Sono capitata per caso sul sito di Angela De Santis ed è stato amore a prima vista (e lettura).
Foto meravigliose e ottime ricette, descritte in maniera chiara e precisa.
Nell'imbarazzo della scelta ho deciso di cominciare da un lievitato, il sofficissimo Hokkaido milk bread, la cui tecnica già conoscevo per averla sperimentata in questa mia ricetta a cui vi rimando.
per il milk roux:
50 g di farina forte (io w350)
125 g di latte intero
125 g di acqua
per l'Hokkaido milk bread:
milk roux
560 g di farina forte
10 g di lievito di birra
120 g di latte
60 g di acqua
80 g di zucchero semolato
80 g di burro a temperatura ambiente
un uovo medio (55 g)
un cucchiaino di sale (circa 8 g)
Preparate il milk roux: in un pentolino stemperate la farina con poco latte poi aggiungete il resto del latte e l'acqua, mescolando bene per evitare la formazione di grumi.
Ponete sul fuoco e, sempre mescolando portate a 65°.
Se non avete il termometro togliete dal fuoco una volta raggiunta la consistenza di una bechamelle densa.
Versatelo in una ciotola coprite con pellicola e lasciatelo intiepidire.
Preparate tutti gli ingredienti pesati davanti a voi.
Una volta che il milk roux si sarà intiepidito potrete cominciare ad impastare il vostro Hokkaido milk bread.
Versate nella ciotola della planetaria il milk roux, il lievito sciolto in poca acqua presa dal totale e un paio di cucchiai di farina.
Fate andare il gancio, alternando cucchiaiate di farina ai liquidi (acqua e latte), mantenendo l'impasto sempre alla stessa consistenza.
Una volta esauriti i liquidi aggiungete l'uovo, leggermente battuto, in due volte, alternato allo zucchero e il sale e la farina restante.
A questo punto incorporate il burro, un pezzetto alla volta, ricordandovi di ribaltare spesso l'impasto.
Alla fine dovrete ottenere un impasto ben incordato (cioè che si avvolge tutto al gancio lasciando la ciotola pulita, senza residui), elastico e lucido.
Ribaltate l'impasto sul ripiano leggermente imburrato e date un doppio giro di pieghe, (come si fa per la pasta sfoglia, per intenderci) poi pirlatelo (cioé lavoratelo in maniera tale da dargli una forma sferica regolare) e trasferitelo in una ciotola sigillata con un foglio di pellicola.
Lasciatelo lievitare fino al raddoppio (il mio ci ha messo due ore).
Dividete l'impasto in 4 parti uguali (il mio pesava 1 kg e 200 g e ne ho ricavato 4 porzioni da 300 g).
Stendete leggermente le porzioni di impasto con le mani e arrotolatele su se stesse. Otterrete dei rotolini.
Arrotolateli a loro volta, partendo dal lato corto (otterrete dei tronchetti) poi riunite le due estremità e infine arrotondateli al fine di ottenere delle palline.
Disponetele una accanto all'altro, in uno stampo (30X10X10) imburrato e infarinato, coprite con pellicola e lasciate lievitare fino a quando arrivano ad un cm sotto al bordo.
Spennellate con poco latte e infornate a 175° per 45' circa.
Note:
- della ricetta di Angela ho modificato pochissimo.
Ho sostituito il lievito di birra al lievito madre e riequilibrato, come lei stessa consiglia, liquidi e farina e adattato temperatura e tempi di cottura al mio forno;
- ho spennellato solo con il latte perché la prima volta che avevo spennellato come d'abitudine con uovo e latte la superficie è scurita troppo in fretta e ho dovuto coprire l'Hokkaido milk bread con un foglio di alluminio dopo 20'.
Col solo latte non ce n'è stato bisogno;
- il pane si mantiene fresco e morbidissimo per giorni, ben chiuso in un sacchetto ma è altrettanto buono, anche qualche giorno dopo, tostato;
- ha un sapore neutro che ben si abbina sia a farciture dolci che salate.