usato degli stampi con un incavo al centro e, una volta sformati l'ho riempito col fudge preparato usando cioccolata bianco al posto di quello fondente (50 g. di latte condensato, 50 g. di cioccolato bianco, un cucchiaino di burro e uno di pasta di nocciole). Se non avete gli stampi con l'incavo potete alternare gli strati al cioccolato fondente e alla nocciola come fossero cremini. In questo caso aumentate le dosi (ce ne vorrà di più) e aspettate che il primo strato solidifichi per mettere il successivo.
E per S. Valentino....
cuoricini con base croccante:
Ho riempito gli stampi col fudge fino a 2/3 e colmato lo spazio restante con il croccante preparato mescolando semplicemente dei corn flakes sbriciolati (o riso soffiato) a poco cioccolato fondente fuso.
Li ho visti sul blog di Stefania e ho scoperto che questa ricetta semplificata del fudge (quella originale prevede un procedimento ben più lungo) è di Nigella (per ora le sue ricette mi perseguitano...)
Ne ho fatto tre versioni, le prime che mi sono venute in mente ma non manca a voi trovarle altre 100, usando frutta secca, aromi, altri tipi di cioccolato.
Per tutti la ricetta base è la seguente:
150 g. di latte condensato
150 g. di cioccolato fondente
20 g. di burro
Mettete gli ingredienti in una ciotola e fate fondere al microonde o a bagnomaria e poi mescolate bene bene.
Il composto andrebbe steso in una teglia rettangolare, raffreddato e poi tagliato a quadrotti. Io, seguendo il consiglio di Stefania, ho versato la crema negli stampi per cioccolatini in silicone (me li ha regalati la mia "bimba" e dovevo assolutamente provarli) usando un sac à poche. Poi ho messo gli stampi in frigo e dopo un paio d'ore li ho sformati. Devono essere ben freddi perchè il composto rischia di rimanere attaccato e di non sformarsi bene. Tenendoli 10' in freezer non sbaglierete...Con questa dose vengono circa 30 piccoli pezzi.
Ecco le varianti..
Con uvetta: fate uno strato di fudge, uno di uvetta che avrete fatto macerare mezz'ora in poco cognac tiepido e chiudete col fudge. Una volta sformati rotolateli nel cacao amaro.
Per questi ho usato gli stampi tondi per mini muffins.
Alla nocciola:
ho usato degli stampi con un incavo al centro e, una volta sformati l'ho riempito col fudge preparato usando cioccolata bianco al posto di quello fondente (50 g. di latte condensato, 50 g. di cioccolato bianco, un cucchiaino di burro e uno di pasta di nocciole). Se non avete gli stampi con l'incavo potete alternare gli strati al cioccolato fondente e alla nocciola come fossero cremini. In questo caso aumentate le dosi (ce ne vorrà di più) e aspettate che il primo strato solidifichi per mettere il successivo.
E per S. Valentino....
cuoricini con base croccante:
Ho riempito gli stampi col fudge fino a 2/3 e colmato lo spazio restante con il croccante preparato mescolando semplicemente dei corn flakes sbriciolati (o riso soffiato) a poco cioccolato fondente fuso.
venerdì 25 gennaio 2013
Brutta ma buona: zuppa di broccolo, lenticchie nere e quinoa
Post del fudge pronto da un paio di giorni ma lasciato in standby perchè poi magari pensate che mangio dolci ogni giorno.....e pensate bene! ;)
Sono a dieta Sto cercando (disperatamente) di mettermi a dieta dalla fine delle vacanze di Natale ma ogni giorno c'è una tentazione nuova, una cena al ristorante stellato dove ho mangiato tutto ma proprio tutto (chissà quando mi capiterà di nuovo), il compleanno di un'amica, una ricettina dolce irresistibile da provare....Insomma, ogni scusa è buona, poi si avvicina carnevale, poi Pasqua e si rimanda all'infinito. Oggi quindi vi propongo una meravigliosa zuppa salutare e buonissima che ho provato in una delle ormai rare pause dalla "non dieta".
Non è bellissima da vedere, perchè le lenticchie nere in cottura sbiadiscono (come quelle rosse) e anche il broccolo, cotto insieme, assume lo stesso colore. Per questo ho cotto a parte qualche fiore e li ho aggiunti alla fine per "rallegrare" un po' la zuppa. A parte questo è un concentrato di bontà, proteine, vitamine e sali minerali e poi con questo freddo ci voleva proprio.
A persona:
50 g. di quinoa
50 g. di lenticchie nere
100 g. di broccoli
1 spicchio d'aglio
sale, pepe nero, olio e.v.o.
Controllate ed eliminate eventuali impurità delle lenticchie. Sciacquate bene sotto l'acqua corrente la quinoa e le lenticchie.
Mettete in pentola le lenticchie, la quinoa, l'aglio tritato (privato dell'anima) e i broccoli. Coprite con abbondate acqua e cuocete per circa un'ora a fuoco basso con coperchio. Se volete potete lasciare qualche fiore di broccolo da parte e cuocerlo al dente in acqua salata e aggiungerli alla fine. Salate, pepate e completate con un filo di olio d'oliva.
Non è bellissima da vedere, perchè le lenticchie nere in cottura sbiadiscono (come quelle rosse) e anche il broccolo, cotto insieme, assume lo stesso colore. Per questo ho cotto a parte qualche fiore e li ho aggiunti alla fine per "rallegrare" un po' la zuppa. A parte questo è un concentrato di bontà, proteine, vitamine e sali minerali e poi con questo freddo ci voleva proprio.
A persona:
50 g. di quinoa
50 g. di lenticchie nere
100 g. di broccoli
1 spicchio d'aglio
sale, pepe nero, olio e.v.o.
Controllate ed eliminate eventuali impurità delle lenticchie. Sciacquate bene sotto l'acqua corrente la quinoa e le lenticchie.
Mettete in pentola le lenticchie, la quinoa, l'aglio tritato (privato dell'anima) e i broccoli. Coprite con abbondate acqua e cuocete per circa un'ora a fuoco basso con coperchio. Se volete potete lasciare qualche fiore di broccolo da parte e cuocerlo al dente in acqua salata e aggiungerli alla fine. Salate, pepate e completate con un filo di olio d'oliva.
lunedì 21 gennaio 2013
torta al mandarino gluten free
Incredibile ma vero: Nigella Lawson oltre a preparare cibo ipercalorico e a strafogarsi in maniera goduriosa, dalla mattina fino a notte fonda (per questo la invidio da morire e se fossi un uomo sarei follemente innamorato di lei) ogni tanto prepara anche cose che contengono meno di 10.000 calorie per grammo.
Questo ne è un esempio, una torta gluten free, leggera (senza burro), facilissima e velocissima da preparare (a parte la lunga cottura dei mandarini alla quale potrete ovviare cuocendoli una sola volta in quantità e conservandoli in congelatore a porzioni così da averli pronti quando vi verrà voglia di prepararla.)
375 g. di mandarini non trattati
6 uova medie
225 g. di zucchero semolato (io ne ho messi 200)
250 g. di farina di mandorle
(io) un pizzico di sale
(io) un cucchiaino di estratto di vaniglia
1 cucchiaino di lievito in polvere per dolci (io non l'ho messo)
Mettete i mandarini (interi con tutta la buccia) in pentola con abbondante acqua fredda sul fuoco e cuoceteli per un'ora. Scolateli, lasciateli raffreddare e frullateli dopo avere eliminato i semi.
Nel frattempo montate a lungo con le fruste le uova con lo zucchero, la vaniglia e il sale finché sono chiare, soffici e spumose. Poi, con una spatola, incorporate delicatamente la farina di mandorle e la purea di mandarini con movimenti dall'alto verso il basso per non smontare le uova.
Imburrate e infarinate (con farina di riso certificata gluten free se dovete prepararla per un celiaco) uno stampo a ciambella (24 cm.)
Cuocete in forno preriscaldato a 180° per 40' circa (controllate la cottura con uno stecchino, dovrà uscire asciutto).
Lasciatela raffreddare e sformatela. Io ho aggiunto la glassa che potete preparare così: aggiungete ad una tazza di zucchero a velo del succo di mandarino, poco alla volta, mescolando energicamente fino a quando otterrete una glassa fluida abbastanza per essere versata ma che non sia troppo liquida.
Questo ne è un esempio, una torta gluten free, leggera (senza burro), facilissima e velocissima da preparare (a parte la lunga cottura dei mandarini alla quale potrete ovviare cuocendoli una sola volta in quantità e conservandoli in congelatore a porzioni così da averli pronti quando vi verrà voglia di prepararla.)
375 g. di mandarini non trattati
6 uova medie
225 g. di zucchero semolato (io ne ho messi 200)
250 g. di farina di mandorle
(io) un pizzico di sale
(io) un cucchiaino di estratto di vaniglia
1 cucchiaino di lievito in polvere per dolci (io non l'ho messo)
Mettete i mandarini (interi con tutta la buccia) in pentola con abbondante acqua fredda sul fuoco e cuoceteli per un'ora. Scolateli, lasciateli raffreddare e frullateli dopo avere eliminato i semi.
Nel frattempo montate a lungo con le fruste le uova con lo zucchero, la vaniglia e il sale finché sono chiare, soffici e spumose. Poi, con una spatola, incorporate delicatamente la farina di mandorle e la purea di mandarini con movimenti dall'alto verso il basso per non smontare le uova.
Imburrate e infarinate (con farina di riso certificata gluten free se dovete prepararla per un celiaco) uno stampo a ciambella (24 cm.)
Cuocete in forno preriscaldato a 180° per 40' circa (controllate la cottura con uno stecchino, dovrà uscire asciutto).
Lasciatela raffreddare e sformatela. Io ho aggiunto la glassa che potete preparare così: aggiungete ad una tazza di zucchero a velo del succo di mandarino, poco alla volta, mescolando energicamente fino a quando otterrete una glassa fluida abbastanza per essere versata ma che non sia troppo liquida.
sabato 19 gennaio 2013
zuppa di lenticchie rosse e funghi
Adoro le lenticchie ma non avevo mai mangiato le lenticchie rosse (né quelle nere che ho comprato e che tengo in dispensa in attesa che mi venga in mente come utilizzarle....). Peccato che in cottura perdano quel bel colore arancio vivo.
Per 2 persone:
150 g. di lenticchie rosse
150 g. di funghi champignon già puliti
1 peperoncino verde
1/2 cipolla
sale, olio e.v.o.
brodo vegetale
Affettate i funghi, il peperoncino privato dei semini (sarebbe troppo piccante...) e la cipolla. Mettere tutto in pentola con le lenticchie, aggiungete brodo vegetale e cuocete per circa 30' aggiungendo brodo caldo se necessario.
Salate e servite con un filo d'olio e.v.o. e prezzemolo tritato.
Le ho cucinate semplicemente con funghi e peperoncino e le ho trovate buonissime! Molto confort food in una freddissima giornata palermitana (non siamo abituati al freddo noi....)
Per 2 persone:
150 g. di lenticchie rosse
150 g. di funghi champignon già puliti
1 peperoncino verde
1/2 cipolla
sale, olio e.v.o.
brodo vegetale
Affettate i funghi, il peperoncino privato dei semini (sarebbe troppo piccante...) e la cipolla. Mettere tutto in pentola con le lenticchie, aggiungete brodo vegetale e cuocete per circa 30' aggiungendo brodo caldo se necessario.
Salate e servite con un filo d'olio e.v.o. e prezzemolo tritato.
martedì 8 gennaio 2013
ciambella di riso funghi e speck
Un primo piatto per chiudere le vacanze natalizie e per lasciarci alle spalle le megamangiate degli ultimi giorni. L'ho preparata volutamente leggera senza la bechamelle che spesso si aggiunge ai timballi di riso per mantenerli morbidi e ho preferito utilizzare un riso parboiled perchè regge meglio la doppia cottura (risotto-forno) ed evita l'effetto "mappazza".
per 12 persone (di buon appetito):
1 kg di riso parboiled (io Flora classico)
1,5 kg di funghi champignon
50 g. di funghi porcini secchi
200 g. di speck tagliato sottile
4 piccoli scalogni
olio e.v.o.
burro
parmigiano grattugiato
brodo vegetale (acqua, carote, cipolle, sedano)
sale, pepe, prezzemolo
Preparate il brodo vegetale mettendo in abbondante acqua carote, cipolle, sedano e pomodoro a pezzi. Lasciate bollire per un quarto d'ora e alla fine salate e filtrate.
Mettete in acqua tiepida i funghi secchi per qualche minuto, poi strizzateli e aggiungete l'acqua filtrata al brodo vegetale.
Tritate finemente 2 scalogni e rosolateli in casseruola con poco olio. Aggiungete il riso, tostatelo per pochi minuti, aggiungete i funghi secchi tritati e cuocetelo col brodo bollente. Quando è quasi cotto (deve rimanere al dente) aggiungete metà dello speck tritato, un pezzo di burro (la quantità dipende da quante calorie volete ingerire...) e, fuori dal fuoco qualche cucchiaiata di parmigiano grattugiato e pepe nero macinato fresco. Deve rimanere molto morbido.
Mescolate bene e trasferite in uno stampo a ciambella da 30 cm di diametro (foro interno 7 cm) ben imburrato. Compattate col dorso di un cucchiaio e, se volete, conservate in frigo (si può fare anche il giorno prima).
Tritate gli altri 2 scalogni, aggiungere i funghi affettati e cuocerli a fuoco vivo. Salate, pepe, profumate con prezzemolo tritato e aggiungete fuori dal fuoco il resto dello speck tagliato a striscioline sottili (io ho usato le forbici da cucina, comodissime!!).
Infornate il timballo in forno preriscaldato a 200°, coperto con un foglio di alluminio per 30' circa. Sformatelo e servitelo con i funghi trifolati.
per 12 persone (di buon appetito):
1 kg di riso parboiled (io Flora classico)
1,5 kg di funghi champignon
50 g. di funghi porcini secchi
200 g. di speck tagliato sottile
4 piccoli scalogni
olio e.v.o.
burro
parmigiano grattugiato
brodo vegetale (acqua, carote, cipolle, sedano)
sale, pepe, prezzemolo
Preparate il brodo vegetale mettendo in abbondante acqua carote, cipolle, sedano e pomodoro a pezzi. Lasciate bollire per un quarto d'ora e alla fine salate e filtrate.
Mettete in acqua tiepida i funghi secchi per qualche minuto, poi strizzateli e aggiungete l'acqua filtrata al brodo vegetale.
Tritate finemente 2 scalogni e rosolateli in casseruola con poco olio. Aggiungete il riso, tostatelo per pochi minuti, aggiungete i funghi secchi tritati e cuocetelo col brodo bollente. Quando è quasi cotto (deve rimanere al dente) aggiungete metà dello speck tritato, un pezzo di burro (la quantità dipende da quante calorie volete ingerire...) e, fuori dal fuoco qualche cucchiaiata di parmigiano grattugiato e pepe nero macinato fresco. Deve rimanere molto morbido.
Mescolate bene e trasferite in uno stampo a ciambella da 30 cm di diametro (foro interno 7 cm) ben imburrato. Compattate col dorso di un cucchiaio e, se volete, conservate in frigo (si può fare anche il giorno prima).
Tritate gli altri 2 scalogni, aggiungere i funghi affettati e cuocerli a fuoco vivo. Salate, pepe, profumate con prezzemolo tritato e aggiungete fuori dal fuoco il resto dello speck tagliato a striscioline sottili (io ho usato le forbici da cucina, comodissime!!).
Infornate il timballo in forno preriscaldato a 200°, coperto con un foglio di alluminio per 30' circa. Sformatelo e servitelo con i funghi trifolati.
sabato 5 gennaio 2013
i miei primi macarons
Ho fatto la mia solita ricerca sul web, ho consultato il libretto accluso al set, ho fatto un paio di prove poco soddisfacenti e poi ho visto Santin che preparava macarons alla tv, proprio mentre ero in piena febbre da macarons. Non potevo non provare con il suo procedimento. Vuoi per un colpo di fortuna, vuoi perché ci avevo già preso la mano, questa è stata la volta buona.
Per i macarons mandorle-nocciole al caffè:
75 g. di farina di mandorle setacciata
75 g. di farina di nocciole setacciata
150 g. di zucchero a velo setacciato
la buccia grattugiata di mezzo limone
150 g. di zucchero semolato
50 g. di acqua
100 g. di albumi vecchi di qualche giorno
colorante in polvere rosso e giallo (ho ottenuto un arancio sbiadito)
procedimento più in basso.
Per i macarons con ganache al cioccolato:
150 g. di farina di mandorle setacciata
150 g. di zucchero a velo setacciato
150 g. di zucchero semolato
50 g. di acqua
100 g. di albumi vecchi di qualche giorno
colore in polvere verde
Mescolate lo zucchero a velo e la farina di mandorle (o mandorle e nocciole) in una ciotola e versate un po' di albume (poco meno della metà), quel tanto che basta per rendere umido il composto, spatolando bene in modo da eliminare eventuali grumi.
Portare l'acqua e lo zucchero semolato a bollore e aspettare che raggiunga i 120° (io ho aspettato che bollisse per un minuto circa, molto poco scientificamente).
Montate gli albumi rimasti versando lo sciroppo caldo a filo, continuando a battere fino a completo raffreddamento della meringa.
Aggiungete il colorante poco alla volta fino a raggiungere il colore desiderato (considerate che una volta cotti il colore risulterà un po' più sbiadito).
A questo punto con una spatola, incorporate delicatamente la meringa al composto di farina e albume, con movimenti dal basso verso l'alto.
Mettete il composto in un sac à poche con bocchetta tonda liscia da un centimetro circa e spremete il composto su carta forno creando dei dischetti. Conviene disegnare i cerchi tutti della stessa dimensione (distanziati un po' l'uno dall'altro) su un altro foglio da mettere sotto così da avere in trasparenza lo schema da seguire.
Io chiaramente non l'ho fatto e i miei macarons non erano tutti della stessa dimensione (fortunatamente però sono riuscita ad accoppiarli).
Infornarli in forno preriscaldato a 150° per 13-14 minuti. Lasciarli raffreddare e staccarli dalla teglia. Una volta freddi farcirli con la crema desiderata.
crema al caffè:
200 g. di cioccolato bianco
1 cucchiaio colmo di caffè solubile
50-70 g. di panna fresca (io l'ho fatta con 50 g. ma la crema, una volta in frigo mi è sembrata un po' troppo dura, proverò con 70)
Mettete tutti gli ingredienti della crema in un pentolino e mettete su fuoco dolce mescolando fino a quando il cioccolato si sarà sciolto (oppure, come faccio io, mettete tutto in una ciotola al microonde).
Lasciate raffreddare completamente.
ganache al cioccolato:
100 g. di panna fresca100 g. di cioccolato fondente al 70%
100 g. di panna fresca semimontata
1 cucchiaio raso di zucchero a velo
Portate a bollore la panna con lo zucchero. Sciogliete il cioccolato tritato nella panna e, una volta fredda aggiungete la panna montata.
Mi raccomando, perché siano gluten free dovrete utilizzare prodotti che siano certificati come tali. Non basta che gli ingredienti siano per loro natura senza glutine. Quindi fate molta attenzione se volete prepararli per un celiaco. E questo è un rimprovero che faccio a me per non averci pensato prima. In realtà non pensavo sarebbero venuti così carini da poterli regalare ad un'amica celiaca. Stefania, sarà per la prossima volta, promesso! =)
Note del 6 gennaio:
1) La crema al caffè riportata a temperatura ambiente è perfetta, quindi 50 g. di panna vanno bene (io li avevo assaggiati appena tirati fuori dal frigo)
2) Cosa importantissima: per gustarli al meglio, una volta farciti devono riposare in frigo 24-48 h. Quindi cercate di resistere e non mangiateli subito!
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