La febbre è andata avanti per un bel po' e mi ha lasciato un senso di malessere e spossatezza che non provavo da anni ma visto che stasera la famiglia si riunisce tutta da me per la cena della vigilia ho dovuto comunque darmi da fare.
Ho ridotto il lavoro al minimo indispensabile ma ho voluto comunque preparare questo coreografico centro tavola formato da tanti piccoli panini al sesamo che servirò con formaggi e salumi ad inizio cena.
Non sono carini?
A tutti voi auguro un sereno Natale!
600 g di farina 00
600 g di farina di semola rimacinata
720 g di acqua (la quantità di acqua può variare in base al potere di assorbimento della farina utilizzata)
25 g di lievito di birra fresco
50 g di olio e v o
sale
sesamo bianco e nero (oppure sesamo bianco e semi di papavero)
un uovo
Intiepidite leggermente l'acqua, prelevatene un bicchiere e scioglietevi il lievito.
Impastate le farine con l'acqua (versate prima quella con il lievito)
aggiungendo alla fine il sale e l'olio.
Lasciate lievitare in luogo tiepido fino al raddoppio poi dividete l'impasto in tre-quattro parti e lavoratene una alla volta lasciando le altre coperte con pellicola per evitare che secchino in superficie.
Ora armatevi di tanta pazienza e dividete tre delle quattro parti di impasto in tante porzioni da 30 g a cui darete la forma di una pallina.
Disegnate su carta forno un cerchio con diametro 32 cm e disponete un primo giro di palline all'interno del cerchio e altri due all'interno del primo.
Dall'impasto rimanente ricavate delle palline più piccole da 12 g circa e posizionatele negli spazi tra le palline più grandi.
Lasciate lievitare 30'-45' poi spennellate con uovo battuto con poca acqua e decorate con semi di sesamo.
Infornate a 220° per 20' circa.
Lasciate raffreddare su una gratella e poi decorate a vostro piacimento.
domenica 24 dicembre 2017
giovedì 21 dicembre 2017
panettone gastronomico
Arrivo un po' in ritardo sui tempi ma una brutta influenza mi ha bloccato in casa senza forze.
Spero di rimettermi presto in piedi (anche perché ho la cena della vigilia da preparare) e di avere il tempo di scrivere un'altra ricetta da lasciarvi prima del Natale.
Se non dovessi farcela gli auguri ve li faccio oggi con questo meraviglioso panettone gastronomico.
La ricetta è quella del grande Adriano Continisio, io l'ho semplificata nel procedimento per accorciare i tempi di preparazione.
E' ovvio che il risultato non sarà esattamente lo stesso ma vi assicuro che è comunque buonissimo.
Per uno stampo da 750 g:
450 g di farina 0 (io uso 0 Coop)
170 g di latte
70 g di burro
35 g di zucchero
1 uovo
1 tuorlo (l'albume servirà per spennellarlo alla fine)
10 g di lievito di birra fresco
8 g di sale
Setacciate la farina nella ciotola della planetaria.
Al centro formate una piccola conca.
Sciogliete il lievito nel latte intiepidito e versatelo nella conca.
Con una forchetta mescolate solo un po' della farina dai bordi fino ad ottenere una cremina densa.
Coprite con pellicola e lasciate lievitare per 45'.
Montate la foglia della planetaria e cominciate ad impastare.
Aggiungete il tuorlo e l'uovo alternandoli allo zucchero.
Alla fine aggiungete il sale.
Una volta formato un impasto compatto ed elastico incorporate poco alla volta anche il burro morbido a pezzetti.
Una volta incorporato il burro montate il gancio e continuate ad impastare per un paio di minuti.
Se impastate a mano seguite lo stesso ordine di inserimento degli ingredienti.
Lasciate lievitare l'impasto fino al raddoppio.
Pesate l'impasto e prelevatene poco più di 800 g (con quello che vi rimane formate delle piccole brioches) poi trasferitelo sul tavolo, allargatelo un po' con le mani e dategli due pieghe a tre come si fa per la sfoglia, poi girate l'impasto con la chiusura in basso e dategli una forma tonda.
Trasferitelo nell'apposito stampo di carta da panettone alto (potete usare anche uno stampo in alluminio dai bordi molto alti imburrato) e copritelo con della pellicola.
Lasciatelo lievitare in luogo tiepido fino a quando l'impasto arriverà ad un dito dal bordo.
Spennellate con l'albume leggermente battuto e cospargete a piacere con semi.
Infornate a 175° per 35' circa.
Lasciate raffreddare poi conservatelo in frigo chiuso in un sacchetto per qualche ora o anche un giorno intero prima di tagliarlo.
Usate un coltello lungo seghettato.
Affettatelo in un numero pari di fette alte 1/2 cm circa, lasciando una base sottile e un "cappello".
Farcite gli strati a due a due come fossero dei grandi tramezzini tondi, poi tagliate ogni mega tramezzino a metà, poi in quattro e infine in 8.
Riposizionate i tramezzini pretagliati rispettando l'ordine delle fette.
Completate con il cappello.
Io l'ho farcito con
- crema di anacardi, tacchino e rucola
- labneh, pomodorini confit e lattughino
- mayonese con rafano fresco grattugiato e salmone affumicato
Note:
Il panettone può essere preparato giorni prima.
Lasciatelo raffreddare completamente poi congelatelo ben chiuso in un sacchetto.
Lo scongelerete poi a temperatura ambiente e lo farcirete qualche ora prima di servirlo.
Il taglio delle fette sarà più semplice e più netto se il pane è ancora freddo.
La crema di anacardi, il labneh e i pomodorini confit preparati anche qualche giorno prima. Si manterranno benissimo in frigo.
Spero di rimettermi presto in piedi (anche perché ho la cena della vigilia da preparare) e di avere il tempo di scrivere un'altra ricetta da lasciarvi prima del Natale.
Se non dovessi farcela gli auguri ve li faccio oggi con questo meraviglioso panettone gastronomico.
La ricetta è quella del grande Adriano Continisio, io l'ho semplificata nel procedimento per accorciare i tempi di preparazione.
E' ovvio che il risultato non sarà esattamente lo stesso ma vi assicuro che è comunque buonissimo.
Per uno stampo da 750 g:
450 g di farina 0 (io uso 0 Coop)
170 g di latte
70 g di burro
35 g di zucchero
1 uovo
1 tuorlo (l'albume servirà per spennellarlo alla fine)
10 g di lievito di birra fresco
8 g di sale
Setacciate la farina nella ciotola della planetaria.
Al centro formate una piccola conca.
Sciogliete il lievito nel latte intiepidito e versatelo nella conca.
Con una forchetta mescolate solo un po' della farina dai bordi fino ad ottenere una cremina densa.
Coprite con pellicola e lasciate lievitare per 45'.
Montate la foglia della planetaria e cominciate ad impastare.
Aggiungete il tuorlo e l'uovo alternandoli allo zucchero.
Alla fine aggiungete il sale.
Una volta formato un impasto compatto ed elastico incorporate poco alla volta anche il burro morbido a pezzetti.
Una volta incorporato il burro montate il gancio e continuate ad impastare per un paio di minuti.
Se impastate a mano seguite lo stesso ordine di inserimento degli ingredienti.
Lasciate lievitare l'impasto fino al raddoppio.
Pesate l'impasto e prelevatene poco più di 800 g (con quello che vi rimane formate delle piccole brioches) poi trasferitelo sul tavolo, allargatelo un po' con le mani e dategli due pieghe a tre come si fa per la sfoglia, poi girate l'impasto con la chiusura in basso e dategli una forma tonda.
Trasferitelo nell'apposito stampo di carta da panettone alto (potete usare anche uno stampo in alluminio dai bordi molto alti imburrato) e copritelo con della pellicola.
Lasciatelo lievitare in luogo tiepido fino a quando l'impasto arriverà ad un dito dal bordo.
Spennellate con l'albume leggermente battuto e cospargete a piacere con semi.
Infornate a 175° per 35' circa.
Lasciate raffreddare poi conservatelo in frigo chiuso in un sacchetto per qualche ora o anche un giorno intero prima di tagliarlo.
Usate un coltello lungo seghettato.
Affettatelo in un numero pari di fette alte 1/2 cm circa, lasciando una base sottile e un "cappello".
Farcite gli strati a due a due come fossero dei grandi tramezzini tondi, poi tagliate ogni mega tramezzino a metà, poi in quattro e infine in 8.
Riposizionate i tramezzini pretagliati rispettando l'ordine delle fette.
Completate con il cappello.
Io l'ho farcito con
- crema di anacardi, tacchino e rucola
- labneh, pomodorini confit e lattughino
- mayonese con rafano fresco grattugiato e salmone affumicato
Note:
Il panettone può essere preparato giorni prima.
Lasciatelo raffreddare completamente poi congelatelo ben chiuso in un sacchetto.
Lo scongelerete poi a temperatura ambiente e lo farcirete qualche ora prima di servirlo.
Il taglio delle fette sarà più semplice e più netto se il pane è ancora freddo.
La crema di anacardi, il labneh e i pomodorini confit preparati anche qualche giorno prima. Si manterranno benissimo in frigo.
giovedì 14 dicembre 2017
spaghetti al nero di seppia
Un classico della cucina italiana, immancabile sulle tavole dei siciliani, gli spaghetti al nero è una delle mie paste col pesce preferite e visto che per ora le seppie abbondano non ho saputo resistere alla tentazione di prepararli.
Per due persone:
200 g di spaghetti (io vermicelli)
una seppia di 300 g
due cucchiaini di concentrato di pomodoro
uno spicchio di aglio
un peperoncino
vino bianco
olio e.v.o.
sale
prezzemolo
Pulite bene le seppie e con cautela staccate la sacca col nero e tenetela da parte.
Tagliate la seppia in piccoli pezzi.
Scaldate due cucchiai di olio, aggiungete lo spicchio d'aglio intero schiacciato e il peperoncino tritato.
Aggiungete la seppia, rosolatela a fuoco vivo un minuto poi sfumate con il vino.
Aggiungete il concentrato di pomodoro, poca acqua di cottura della pasta e il nero contenuto nella sacca.
Salate con moderazione e cuocete due minuti.
Cuocete gli spaghetti in abbondante acqua salata, scolateli e trasferiteli nella padella con la seppia, aggiungendo poca acqua di pasta se necessario.
Completate con prezzemolo fresco a piacere.
Per due persone:
200 g di spaghetti (io vermicelli)
una seppia di 300 g
due cucchiaini di concentrato di pomodoro
uno spicchio di aglio
un peperoncino
vino bianco
olio e.v.o.
sale
prezzemolo
Pulite bene le seppie e con cautela staccate la sacca col nero e tenetela da parte.
Tagliate la seppia in piccoli pezzi.
Scaldate due cucchiai di olio, aggiungete lo spicchio d'aglio intero schiacciato e il peperoncino tritato.
Aggiungete la seppia, rosolatela a fuoco vivo un minuto poi sfumate con il vino.
Aggiungete il concentrato di pomodoro, poca acqua di cottura della pasta e il nero contenuto nella sacca.
Salate con moderazione e cuocete due minuti.
Cuocete gli spaghetti in abbondante acqua salata, scolateli e trasferiteli nella padella con la seppia, aggiungendo poca acqua di pasta se necessario.
Completate con prezzemolo fresco a piacere.
lunedì 11 dicembre 2017
arancine
13 dicembre, S. Lucia.
Su tutta la Sicilia una pioggia di arancine (e sottolineo "E").
E' un grande sacrificio a cui ci sottoponiamo ogni anno visto che la tradizione ci impedisce di mangiare pane e pasta.
Quest'anno ho pensato bene di anticipare il sacrificio, per allenarmi ed essere pronta alla grande abbuffata di mercoledì.
Tradizionalmente al burro e alla carne, ormai se ne vedono di tutti i colori.
Io vi propongo una versione classica e una un po' meno.
Per 8 arancine di dimensioni medio piccole:
300 g di riso Roma (o comunque un riso a chicco piccolo da risotti)
brodo vegetale (circa 800 g)
uno scalogno
olio e v o
qualche pistillo di zafferano
sale
pepe
80 g di mozzarella
80 g di prosciutto cotto
oppure
200 g di funghi champignon
10 g di funghi secchi
60 g di taleggio
farina 00 (o farina di riso)
acqua
pangrattato (senza glutine per la versione gluten free)
Tritate lo scalogno e rosolatelo in due cucchiai di olio.
Aggiungete il riso, tostatelo per un paio di minuti poi versate il brodo vegetale poco alla volta sempre mescolando fino alla cottura completa del riso.
Verso fine cottura aggiungete lo zafferano.
Il risotto dovrà essere abbastanza asciutto.
Lasciatelo raffreddare e nel frattempo tritate mozzarella e prosciutto.
Affettate sottili i funghi e mettete i funghi secchi in acqua tiepida per 10' poi strizzateli e tritateli.
Aggiungeteli ai funghi freschi e cuoceteli tutti in padella a fuoco vivo con un filo d'olio, salate, pepate poi lasciateli raffreddare.
Strizzateli per eliminare l'acqua in eccesso e poi tritateli finemente.
Tagliate il taleggio in piccoli pezzi.
Dividete il riso in 8 porzioni di circa 100 g ciascuno.
Da ogni porzione tenete da parte un quarto circa e con le mani leggermente bagnate allargate la parte più grande sul palmo della mano.
Al centro ponete un po' di mozzarella e prosciutto oppure un po' di funghi e pezzetti di taleggio.
Coprite con il riso tenuto da parte che avrete appiattito leggermente e cercate di dare al riso una forma tonda, compattandolo bene tra le mani e cercando di mantenere dentro il ripieno.
Preparate una pastella mescolando farina e acqua. Dovrà essere molto fluida
Passate le arancine nella pastella e poi nel pangrattato compattando bene con le mani.
Potete prepararle il giorno prima, tenendole in frigo ben coperte oppure anche congelarle, avendo cura di riportarle a temperatura ambiente e di passarle nuovamente nel pangrattato poco prima di friggerle.
Friggetele in olio profondo ben caldo fino a completa doratura.
Fatele scolare su carta assorbente e mangiatele ben calde.
Se andate di fretta date un'occhiata alla ricetta che ho postato qualche anno fa qui.
Non sono le vere arancine ma sono l'ideale se volete prepararle piccole piccole per un aperitivo.
venerdì 8 dicembre 2017
nidi di patate con salmone e porri
Patate, salmone e porri.
Un antipasto o un secondo.
Un'idea semplice e di effetto per la cena di Natale.
Per quattro persone:
600 g di patate
un uovo
60 g di burro
200 g di salmone fresco già pulito
pepe rosa
aneto fresco
50 g di porro già mondato
la buccia grattugiata di mezzo limone
sale
olio e.v.o.
Cuocete le patate con la buccia in abbondante acqua salata.
Pelatele e passatele ancora calde.
Aggiungete il burro e mescolate bene affinchè fonda.
Assaggiate e se necessario salate.
Aggiungete l'uovo e amalgamatelo bene.
Trasferite il composto in una sacca da pasticcere munita di bocchetta larga rigata.
Lasciate raffreddare.
Fate appassire i porri per 5' in poco olio a fuoco basso e con coperchio.
Salate.
Tagliate il filetto di salmone in piccoli pezzi e conditelo con sale e pepe rosa pestato.
Mescolatelo al porro già cotto.
Spremete il composto di patate su una teglia foderata con carta forno.
Prima formate la base (spremete un mucchietto e schiacciatelo col dorso di un cucchiaio) poi aggiungete due anelli sovrapposti.
Riempite i nidi con il salmone e informate per 15' a 200°.
Completate con la buccia di limone e l'aneto fresco.
Un antipasto o un secondo.
Un'idea semplice e di effetto per la cena di Natale.
Per quattro persone:
600 g di patate
un uovo
60 g di burro
200 g di salmone fresco già pulito
pepe rosa
aneto fresco
50 g di porro già mondato
la buccia grattugiata di mezzo limone
sale
olio e.v.o.
Cuocete le patate con la buccia in abbondante acqua salata.
Pelatele e passatele ancora calde.
Aggiungete il burro e mescolate bene affinchè fonda.
Assaggiate e se necessario salate.
Aggiungete l'uovo e amalgamatelo bene.
Trasferite il composto in una sacca da pasticcere munita di bocchetta larga rigata.
Lasciate raffreddare.
Fate appassire i porri per 5' in poco olio a fuoco basso e con coperchio.
Salate.
Tagliate il filetto di salmone in piccoli pezzi e conditelo con sale e pepe rosa pestato.
Mescolatelo al porro già cotto.
Spremete il composto di patate su una teglia foderata con carta forno.
Prima formate la base (spremete un mucchietto e schiacciatelo col dorso di un cucchiaio) poi aggiungete due anelli sovrapposti.
Riempite i nidi con il salmone e informate per 15' a 200°.
Completate con la buccia di limone e l'aneto fresco.
domenica 3 dicembre 2017
cruffin
Fosse per me mangerei sempre lievitati, dolci, salati (preferibilmente salati), semplici, arricchiti, sfogliati, burrosi.
Il mio alimento preferito per tutte le ore, dalla colazione alla cena.
Potrei vivere di pane, salame e formaggio, fare fuori una montagna di croissant ogni mattina, e mangiare pizze e focacce quattro volte a settimana.
Vorrei ma non lo faccio per ovvi motivi ma ogni volta che trovo un lievitato che mi incuriosisce lo provo.
Potevo mai resistere alla tentazione di provare i cruffins?
Croissants sfogliati in forma di muffin.
Le ricette in rete sono tante e partendo da quella che mi sembrava tra le più attendibili li ho preparati apportando alcune modifiche.
Qui trovate la ricetta da cui sono partita con delle foto che spiegano in maniera più che esaustiva il passo passo.
per 8 cruffins
150 g di farina 0
150 g di farina 00
130 g di acqua
un cucchiaino di estratto di vaniglia
10 g di lievito di birra fresco
un cucchiaino di miele
30 g di zucchero
6 g di sale
un tuorlo
50 g di burro a cubetti
La buccia grattugiata di una piccola arancia
150 g di burro molto morbido
Impastate le farine setacciate con l'acqua leggermente intiepidita in cui avrete sciolto il lievito e il miele.
Aggiungete l'estratto di vaniglia, il tuorlo insieme allo zucchero e infine il sale.
Impastate fino a quando l'impasto avrà preso corpo poi aggiungete il burro poco alla volta e infine la scorza d'arancia.
Otterrete un impasto liscio, elastico e abbastanza morbido.
Arrotondatelo bene poi lasciatelo nella ciotola a riposare per 45' coperto con pellicola.
Trascorso questo tempo dividete l'impasto in 4 parti uguali.
Lavoratene uno alla volta lasciando gli altri ben coperta con della pellicola.
Infarinate la prima porzione e passatela tra i rulli della macchina per la pasta come se voleste preparare delle sfoglie per le lasagne.
Partite dall'apertura massima e stringete ad ogni passaggio fino ad ottenere una sfoglia molto sottile (io sono arrivata fino alla penultima tacca). Tra un passaggio e l'altro infarinate leggermente per evitare che l'impasto si attacchi ai rulli.
La sfoglia che otterrete sarà molto lunga. Potete dividerla in due per lavorare più agevolmente.
Dividete il burro in quattro porzioni, in questo modo sarà più facile regolarvi con le quantità per ogni singola sfoglia e ammorbiditelo senza fonderlo del tutto (io lo faccio al microonde). Dovrà avere la consistenza di una maionese.
Stendetelo sulla sfoglia in uno strato sottile aiutandovi con le dita.
Arrotolate la striscia fino ad ottenere un grosso sigaro. Se avevate diviso la sfoglia in due parti, dopo avere arrotolato la prima poggiate il "sigaro" ottenuto sulla seconda e continuate ad arrotolare.
Una volta formati i 4 rotoli, tagliateli in due nel senso della lunghezza con un coltello infarinato.
Mantenendo la parte tagliata all'esterno arrotolate a mo' di nodino le otto porzioni ottenute senza stringere troppo e posizionatele negli appositi stampi da muffin.
Lasciate lievitare i cruffins per un paio d'ore poi infornateli a 180° per 25' circa.
Prossimamente la versione salata!
Il mio alimento preferito per tutte le ore, dalla colazione alla cena.
Potrei vivere di pane, salame e formaggio, fare fuori una montagna di croissant ogni mattina, e mangiare pizze e focacce quattro volte a settimana.
Vorrei ma non lo faccio per ovvi motivi ma ogni volta che trovo un lievitato che mi incuriosisce lo provo.
Potevo mai resistere alla tentazione di provare i cruffins?
Croissants sfogliati in forma di muffin.
Le ricette in rete sono tante e partendo da quella che mi sembrava tra le più attendibili li ho preparati apportando alcune modifiche.
Qui trovate la ricetta da cui sono partita con delle foto che spiegano in maniera più che esaustiva il passo passo.
per 8 cruffins
150 g di farina 0
150 g di farina 00
130 g di acqua
un cucchiaino di estratto di vaniglia
10 g di lievito di birra fresco
un cucchiaino di miele
30 g di zucchero
6 g di sale
un tuorlo
50 g di burro a cubetti
La buccia grattugiata di una piccola arancia
150 g di burro molto morbido
Impastate le farine setacciate con l'acqua leggermente intiepidita in cui avrete sciolto il lievito e il miele.
Aggiungete l'estratto di vaniglia, il tuorlo insieme allo zucchero e infine il sale.
Impastate fino a quando l'impasto avrà preso corpo poi aggiungete il burro poco alla volta e infine la scorza d'arancia.
Otterrete un impasto liscio, elastico e abbastanza morbido.
Arrotondatelo bene poi lasciatelo nella ciotola a riposare per 45' coperto con pellicola.
Trascorso questo tempo dividete l'impasto in 4 parti uguali.
Lavoratene uno alla volta lasciando gli altri ben coperta con della pellicola.
Infarinate la prima porzione e passatela tra i rulli della macchina per la pasta come se voleste preparare delle sfoglie per le lasagne.
Partite dall'apertura massima e stringete ad ogni passaggio fino ad ottenere una sfoglia molto sottile (io sono arrivata fino alla penultima tacca). Tra un passaggio e l'altro infarinate leggermente per evitare che l'impasto si attacchi ai rulli.
La sfoglia che otterrete sarà molto lunga. Potete dividerla in due per lavorare più agevolmente.
Dividete il burro in quattro porzioni, in questo modo sarà più facile regolarvi con le quantità per ogni singola sfoglia e ammorbiditelo senza fonderlo del tutto (io lo faccio al microonde). Dovrà avere la consistenza di una maionese.
Stendetelo sulla sfoglia in uno strato sottile aiutandovi con le dita.
Arrotolate la striscia fino ad ottenere un grosso sigaro. Se avevate diviso la sfoglia in due parti, dopo avere arrotolato la prima poggiate il "sigaro" ottenuto sulla seconda e continuate ad arrotolare.
Una volta formati i 4 rotoli, tagliateli in due nel senso della lunghezza con un coltello infarinato.
Mantenendo la parte tagliata all'esterno arrotolate a mo' di nodino le otto porzioni ottenute senza stringere troppo e posizionatele negli appositi stampi da muffin.
Lasciate lievitare i cruffins per un paio d'ore poi infornateli a 180° per 25' circa.
Prossimamente la versione salata!
venerdì 1 dicembre 2017
funghi ripieni di cous cous integrale, asparagi e castelmagno
Cominciamo bene il mese di Dicembre!
Oggi il cous cous é servito nel fungo! Condito con gli asparagi, l'aglio nero (lo avete mai provato? E' strepitoso!) e soprattutto il Castelmagno che assaggio ora per la prima volta.
Buonissimo!!
Per due persone:
due grossi funghi
100 g di cous cous integrale
6 asparagi
uno spicchio di aglio nero
sale, pepe, olio e.v.o.
50 g di castelmagno
Pulite i funghi con una pezza umida, staccate i gambi, eliminate la parte terrosa e tagliateli a pezzetti.
Pulite gli asparagi e tagliateli a fettine.
Saltate in padella i gambi dei funghi e gli asparagi con un cucchiaio di olio e l'aglio tritato.
Salate e pepate.
Mettete il cous cous in una ciotola.
Portate a ebollizione 120 g di acqua, salatela e versatela sul cous cous.
Coprite con pellicola e lasciatelo così per qualche minuto fino a quando il cous cous avrà assorbito tutta l'acqua, poi sgranatelo con una forchetta e trasferitelo in padella con le verdure.
Mescolate bene poi riempite con il cous cous i cappelli dei funghi.
Irrorate con poco olio e infornate a 200° per 15'.
Quanto al formaggio potrete:
- aggiungerlo a scaglie sui funghi all'uscita dal forno;
- aggiungerlo un paio di minuti prima di completare la cottura dei funghi perchè fonda in parte;
- fonderlo a parte con poco latte a fuoco lento e poi versarlo sul fungo una volta uscito dal forno.
Sta a voi scegliere, è buonissimo comunque lo utilizziate.
Oggi il cous cous é servito nel fungo! Condito con gli asparagi, l'aglio nero (lo avete mai provato? E' strepitoso!) e soprattutto il Castelmagno che assaggio ora per la prima volta.
Buonissimo!!
Per due persone:
due grossi funghi
100 g di cous cous integrale
6 asparagi
uno spicchio di aglio nero
sale, pepe, olio e.v.o.
50 g di castelmagno
Pulite i funghi con una pezza umida, staccate i gambi, eliminate la parte terrosa e tagliateli a pezzetti.
Pulite gli asparagi e tagliateli a fettine.
Saltate in padella i gambi dei funghi e gli asparagi con un cucchiaio di olio e l'aglio tritato.
Salate e pepate.
Mettete il cous cous in una ciotola.
Portate a ebollizione 120 g di acqua, salatela e versatela sul cous cous.
Coprite con pellicola e lasciatelo così per qualche minuto fino a quando il cous cous avrà assorbito tutta l'acqua, poi sgranatelo con una forchetta e trasferitelo in padella con le verdure.
Mescolate bene poi riempite con il cous cous i cappelli dei funghi.
Irrorate con poco olio e infornate a 200° per 15'.
Quanto al formaggio potrete:
- aggiungerlo a scaglie sui funghi all'uscita dal forno;
- aggiungerlo un paio di minuti prima di completare la cottura dei funghi perchè fonda in parte;
- fonderlo a parte con poco latte a fuoco lento e poi versarlo sul fungo una volta uscito dal forno.
Sta a voi scegliere, è buonissimo comunque lo utilizziate.
martedì 28 novembre 2017
cannelloni di pasta fresca con ricotta e funghi pleurotus
Un classico della nostra cucina, i cannelloni di pasta fresca, qui farciti con ricotta e funghi ma tagliati in tronchetti da portare in tavola in un'unica pirofila oppure in pirofile monoporzione.
A voi la scelta!
Per tre persone:
tre sfoglie di pasta fresca già pronta (125 g)
500 g di funghi pleurotus
300 g di ricotta di pecora
4 cucchiai di parmigiano grattugiato
30 g di pancetta affumicata in un'unica fetta
sale, pepe, timo fresco
due cucchiai di olio e.v.o. (più uno per l'acqua di cottura della pasta)
burro per la pirofila
Accendete il forno a 200°
Pulite i funghi e disponeteli su una teglia.
Salate, pepate, profumate con del timo (se non lo trovate fresco va bene anche quello secco).
Irrorate con l'olio e infornate per 15'.
Nel frattempo mettete sul fuoco una pentola con abbondante acqua salata, aggiungete l'olio e quando arriva ad ebollizione cuocete le sfoglie per 2'-3' poi tiratele fuori con un mestolo forato e lasciatele scolare su un canovaccio pulito ben stese.
In una ciotola lavorate la ricotta con poco sale e il parmigiano poi aggiungete i funghi lasciati intiepidire e tagliati in piccoli pezzi.
Lasciate due cucchiaiate di funghi da parte.
Tagliate la pancetta a dadini e cuocetela a fuoco vivo in un padellino senza aggiungere alcun condimento.
Distribuite il composto di ricotta e funghi sui due terzi della superficie delle sfoglie e arrotolatele per formare i cannelloni poi tagliate ciascun cannellone in 4 tronchetti (anche 5 se avete una pirofila a bordi bassi).
Disponete i tronchetti in piedi in una pirofila leggermente imburrata
e infornateli, coperti da un foglio di alluminio, in forno già caldo a 200° per 15'.
Togliete il foglio di alluminio, aggiungete i funghi tenuti da parte e la pancetta e infornate per altri 5'.
Servite ben caldo.
A voi la scelta!
Per tre persone:
tre sfoglie di pasta fresca già pronta (125 g)
500 g di funghi pleurotus
300 g di ricotta di pecora
4 cucchiai di parmigiano grattugiato
30 g di pancetta affumicata in un'unica fetta
sale, pepe, timo fresco
due cucchiai di olio e.v.o. (più uno per l'acqua di cottura della pasta)
burro per la pirofila
Accendete il forno a 200°
Pulite i funghi e disponeteli su una teglia.
Salate, pepate, profumate con del timo (se non lo trovate fresco va bene anche quello secco).
Irrorate con l'olio e infornate per 15'.
Nel frattempo mettete sul fuoco una pentola con abbondante acqua salata, aggiungete l'olio e quando arriva ad ebollizione cuocete le sfoglie per 2'-3' poi tiratele fuori con un mestolo forato e lasciatele scolare su un canovaccio pulito ben stese.
In una ciotola lavorate la ricotta con poco sale e il parmigiano poi aggiungete i funghi lasciati intiepidire e tagliati in piccoli pezzi.
Lasciate due cucchiaiate di funghi da parte.
Tagliate la pancetta a dadini e cuocetela a fuoco vivo in un padellino senza aggiungere alcun condimento.
Distribuite il composto di ricotta e funghi sui due terzi della superficie delle sfoglie e arrotolatele per formare i cannelloni poi tagliate ciascun cannellone in 4 tronchetti (anche 5 se avete una pirofila a bordi bassi).
Disponete i tronchetti in piedi in una pirofila leggermente imburrata
e infornateli, coperti da un foglio di alluminio, in forno già caldo a 200° per 15'.
Togliete il foglio di alluminio, aggiungete i funghi tenuti da parte e la pancetta e infornate per altri 5'.
Servite ben caldo.
sabato 25 novembre 2017
Paris - Brest con crema di castagne e cioccolata
Ho ricominciato l'attività sportiva e contemporaneamente sospeso la mia dieta.
Questo non vuol dire che mi strafogo di cibo ma che ogni tanto mi concedo dei piatti golosi mantenendo per il resto il mio regime sano e leggero.
Il Paris Brest è un dolce francese composto, nella sua versione classica, da una pate à choux a forma di ciambella farcita con una crema pasticcera, crema al burro e pralinato di nocciole.
Questa è una mia libera interpretazione. Mi hanno regalato delle castagne e ho pensato di farci una crema spalmabile.
Le castagne cotte nel latte con l'aggiunta del cioccolato hanno assunto una consistenza molto simile ad una crema al burro.
Per 4 persone:
pate à choux:
125 g di acqua
50 g di burro
due cucchiaini di zucchero
un pizzico di sale
75 g di farina 0
130 g di uova
20 g di granella di mandorle
zucchero a velo per la decorazione finale
per la crema di castagne:
200 g di castagne fresche già sbucciate
230 g di acqua
230 g di latte
50 g di cioccolato fondente
30 g di zucchero
80 g di mandorle caramellate (la ricetta qui)
Preparate la crema (anche qualche giorno prima):
Portate ad ebollizione dell'acqua in un pentolino e sbollentate le castagne per un minuto poi, ancora calde, eliminate la pellicina che le riveste.
Eliminate l'acqua e nello stesso pentolino versate acqua, latte, zucchero e le castagne.
Cuocetele per 30' a fuoco basso con coperchio, aggiungete il cioccolato a pezzetti e aspettate che si sia del tutto sciolto poi frullate il tutto con un mixer a immersione o in un food processor.
Otterrete una crema liscia e consistente.
Trasferitela in frigo.
Ora dedicatevi alla pate à choux:
In un pentolino mettete acqua, burro, sale e zucchero e ponetelo sul fuoco fino a quando il burro sarà del tutto sciolto e l'acqua comincia a bollire.
A questo punto aggiungete la farina, tutta insieme, mescolando velocemente per evitare che si formino grumi.
Cuocete il "roux" per qualche minuto a fuoco basso mescolando sempre per evitare che bruci poi togliete il pentolino dal fuoco e lasciate leggermente intiepidire il composto.
Aggiungete le uova battute poco alla volta mescolando energicamente per farle assorbire dal composto.
Trasferite il tutto in una sacca da pasticcere con bocchetta larga rigata.
Su una teglia imburrata e infarinata o rivestita con carta forno create quattro cerchi di circa 10 cm di diametro, cospargeteli con le mandorle e infornateli a 220° per 10' poi abbassate la temperatura a 180° e cuocete per altri 20' lasciando il forno leggermente aperto per far fuoriuscire l'umidità che si creerà all'interno.
Per fare ciò basterà mettere una pallina di carta stagnola tra lo sportello e il forno.
Spegnete il forno e lasciate le "ciambelle" nel forno aperto fino al completo raffreddamento.
Tagliatele a due terzi con un coltello seghettato, farcitele con la crema di castagne e aggiungete le mandorle tritate grossolanamente. Richiudete la ciambella e completate con lo zucchero a velo.
Note:
Se preferite che la crema sappia più di castagne riducete a 30 g il cioccolato e se volete aumentate di 20 g lo zucchero.
Io preferisco che si senta più il cioccolato e che sia meno dolce ma capisco che non a tutti piacciono i i dolci poco dolci.
Questo non vuol dire che mi strafogo di cibo ma che ogni tanto mi concedo dei piatti golosi mantenendo per il resto il mio regime sano e leggero.
Il Paris Brest è un dolce francese composto, nella sua versione classica, da una pate à choux a forma di ciambella farcita con una crema pasticcera, crema al burro e pralinato di nocciole.
Questa è una mia libera interpretazione. Mi hanno regalato delle castagne e ho pensato di farci una crema spalmabile.
Le castagne cotte nel latte con l'aggiunta del cioccolato hanno assunto una consistenza molto simile ad una crema al burro.
Per 4 persone:
pate à choux:
125 g di acqua
50 g di burro
due cucchiaini di zucchero
un pizzico di sale
75 g di farina 0
130 g di uova
20 g di granella di mandorle
zucchero a velo per la decorazione finale
per la crema di castagne:
200 g di castagne fresche già sbucciate
230 g di acqua
230 g di latte
50 g di cioccolato fondente
30 g di zucchero
80 g di mandorle caramellate (la ricetta qui)
Preparate la crema (anche qualche giorno prima):
Portate ad ebollizione dell'acqua in un pentolino e sbollentate le castagne per un minuto poi, ancora calde, eliminate la pellicina che le riveste.
Eliminate l'acqua e nello stesso pentolino versate acqua, latte, zucchero e le castagne.
Cuocetele per 30' a fuoco basso con coperchio, aggiungete il cioccolato a pezzetti e aspettate che si sia del tutto sciolto poi frullate il tutto con un mixer a immersione o in un food processor.
Otterrete una crema liscia e consistente.
Trasferitela in frigo.
Ora dedicatevi alla pate à choux:
In un pentolino mettete acqua, burro, sale e zucchero e ponetelo sul fuoco fino a quando il burro sarà del tutto sciolto e l'acqua comincia a bollire.
A questo punto aggiungete la farina, tutta insieme, mescolando velocemente per evitare che si formino grumi.
Cuocete il "roux" per qualche minuto a fuoco basso mescolando sempre per evitare che bruci poi togliete il pentolino dal fuoco e lasciate leggermente intiepidire il composto.
Aggiungete le uova battute poco alla volta mescolando energicamente per farle assorbire dal composto.
Trasferite il tutto in una sacca da pasticcere con bocchetta larga rigata.
Su una teglia imburrata e infarinata o rivestita con carta forno create quattro cerchi di circa 10 cm di diametro, cospargeteli con le mandorle e infornateli a 220° per 10' poi abbassate la temperatura a 180° e cuocete per altri 20' lasciando il forno leggermente aperto per far fuoriuscire l'umidità che si creerà all'interno.
Per fare ciò basterà mettere una pallina di carta stagnola tra lo sportello e il forno.
Spegnete il forno e lasciate le "ciambelle" nel forno aperto fino al completo raffreddamento.
Tagliatele a due terzi con un coltello seghettato, farcitele con la crema di castagne e aggiungete le mandorle tritate grossolanamente. Richiudete la ciambella e completate con lo zucchero a velo.
Note:
Se preferite che la crema sappia più di castagne riducete a 30 g il cioccolato e se volete aumentate di 20 g lo zucchero.
Io preferisco che si senta più il cioccolato e che sia meno dolce ma capisco che non a tutti piacciono i i dolci poco dolci.
mercoledì 22 novembre 2017
pollo fritto con salsa di soia e zenzero
Una preparazione velocissima che metterà d'accordo grandi e i più piccoli, basta cambiare le salse di accompagnamento!
Per quattro persone:
600 g di petto di pollo intero
2 uova
farina q.b.
pangrattato q.b.
il succo di un limone
salsa di soia e zenzero fresco
sale
olio di semi di arachidi per la frittura
Tagliate il petto di pollo in cubi di circa 3 cm di lato.
Metteteli in una ciotola, irrorateli con il succo di limone e mescolateli bene.
Lasciateli nel limone per un paio d'ore.
Se li avete preparati con molto anticipo e sono in frigo, tirateli fuori almeno mezz'ora prima di cucinarli.
Poco prima di friggerli, asciugateli, passateli nella farina poi nelle uova battute e infine nel pangrattato, compattandolo bene per farlo aderire.
Friggeteli per 6' in abbondante olio, profondo e ben caldo, regolando la fiamma in modo da non farli bruciare e da completarne la cottura.
All'inizio tenete la fiamma più alta, perché nell'aggiungere i bocconcini la sua temperatura tenderà comunque a scendere poi, quando si è già formata una bella crosticina croccante, abbassatela così da far cuocere bene l'interno.
Scolateli e trasferiteli su carta assorbente e salateli.
Serviteli con la salsa che preferite (anche quella piccante agrodolce che ho postato qui insieme agli involtini primavera) o con una salsa di soia e zenzero.
Le dosi dipendono dal vostro gusto ma in linea di massima su quattro cucchiai di soia potete aggiungere un cucchiaino colmo di zenzero grattugiato.
Per quattro persone:
600 g di petto di pollo intero
2 uova
farina q.b.
pangrattato q.b.
il succo di un limone
salsa di soia e zenzero fresco
sale
olio di semi di arachidi per la frittura
Tagliate il petto di pollo in cubi di circa 3 cm di lato.
Metteteli in una ciotola, irrorateli con il succo di limone e mescolateli bene.
Lasciateli nel limone per un paio d'ore.
Se li avete preparati con molto anticipo e sono in frigo, tirateli fuori almeno mezz'ora prima di cucinarli.
Poco prima di friggerli, asciugateli, passateli nella farina poi nelle uova battute e infine nel pangrattato, compattandolo bene per farlo aderire.
Friggeteli per 6' in abbondante olio, profondo e ben caldo, regolando la fiamma in modo da non farli bruciare e da completarne la cottura.
All'inizio tenete la fiamma più alta, perché nell'aggiungere i bocconcini la sua temperatura tenderà comunque a scendere poi, quando si è già formata una bella crosticina croccante, abbassatela così da far cuocere bene l'interno.
Scolateli e trasferiteli su carta assorbente e salateli.
Serviteli con la salsa che preferite (anche quella piccante agrodolce che ho postato qui insieme agli involtini primavera) o con una salsa di soia e zenzero.
Le dosi dipendono dal vostro gusto ma in linea di massima su quattro cucchiai di soia potete aggiungere un cucchiaino colmo di zenzero grattugiato.
lunedì 20 novembre 2017
belga gratinata
Pochi ingredienti e una preparazione veloce trasformano un semplice cespo di indivia belga in un gustosissimo contorno.
La dolcezza della cipolla e dei pomodorini confit ne stemperano il sapore amarognolo che non tutti amano, il pangrattato conferisce una piacevole nota croccante e la sapidità del caciocavallo completa il tutto.
Per due persone:
2 cespi di indivia belga
mezza cipolla dorata
una decina di pomodori confit (qui la ricetta)
un cucchiaio di pane semisecco grattugiato grossolanamente
un cucchiaio di caciocavallo grattugiato
2 cucchiai di olio e.v.o.
sale
maggiorana fresca
Lavate l'indivia eliminando se rovinate le prime foglie esterne.
Tagliate i cespi a metà nel senso della lunghezza e cuoceteli per 3' in abbondante acqua salata in ebollizione.
Scolateli bene e con un coltellino togliete le foglie centrali lasciando quelle esterne più grandi attaccate alla parte interna.
Tritate grossolanamente al coltello le foglie di indivia che avete staccato.
Affettate finemente la cipolla, salatela e cuocetela a fuoco basso con l'olio fino a quando sarà morbida.
Aggiungete le foglie di indivia tritate e il pangrattato e mescolate bene sul fuoco per un minuto circa poi togliete la padella dal fuoco e aggiungete il caciocavallo, i pomodorini tagliati a metà e le foglioline di maggiorana.
Mescolate, assaggiate e se necessario aggiungete un po' di sale.
Con questo composto riempite le barchette di indivia e passatele in forno per 15' a 200°.
Servitele tiepide.
Nota: se non avete voglia e tempo di preparare i pomodorini confit comprate dei pomodori secchi e lasciateli rinvenire per un quarto d'ora in acqua tiepida poi strizzateli e conditeli con poco olio, origano e uno spicchio d'aglio pestato.
Se poi trovate i pomodori secchi già conditi in barattolo farete ancora più in fretta.
La dolcezza della cipolla e dei pomodorini confit ne stemperano il sapore amarognolo che non tutti amano, il pangrattato conferisce una piacevole nota croccante e la sapidità del caciocavallo completa il tutto.
Per due persone:
2 cespi di indivia belga
mezza cipolla dorata
una decina di pomodori confit (qui la ricetta)
un cucchiaio di pane semisecco grattugiato grossolanamente
un cucchiaio di caciocavallo grattugiato
2 cucchiai di olio e.v.o.
sale
maggiorana fresca
Lavate l'indivia eliminando se rovinate le prime foglie esterne.
Tagliate i cespi a metà nel senso della lunghezza e cuoceteli per 3' in abbondante acqua salata in ebollizione.
Scolateli bene e con un coltellino togliete le foglie centrali lasciando quelle esterne più grandi attaccate alla parte interna.
Tritate grossolanamente al coltello le foglie di indivia che avete staccato.
Affettate finemente la cipolla, salatela e cuocetela a fuoco basso con l'olio fino a quando sarà morbida.
Aggiungete le foglie di indivia tritate e il pangrattato e mescolate bene sul fuoco per un minuto circa poi togliete la padella dal fuoco e aggiungete il caciocavallo, i pomodorini tagliati a metà e le foglioline di maggiorana.
Mescolate, assaggiate e se necessario aggiungete un po' di sale.
Con questo composto riempite le barchette di indivia e passatele in forno per 15' a 200°.
Servitele tiepide.
Nota: se non avete voglia e tempo di preparare i pomodorini confit comprate dei pomodori secchi e lasciateli rinvenire per un quarto d'ora in acqua tiepida poi strizzateli e conditeli con poco olio, origano e uno spicchio d'aglio pestato.
Se poi trovate i pomodori secchi già conditi in barattolo farete ancora più in fretta.
giovedì 16 novembre 2017
torta di carote
Tempo fa postai una golosissima carrot cake, così come la preparano in America, speziata e accompagnata dalla crema di formaggio.
Oggi vi propongo la versione più semplice, gluten free, aromatizzata al limone e glassata al mandarino.
Per una teglia di 24 cm di diametro:
300 g di carote già mondate e tritate finemente
300 g di farina di mandorle (o mandorle pelate finemente tritate)
80 g di farina di riso
2 cucchiaini di lievito per dolci
4 uova (tuorli e albumi separati)
200 g di zucchero (io 150)
un pizzico di sale
la buccia grattugiata di un limone
due cucchiai di confettura di albicocche
100 g di zucchero a velo
il succo di un mandarino (o di mezza arancia)
Montate a neve gli albumi con metà dello zucchero.
Con le stesse fruste montate poi i tuorli con lo zucchero rimasto. Aggiungete tutti gli ingredienti solidi (le farine, il lievito, le carote, la buccia di limone e il sale) mescolando bene e infine incorporate delicatamente gli albumi con una spatola.
Versate il composto nella teglia imburrata e infarinata e infornate in forno già caldo a 180° per 35' circa o fino a quando uno stecchino ne uscirà completamente asciutto.
Lasciate intiepidire la torta poi sformatela e lasciatela raffreddare.
Preparate la glassa mescolando zucchero a velo e il succo di mandarino, aggiunto poco alla volta.
La glassa dovrà essere fluida ma abbastanza consistente.
Scaldate leggermente la confettura di albicocche (frullatela se con i pezzi di frutta) e stendetela sulla superficie della torta poi versate la glassa, facendola colare in maniera irregolare e lasciatela asciugare.
Così come ho fatto per il plum cake al limone, anche questa torta è finita in congelatore, a fette, separate da un foglietto di carta forno per evitare che si attacchino tra loro.
In questo modo non cado in tentazione e me la godo senza troppi rimorsi una fettina al giorno, a colazione, dopo un rapido passaggio al microonde.
Ovviamente potete omettere confettura e glassa riducendo notevolmente le calorie e prepararla anche in versione monoporzione.
Con questa ricetta partecipo al contest “The Free Food Lover” organizzato da Senza è buono e Shake Your Free Life.
Oggi vi propongo la versione più semplice, gluten free, aromatizzata al limone e glassata al mandarino.
Per una teglia di 24 cm di diametro:
300 g di carote già mondate e tritate finemente
300 g di farina di mandorle (o mandorle pelate finemente tritate)
80 g di farina di riso
2 cucchiaini di lievito per dolci
4 uova (tuorli e albumi separati)
200 g di zucchero (io 150)
un pizzico di sale
la buccia grattugiata di un limone
due cucchiai di confettura di albicocche
100 g di zucchero a velo
il succo di un mandarino (o di mezza arancia)
Montate a neve gli albumi con metà dello zucchero.
Con le stesse fruste montate poi i tuorli con lo zucchero rimasto. Aggiungete tutti gli ingredienti solidi (le farine, il lievito, le carote, la buccia di limone e il sale) mescolando bene e infine incorporate delicatamente gli albumi con una spatola.
Versate il composto nella teglia imburrata e infarinata e infornate in forno già caldo a 180° per 35' circa o fino a quando uno stecchino ne uscirà completamente asciutto.
Lasciate intiepidire la torta poi sformatela e lasciatela raffreddare.
Preparate la glassa mescolando zucchero a velo e il succo di mandarino, aggiunto poco alla volta.
La glassa dovrà essere fluida ma abbastanza consistente.
Scaldate leggermente la confettura di albicocche (frullatela se con i pezzi di frutta) e stendetela sulla superficie della torta poi versate la glassa, facendola colare in maniera irregolare e lasciatela asciugare.
Così come ho fatto per il plum cake al limone, anche questa torta è finita in congelatore, a fette, separate da un foglietto di carta forno per evitare che si attacchino tra loro.
In questo modo non cado in tentazione e me la godo senza troppi rimorsi una fettina al giorno, a colazione, dopo un rapido passaggio al microonde.
Ovviamente potete omettere confettura e glassa riducendo notevolmente le calorie e prepararla anche in versione monoporzione.
Con questa ricetta partecipo al contest “The Free Food Lover” organizzato da Senza è buono e Shake Your Free Life.
martedì 14 novembre 2017
strozzapreti con cavolo nero
Non mangio un piatto di pasta da un sacco di tempo, non perché non mi sia permesso dal mio regime alimentare ma perché per scelta ho preferito dare la precedenza ad altri tipi di carboidrati, spesso anche senza glutine come il riso nelle sue infinite varietà (lo adoro), il grano saraceno, la quinoa, il sorgo...
Oggi ho deciso di coccolarmi con un piatto di pasta fresca con le mie amate immancabili verdure.
Per due persone:
250 g di pasta fresca
2 mazzetti di cavolo nero (200 g circa)
3 spicchi di aglio
un peperoncino piccante
due cucchiai di olio di oliva
due filetti di acciuga
sale
due cucchiai di pangrattato
In una padella abbastanza capiente, mettete a scaldare per qualche minuto l'olio con i filetti di acciuga, il peperoncino tritato (se amate il piccante lasciate pure i semi) e gli spicchi d'aglio interi pestati.
Schiacciate i filetti di acciuga con la forchetta finché saranno completamente disfatti.
Mettete da parte e nella stessa padella senza aggiungere alcun condimento lasciate tostare per un paio di minuti il pangrattato, mescolando spesso per evitare che bruci.
Mettetelo da parte.
Sciacquate bene il cavolo nero, eliminate la parte finale del gambo, quella più dura e affettatelo finemente.
Mettete l'acqua a bollire, salatela e poi cuocete il cavolo per un paio di minuti.
A questo punto aggiungete la pasta e cuocetela un minuto meno di quanto indicato nella confezione (la mia cuoce in tre minuti e l'ho cotta per due).
Prelevate la pasta insieme alla verdura con un mestolo forato e trasferitela in padella.
Completate la cottura per un minuto, facendo saltare la pasta in padella, aggiungendo poca acqua di cottura.
Distribuite nei piatti, eliminate l'aglio e servite il pangrattato a parte.
Oggi ho deciso di coccolarmi con un piatto di pasta fresca con le mie amate immancabili verdure.
Per due persone:
250 g di pasta fresca
2 mazzetti di cavolo nero (200 g circa)
3 spicchi di aglio
un peperoncino piccante
due cucchiai di olio di oliva
due filetti di acciuga
sale
due cucchiai di pangrattato
In una padella abbastanza capiente, mettete a scaldare per qualche minuto l'olio con i filetti di acciuga, il peperoncino tritato (se amate il piccante lasciate pure i semi) e gli spicchi d'aglio interi pestati.
Schiacciate i filetti di acciuga con la forchetta finché saranno completamente disfatti.
Mettete da parte e nella stessa padella senza aggiungere alcun condimento lasciate tostare per un paio di minuti il pangrattato, mescolando spesso per evitare che bruci.
Mettetelo da parte.
Sciacquate bene il cavolo nero, eliminate la parte finale del gambo, quella più dura e affettatelo finemente.
Mettete l'acqua a bollire, salatela e poi cuocete il cavolo per un paio di minuti.
A questo punto aggiungete la pasta e cuocetela un minuto meno di quanto indicato nella confezione (la mia cuoce in tre minuti e l'ho cotta per due).
Prelevate la pasta insieme alla verdura con un mestolo forato e trasferitela in padella.
Completate la cottura per un minuto, facendo saltare la pasta in padella, aggiungendo poca acqua di cottura.
Distribuite nei piatti, eliminate l'aglio e servite il pangrattato a parte.
martedì 7 novembre 2017
plumcake al limone
Prima o poi doveva accadere, è arrivato l'autunno, anche qui.
Non posso e non devo lamentarmi perché, diciamo la verità, abbiamo avuto un tempo meraviglioso fino a ieri e di acqua ne abbiamo bisogno e quindi che la pioggia sia la benvenuta e con lei le temperature più basse, le copertine davanti la tv, le tisane, le zuppe, gli stufati e un dolcetto ogni tanto per mettere in pausa la modalità dieta in cui sono da quasi due mesi.
4 uova medie
150 g di zucchero di canna
un cucchiaino di estratto di vaniglia (o i semi di mezzo baccello)
un cucchiaino di estratto di vaniglia (o i semi di mezzo baccello)
200 g di farina 00
50 g di fecola di patate
2 cucchiaini di lievito in polvere
un pizzico di sale
il succo e la buccia grattugiata di due limoni (il succo di mezzo limone tenetelo da parte per la glassa)
170 g di yogurt greco
100 ml di olio di semi di girasole
100 g di zucchero a velo
Accendente il forno a 175°.
Montate a lungo con le fruste lo zucchero di canna con le uova intere, il sale, la buccia dei limoni e l'estratto di vaniglia.
Quando il composto sarà chiaro, soffice e gonfio aggiungete lo yogurt e poi le farine setacciate con il lievito, alternandole all'olio e al succo di limone (di un limone e mezzo perché ne servirà un po' per la glassa).
Bagnate un foglio di carta forno, strizzatelo bene e foderate uno stampo da plumcake lungo 30 cm
Versate il composto e infornate per 30'-35' circa e comunque fino a quando uno stecchino ne uscirà completamente asciutto.
Lasciatelo intiepidire, sformatelo, eliminate la carta e disponetelo su un piatto.
In una tazza mescolate lo zucchero a velo con poco succo di limone. Aggiungete il succo poco alla volta mescolando bene fino a che otterrete una glassa abbastanza densa.
Versatela sul dolce ormai freddo e lasciatela asciugare.
Se non pensate di consumarlo tutto nel giro di un paio di giorni fate come me, tagliatelo a fette, mettete un foglietto di carta forno tra una fetta e l'altra e congelatelo ben chiuso in un sacchetto.
Quando ne avrete voglia prendete una fetta e lasciatela scongelare a temperatura ambiente o al microonde.
Se non pensate di consumarlo tutto nel giro di un paio di giorni fate come me, tagliatelo a fette, mettete un foglietto di carta forno tra una fetta e l'altra e congelatelo ben chiuso in un sacchetto.
Quando ne avrete voglia prendete una fetta e lasciatela scongelare a temperatura ambiente o al microonde.
sabato 4 novembre 2017
riso nero con verdure arrosto, hummus e capperi: Buddha bowl?
Lo chiedo a voi perché io non ho proprio capito cosa siano le Buddha bowls.
La prima perplessità riguarda il contenitore: dalla traduzione letterale dovrebbero essere delle ciotole ma in un locale vegan di Bologna ho ordinato una Buddha bowl in cui il cibo era disposto in un piatto piano.
La seconda il contenuto: se l'origine è data dall'abitudine dei monaci tibetani di andare casa per casa con una ciotola chiedendo del cibo in cambio di preghiere, nelle ciotole dovrebbero trovarsi assaggi di qualunque tipo di cibo e invece in molti siti si parla di un piatto unico, equilibrato che contenga proteine vegetali, semi oleosi, carboidrati e un condimento che che leghi il tutto.
Qualunque cosa siano, piatto unico o assaggi di vari piatti l'idea mi piace da morire ed è il pasto che da sempre preferisco al classico primo o secondo con contorno.
Quindi, chiamatela come volete, questa è la mia bowl/piatto del giorno.
Per due persone:
120 g di riso nero
100 g di patate dolci
100 g di sedano rapa
15 pomodori datterini
100 g di ceci già cotti
un cucchiaio di capperi sotto sale
2 cucchiai di olio
sale
pepe nero
1/2 cucchiaino di cumino in polvere
1 cucchiaino di tahine
Accendete il forno a 200°.
Cuocete il riso in abbondante acqua salata poi scolatelo.
Sciacquate bene i capperi poi teneteli in acqua per un'ora poi strizzateli delicatamente.
Pelate patate e sedano rapa e riduceteli in bastoncini.
Dividete a metà i pomodorini.
Condite le verdure con un cucchiaio di di olio e un pizzico di sale e pepe e infornatele per 15'.
Frullate i ceci con un cucchiaio di olio, il cumino, un pizzico di sale e la tahine.
Componete il piatto come preferite, mescolando riso e verdure e lasciando l'hummus e i capperi da parte o mantenendo tutti i componenti separati. Li mescolerete al momento dell'assaggio.
Se avete seguito i miei consigli riguardo all'organizzazione della dieta avrete praticamente tutto già pronto e dovrete preparare solo l'hummus.
Buon appetito!
La prima perplessità riguarda il contenitore: dalla traduzione letterale dovrebbero essere delle ciotole ma in un locale vegan di Bologna ho ordinato una Buddha bowl in cui il cibo era disposto in un piatto piano.
La seconda il contenuto: se l'origine è data dall'abitudine dei monaci tibetani di andare casa per casa con una ciotola chiedendo del cibo in cambio di preghiere, nelle ciotole dovrebbero trovarsi assaggi di qualunque tipo di cibo e invece in molti siti si parla di un piatto unico, equilibrato che contenga proteine vegetali, semi oleosi, carboidrati e un condimento che che leghi il tutto.
Qualunque cosa siano, piatto unico o assaggi di vari piatti l'idea mi piace da morire ed è il pasto che da sempre preferisco al classico primo o secondo con contorno.
Quindi, chiamatela come volete, questa è la mia bowl/piatto del giorno.
Per due persone:
120 g di riso nero
100 g di patate dolci
100 g di sedano rapa
15 pomodori datterini
100 g di ceci già cotti
un cucchiaio di capperi sotto sale
2 cucchiai di olio
sale
pepe nero
1/2 cucchiaino di cumino in polvere
1 cucchiaino di tahine
Accendete il forno a 200°.
Cuocete il riso in abbondante acqua salata poi scolatelo.
Sciacquate bene i capperi poi teneteli in acqua per un'ora poi strizzateli delicatamente.
Pelate patate e sedano rapa e riduceteli in bastoncini.
Dividete a metà i pomodorini.
Condite le verdure con un cucchiaio di di olio e un pizzico di sale e pepe e infornatele per 15'.
Frullate i ceci con un cucchiaio di olio, il cumino, un pizzico di sale e la tahine.
Componete il piatto come preferite, mescolando riso e verdure e lasciando l'hummus e i capperi da parte o mantenendo tutti i componenti separati. Li mescolerete al momento dell'assaggio.
Se avete seguito i miei consigli riguardo all'organizzazione della dieta avrete praticamente tutto già pronto e dovrete preparare solo l'hummus.
Buon appetito!
mercoledì 1 novembre 2017
grano saraceno con cetriolo e avocado
Sarà che qui c'è ancora il sole e temperature primaverili, sarà che è comodo avere un piatto pronto da preparare in anticipo senza bisogno poi di scaldarlo, sarà perchè ho ancora voglia di cose fresche e rifiuto l'idea dell'inverno incombente.
Insomma, non sono ancora entrata nel mood zuppe e minestre e questo è ancora (per poco mi sa) il mio confort food quotidiano.
per due persone:
140 g di grano saraceno
un avocado
due cetrioli
60 g di insalatine miste
due peperoncini rossi freschi
il succo di un lime
due cucchiai di olio e.v.o.
sale
Cuocete il grano saraceno in abbondante acqua salata poi scolatelo e sciacquatelo bene.
Lasciatelo scolare.
Sbucciate l'avocado, riducetelo in piccoli cubi, salatelo leggermente e irroratelo col succo del lime.
Sbucciate i cetrioli, eliminate il centro con i semi (io li taglio a metà nel senso della lunghezza e poi lo svuoto all'interno con l'attrezzino per detorsolare le mele) poi tagliatelo in piccoli pezzi.
Aprite i peperoncini in due, eliminate semi e filamenti bianchi e affettateli finemente.
Riunite tutti gli ingredienti in una ciotola, conditeli con l'olio e regolate il sale.
Insomma, non sono ancora entrata nel mood zuppe e minestre e questo è ancora (per poco mi sa) il mio confort food quotidiano.
per due persone:
140 g di grano saraceno
un avocado
due cetrioli
60 g di insalatine miste
due peperoncini rossi freschi
il succo di un lime
due cucchiai di olio e.v.o.
sale
Cuocete il grano saraceno in abbondante acqua salata poi scolatelo e sciacquatelo bene.
Lasciatelo scolare.
Sbucciate l'avocado, riducetelo in piccoli cubi, salatelo leggermente e irroratelo col succo del lime.
Sbucciate i cetrioli, eliminate il centro con i semi (io li taglio a metà nel senso della lunghezza e poi lo svuoto all'interno con l'attrezzino per detorsolare le mele) poi tagliatelo in piccoli pezzi.
Aprite i peperoncini in due, eliminate semi e filamenti bianchi e affettateli finemente.
Riunite tutti gli ingredienti in una ciotola, conditeli con l'olio e regolate il sale.
lunedì 30 ottobre 2017
polpette di vitello e zucca alla salvia
Adoro le polpette, di carne di pesce, vegetariane...
Quando sono a dieta evito di aggiungere, come è mio solito, la mollica di pane e al suo posto uso una certa quantità di verdure e di spezie o erbe aromatiche che rendono l'impasto morbido e gustoso senza dover rinunciare alla linea!
Per due persone:
300 g di macinato di vitello di primo taglio
300 g di polpa di zucca
qualche foglia di salvia fresca
sale
pepe nero
un cucchiaio di olio
due cucchiai di pangrattato
Grattugiate la zucca, impastatela con il macinato, la salvia tritata finemente, sale e pepe.
Formate delle piccole polpette e passatele nel pangrattato poi passatele tra le mani appena unte di olio.
Infornate le polpettine in forno già caldo a 200° per circa 12'.
Quando sono a dieta evito di aggiungere, come è mio solito, la mollica di pane e al suo posto uso una certa quantità di verdure e di spezie o erbe aromatiche che rendono l'impasto morbido e gustoso senza dover rinunciare alla linea!
Per due persone:
300 g di macinato di vitello di primo taglio
300 g di polpa di zucca
qualche foglia di salvia fresca
sale
pepe nero
un cucchiaio di olio
due cucchiai di pangrattato
Grattugiate la zucca, impastatela con il macinato, la salvia tritata finemente, sale e pepe.
Formate delle piccole polpette e passatele nel pangrattato poi passatele tra le mani appena unte di olio.
Infornate le polpettine in forno già caldo a 200° per circa 12'.
venerdì 27 ottobre 2017
"pizza" di cavolfiore con funghi e asparagi
Non è una vera pizza ma con un po' di fantasia...
La sensazione è quella di mangiare una pizza, in realtà è un uovo con tante verdure e pochissimi grassi aggiunti, un secondo completo in una veste decisamente più divertente della classica frittata e anche un modo, perché no, per far mangiare il cavolfiore a chi non lo ama troppo.
Io ve la propongo in versione veg ma siete liberi di condirla come più vi piace (salsiccia e formaggio??)
Per una pizza:
200 g di cavolfiore bianco già mondato
1 uovo
un cucchiaio di parmigiano grattugiato
sale
pepe nero
2 cucchiai di passata di pomodoro
un paio di champignon
due o tre asparagi
un cucchiaio di olio e.v.o.
sale
Accendete il forno a 200° funzione ventilata.
Pulite gli asparagi e i funghi e affettate questi ultimi.
Condite le verdure con sale e olio e cuocetele in forno 10'.
Nel frattempo riducete il cavolfiore in cimette e frullatele fino a ridurle in briciole.
Cuocetele 8' al microonde alla massima potenza (se non avete il microonde cuocete il cavolfiore al vapore).
Lasciatelo intiepidire poi strizzatelo bene (l'ideale sarebbe dentro una garza o uno strofinaccio pulito).
In una ciotola amalgamatelo con l'uovo, il parmigiano (lasciatene un cucchiaino da parte), sale e pepe.
Stendete il composto su una teglia rivestita con carta forno, condite la base con la passata di pomodoro e infornate nel forno già caldo (le verdure saranno già cotte) per 8' poi aggiungete le verdure (tagliate gli asparagi in due pezzi) e il parmigiano che avete tenuto da parte e infornate per altri 2'-3'.
Servitela tiepida.
La sensazione è quella di mangiare una pizza, in realtà è un uovo con tante verdure e pochissimi grassi aggiunti, un secondo completo in una veste decisamente più divertente della classica frittata e anche un modo, perché no, per far mangiare il cavolfiore a chi non lo ama troppo.
Io ve la propongo in versione veg ma siete liberi di condirla come più vi piace (salsiccia e formaggio??)
Per una pizza:
200 g di cavolfiore bianco già mondato
1 uovo
un cucchiaio di parmigiano grattugiato
sale
pepe nero
2 cucchiai di passata di pomodoro
un paio di champignon
due o tre asparagi
un cucchiaio di olio e.v.o.
sale
Accendete il forno a 200° funzione ventilata.
Pulite gli asparagi e i funghi e affettate questi ultimi.
Condite le verdure con sale e olio e cuocetele in forno 10'.
Nel frattempo riducete il cavolfiore in cimette e frullatele fino a ridurle in briciole.
Cuocetele 8' al microonde alla massima potenza (se non avete il microonde cuocete il cavolfiore al vapore).
Lasciatelo intiepidire poi strizzatelo bene (l'ideale sarebbe dentro una garza o uno strofinaccio pulito).
In una ciotola amalgamatelo con l'uovo, il parmigiano (lasciatene un cucchiaino da parte), sale e pepe.
Stendete il composto su una teglia rivestita con carta forno, condite la base con la passata di pomodoro e infornate nel forno già caldo (le verdure saranno già cotte) per 8' poi aggiungete le verdure (tagliate gli asparagi in due pezzi) e il parmigiano che avete tenuto da parte e infornate per altri 2'-3'.
Servitela tiepida.
mercoledì 25 ottobre 2017
Basmati con zucchine e melograno
Un altro primo veloce, colorato e gustoso per rendere meno triste la dieta.
per due persone:
140 g di basmati
1 melograno
2 zucchine
il succo di mezzo limone
2 cucchiai di olio e.v.o.
sale
pepe nero
Cuocete il basmati in abbondante acqua salata, scolatelo e sciacquatelo bene con acqua fredda.
Lasciatelo scolare.
Grattugiate le zucchine con una grattugia a fori grossi.
Sgranate il melograno.
Fate scaldare l'olio in un wok, aggiungete il riso e le zucchine, salate, pepate e lasciate insaporire a fuoco vivo un minuto.
Togliete dal fuoco, aggiungete il melograno e il succo del limone.
Mescolate.
Se volete completate con una spolverata di prezzemolo tritato
lunedì 23 ottobre 2017
organizzarsi quando si è a dieta
Ogni tanto decido di mettermi a dieta.
In genere quando arrivo a più 3kg comincio ad entrare in crisi.
Questa volta ero a più 5 da prima dell'estate e anche se in coro unanime mi dicevano: "5? Ma non si vede!!" io me li sentivo addosso e qualche settimana fa ho detto basta.
So che per la maggior parte delle persone mettersi a dieta è una tragedia.
A parte la limitazione in sé (che pesa anche a me, non posso negarlo), è la mancanza di tempo e di fantasia che rende tutto più difficile e la convinzione che il cibo dietetico sia triste.
La soluzione è organizzazione e un pizzico di fantasia, avere tutto a portata di mano e variare la dieta il più possibile per non annoiarsi.
Ci tengo a precisare che i miei non vogliono essere consigli dietetici (non ne ho le competenze) ma soltanto organizzativi.
Il mio regime dietetico prevede: colazione leggera (l'unica cosa che mi pesa veramente perché io la mattina mangerei un bue intero) e spuntini a metà mattina e metà pomeriggio (in genere frutta), una porzione di carboidrati a pranzo con tutti i vegetali che voglio (cotti e crudi) e una porzione di proteine (animali o vegetali) con verdure cotte a volontà a cena.
Erbe, aromi e spezie in quantità, un paio di cucchiai di olio e.v.o, sale il meno possibile.
Sulla base di questo schema mi organizzo così:
1) Compro tutte le verdure, i cereali e i legumi che mi piacciono di più. Questa volta:
- zucca, carote, funghi, cipolle, finocchi, sedano rapa, cavolo viola, melanzane, patate dolci, porri, barbabietole e zucchine;
- farro, orzo, riso Apollo, basmati, quinoa, sorgo, grano saraceno;
- lenticchie, fagioli, azuki, ceci;
- pomodorini, lattuga, rucola che tengo già puliti in frigo;
- pesce (che compro di volta in volta ma potete acquistarlo già sfilettato e congelarlo anche quello a porzioni);
- petti di pollo, straccetti di vitello, fettine di lonza di maiale, uova.
2) Pulisco le verdure, le taglio, normalmente a bastoncini o a fettine, un filo di olio e poco sale e le metto al forno su due livelli a 200° con funzione ventilato per 15' circa;
3) peso un paio di porzioni di ogni cereale e legume (circa 70 g a porzione) e li cucino, li scolo e li lascio raffreddare;
4) divido il tutto nei sacchetti per congelare (quelli dell'Ikea sono fantastici) in singole porzioni, li etichetto e li metto nel freezer.
5) la mattina, decido cosa mangiare durante la giornata e tiro fuori dal freezer ad esempio una porzione di riso e una di verdure, un petto di pollo e un'altra di verdure.
6) cinque minuti prima del pranzo o della cena metto nel wok riso e verdure, aggiungo salsa di soia oppure curry, oppure erbe aromatiche e salto un minuto a fuoco vivo.
7) le verdure potete lasciarle così come sono o frullarle per ottenere delle creme o delle vellutate, lo stesso per i legumi.
Basta trasformarli nella forma, tagliarli a striscioline e saltarli con le verdure, a cubotti per farne spiedini, preparare delle frittatone al forno con le verdure.
Se vi va date un'occhiata al blog nella sezione "quando sono a dieta", troverete tante idee appetitose e per qualunque dubbio o consiglio chiedete pure. Buona dieta!!
sabato 21 ottobre 2017
crostata di mele con composta alla cannella
Dopo un mese di dieta ferrea e tre chili persi mi premio con una profumatissima torta alle mele, tra i miei dolci preferiti.
Qui vi propongo una friabilissima pate sucrée con una composta di mele profumata al limone e cannella e tante mele a fette.
Per uno stampo da crostata di 26 cm:
250 g di farina 00
125 g di burro
50 g di farina di mandorle
125 g di zucchero superfino
2 rossi d'uovo
quattro cucchiai di acqua ben fredda
un pizzico di sale
Impastate velocemente tutti gli ingredienti. Avvolgete l'impasto nella pellicola e trasferite in frigo.
Per la farcia:
1 kg e 400 di mele (800 g per la composta e 600 da affettare)
4 cucchiai di zucchero di canna
2 limoni
un cucchiaino da caffè di cannella in polvere
Sbucciate le mele, eliminate il torsolo e tagliate gli 800 g in piccoli pezzi e riuniteli in una pentola col succo e le zeste di un limone, due cucchiai di zucchero e la cannella.
Cuocete le mele con coperchio a fuoco basso per circa 20' o comunque fino a quando le mele saranno tenere.
Trasferitele in una ciotola e lasciatele raffreddare.
Nel frattempo affettate sottili le mele restanti, irroratele col succo del limone, mescolatele ai due cucchiai di zucchero tenuti da parte e mescolate bene.
Lasciate macerare per un'ora, mescolando di tanto in tanto.
Stendete l'impasto su una superficie ben infarinata.
Rivestite lo stampo da crostata, farcitela con la composta di mele, coprite la superficie con le fettine di mela leggermente accavallate e irrorate con il liquido rilasciato dalle mele.
Infornate in forno già caldo a 180° per 30' circa.
Se avete il forno elettrico vi consiglio di posizionare la teglia nella parte più bassa del forno.
La frolla e la composta di mele potete prepararli anche il giorno prima e tenerli in frigo.
lunedì 16 ottobre 2017
spiedini di ricciola con verdure
Dopo gli spiedini di spigola un altro piatto di pesce e verdure leggero e sfizioso.
Potete scegliere qualunque pesce a trancio con carne soda, tonno, pesce spada...
Ho scelto le patate dolci perché la breve cottura le mantiene croccanti (sapete che si possono mangiare anche crude, vero?), il peperone giallo per il suo gusto deciso e il pomodoro perché morbido e succoso.
Lo scalogno, il lime e il timo completano il piatto magnificamente.
Per due persone:
un trancio di ricciola già pulita e spellata (300 g)
un lime
sale
pepe nero
2 cucchiai di olio e.v.o.
3 rametti di timo
2 scalogni
un peperone giallo
due patate dolci
5 pomodori piccadilly
Tagliate la ricciola in cubi di 4 cm per lato.
Pulite e tritate gli scalogni.
Mettete i pesce in una ciotola e irroratelo con il succo del limone e l'olio.
Salate, pepate, aggiungete le foglioline di timo e lo scalogno, mescolate bene, coprite con pellicola e lasciate riposare in un luogo fresco per mezz'ora.
Nel frattempo pelate le patate, lavate i pomodori, pelate (se volete) il peperone ridotto in falde e tagliate tutte le verdure.
Alternate pesce e verdure negli spiedi di legno, disponeteli in una teglia e irrorateli con quello che rimane della marinata.
Infornate in forno già caldo a 180° per 15'.
Serviteli con una ricca insalata verde.
Potete scegliere qualunque pesce a trancio con carne soda, tonno, pesce spada...
Ho scelto le patate dolci perché la breve cottura le mantiene croccanti (sapete che si possono mangiare anche crude, vero?), il peperone giallo per il suo gusto deciso e il pomodoro perché morbido e succoso.
Lo scalogno, il lime e il timo completano il piatto magnificamente.
Per due persone:
un trancio di ricciola già pulita e spellata (300 g)
un lime
sale
pepe nero
2 cucchiai di olio e.v.o.
3 rametti di timo
2 scalogni
un peperone giallo
due patate dolci
5 pomodori piccadilly
Tagliate la ricciola in cubi di 4 cm per lato.
Pulite e tritate gli scalogni.
Mettete i pesce in una ciotola e irroratelo con il succo del limone e l'olio.
Salate, pepate, aggiungete le foglioline di timo e lo scalogno, mescolate bene, coprite con pellicola e lasciate riposare in un luogo fresco per mezz'ora.
Nel frattempo pelate le patate, lavate i pomodori, pelate (se volete) il peperone ridotto in falde e tagliate tutte le verdure.
Alternate pesce e verdure negli spiedi di legno, disponeteli in una teglia e irrorateli con quello che rimane della marinata.
Infornate in forno già caldo a 180° per 15'.
Serviteli con una ricca insalata verde.
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