Finalmente il sole dopo un inverno insolitamente piovoso per la nostra città. Mette voglia di piatti colorati e freschi. Per festeggiare, la mia amata quinoa (mi piace in tutte le salse) con gamberi, cedro (me ne hanno regalati tre enormi e mi chiedevo giusto come utilizzarli), mango (in realtà volevo mettere il più scontato avocado ma una volta aperto mi sono accorta che non era per nulla buono), erba cipollina (della piantina che miracolosamente sopravvive in balcone) e un pizzico di pepe rosa.
Per due persone:
120 g di quinoa
100 g di gamberetti già sgusciati
100 g di polpa di mango
100 g di cedro
qualche filo di erba cipollina
una presa di pepe rosa
sale
2 cucchiai di olio
il succo di un lime
Sciacquate bene la quinoa sotto l'acqua corrente (eliminerete così la saponina che le conferisce un sapore leggermente amaro) poi cuocetela in abbondante acqua salata per circa 10' o comunque fino a quando la vedrete gonfia e il germoglio sarà fuori.
Scolatela bene e lasciatela raffreddare.
Nella stessa pentola cuocete per 2' i gamberi in acqua bollente salata, scolateli e teneteli da parte.
Tagliate il mango a dadini e il cedro a fettine sottili (con tutta la buccia) e poi a bastoncini.
In una ciotola mescolate la quinoa con il mango, il cedro, l'erba cipollina tagliata finemente (io uso le forbici), il pepe rosa schiacciato. Emulsionate olio, succo del lime e un pizzico di sale, battendo bene con una forchetta. Condite la quinoa e lasciate insaporire in luogo fresco per un'ora.
Se vi piace la quinoa troverete altre ricette qui,qui, qui... e qui!!
martedì 31 marzo 2015
martedì 17 marzo 2015
tarte con composta di rabarbaro, mele e pecorino
Tutta colpa di Flavia!!! Dopo avere sfornato e pubblicato tatin a più non posso (qui, qui e qui) cosa sceglie lei come tema della sfida dell'MTC di marzo??? La brisée di Michel Roux e quindi quiche, tatin, tarte salate.....Per questo mi scuso con voi se ancora una volta mi presento con una torta salata ma non è colpa mia, sono stata obbligata.
E poi al banco frutta e verdura ho visto una cosa che noi umani palermitani mai avremmo pensato di poter trovare: IL RABARBARO!!
Il rabarbaro, questo sconosciuto, lo avevo avuto tra le mani una sola volta, qualche anno fa, regalo di un'amica tornata da Londra. Ci avevo preparato una composta con le fragole poi mai più visto se non in foto. Troppo golosa l'occasione per lasciarmela sfuggire e quindi Flavia.... (un po' di arruffianamento può essere utile) questa rarità è per te!!
Per la pasta brisée di Michel Roux riporto la ricetta scritta da Flavia (è strepitosa!!!!):
Con questa ricetta partecipo all'MTC di Marzo!!
E poi al banco frutta e verdura ho visto una cosa che noi umani palermitani mai avremmo pensato di poter trovare: IL RABARBARO!!
Il rabarbaro, questo sconosciuto, lo avevo avuto tra le mani una sola volta, qualche anno fa, regalo di un'amica tornata da Londra. Ci avevo preparato una composta con le fragole poi mai più visto se non in foto. Troppo golosa l'occasione per lasciarmela sfuggire e quindi Flavia.... (un po' di arruffianamento può essere utile) questa rarità è per te!!
Per la pasta brisée di Michel Roux riporto la ricetta scritta da Flavia (è strepitosa!!!!):
250 g di farina
150 g di burro, tagliato a pezzettini e leggermente ammorbidito
1 cucchiaino di sale
Un pizzico di zucchero
1 uovo
1 cucchiaio di latte freddo
Versate la farina a fontana sul piano di lavoro. Mettete al centro il burro, il sale, lo zucchero e l’uovo, poi mescolateli e lavorateli con la punta delle dita.
Incorporate piano piano la farina, lavorando delicatamente l’impasto finché assume una consistenza grumosa.
Aggiungete il latte e incorporatelo delicatamente con la punta delle dita finché l’impasto comincia a stare insieme.
Spingete lontano da voi l’impasto con il palmo della mano, lavorando di polso, per 4 o 5 volte, finché è liscio. Formate una palla, avvolgetela nella pellicola e mettetela in frigo fino all’uso.
-La Pasta Brisée si conserva benissimo in un contenitore a chiusura ermetica, per una settimana in frigo e fino a tre mesi in freezer.
150 g di burro, tagliato a pezzettini e leggermente ammorbidito
1 cucchiaino di sale
Un pizzico di zucchero
1 uovo
1 cucchiaio di latte freddo
Versate la farina a fontana sul piano di lavoro. Mettete al centro il burro, il sale, lo zucchero e l’uovo, poi mescolateli e lavorateli con la punta delle dita.
Incorporate piano piano la farina, lavorando delicatamente l’impasto finché assume una consistenza grumosa.
Aggiungete il latte e incorporatelo delicatamente con la punta delle dita finché l’impasto comincia a stare insieme.
Spingete lontano da voi l’impasto con il palmo della mano, lavorando di polso, per 4 o 5 volte, finché è liscio. Formate una palla, avvolgetela nella pellicola e mettetela in frigo fino all’uso.
-La Pasta Brisée si conserva benissimo in un contenitore a chiusura ermetica, per una settimana in frigo e fino a tre mesi in freezer.
Per la composta di rabarbaro:
300 g di rabarbaro
150 g di zucchero grezzo di canna
1 mela golden
130 g di pecorino toscano
pepe nero appena macinato
20 g di pistacchi tritati grossolanamente
Sciacquate bene gli steli di rabarbaro, eliminate le estremità se rovinate e tagliatelo in tronchetti. Metteteli in pentola con lo zucchero e cuocete a fuoco moderato mescolando di tanto in tanto per circa 15'.
Stendete la pasta brisée a 3 mm circa di spessore e foderate una teglia rettangolare 10 cm per 30 cm (vi avanzerà un po' di pasta. Conservatela per delle tartellette). Passate il mattarello lungo i bordi per eliminare la pasta in eccesso e ottenere dei bordi uniformi. Tenete la teglia in frigo fino al momento di infornarla. L'impasto manterrà meglio la sua forma se passato in forno da freddo.
Bucherellate il fondo con i rebbi di una forchetta e coprite con un foglio di carta forno. Riempite con fagioli o riso e infornate a 200° per 15'. Eliminate la carta (e i fagioli) e infornate per altri 15'.
Nel frattempo sbucciate la mela, eliminate il torsolo e affettatela. Tenete le fette in acqua acidulata. Tagliate a fettine anche il formaggio.
Tirate fuori il guscio di brisée dal forno. Ricoprite il fondo con la composta di rabarbaro e poi alternate fettine di mela e formaggio. Completate con il pepe nero e i pistacchi. Infornate per 10' . I sapori si amalgameranno e il formaggio fonderà leggermente.
Lasciate intiepidire e poi sformate. Sarà più facile se userete una teglia col fondo rimovibile. Servitela appena tiepida o a temperatura ambiente.
Con questa ricetta partecipo all'MTC di Marzo!!
venerdì 13 marzo 2015
spaghetti di riso con favette e funghi cremini
Gli spaghetti di riso mi piacciono perchè sono velocissimi da preparare: 3 minuti in acqua bollente, verdure, carne, pesce nel wok per un paio di minuti e il pranzo è servito! Ve li ho già proposti in un insolito abbinamento gamberi-gaspacho e oggi vi invito a provarli in versione vegetariana con funghi e favette.
Per 2 persone:
120 g di spaghetti di riso
200 g di fave già mondate
la parte verde di un cipollotto fresco
1 peperoncino verde
2 funghi cremini
2 cucchiai di olio e.v.o.
sale
2 cucchiai di salsa di soia (senza glutine)
erba cipollina
Cuocete le fave per 3' in acqua bollente salata, scolatele ed eliminate la buccia esterna.
Private il peperoncino dei semini e dei filamenti e affettatelo finemente insieme al cipollotto. Tagliate i cremini in pezzi non troppo grossi. Portate a bollore dell'acqua salata in una pentola, spegnete e calate gli spaghetti. Lasciateli nell'acqua per 3'. Mettete a scaldare l'olio nel wok (o in una padella poi scolate gli spaghetti e trasferiteli nel wok insieme alle verdure e alla salsa di soia. Saltateli per un paio di minuti e servite ben caldi con l'erba cipollina fresca appena tagliata.
oggi è il Gluten Free(Fri)Day
Per 2 persone:
120 g di spaghetti di riso
200 g di fave già mondate
la parte verde di un cipollotto fresco
1 peperoncino verde
2 funghi cremini
2 cucchiai di olio e.v.o.
sale
2 cucchiai di salsa di soia (senza glutine)
erba cipollina
Cuocete le fave per 3' in acqua bollente salata, scolatele ed eliminate la buccia esterna.
Private il peperoncino dei semini e dei filamenti e affettatelo finemente insieme al cipollotto. Tagliate i cremini in pezzi non troppo grossi. Portate a bollore dell'acqua salata in una pentola, spegnete e calate gli spaghetti. Lasciateli nell'acqua per 3'. Mettete a scaldare l'olio nel wok (o in una padella poi scolate gli spaghetti e trasferiteli nel wok insieme alle verdure e alla salsa di soia. Saltateli per un paio di minuti e servite ben caldi con l'erba cipollina fresca appena tagliata.
oggi è il Gluten Free(Fri)Day
giovedì 12 marzo 2015
tatin con indivia, noci e gorgonzola
Un abbinamento classico per la terza e ultima (per il momento..) tatin salata: indivia belga, noci e gorgonzola :
Due cespi di indivia
60 g di gorgonzola piccante
5 noci
burro per la teglia
sale
pepe nero
una dose di pasta brisée (ricetta qui)
Lavate i cespi di indivia dopo aver eliminato, solo se necessario, le foglie esterne.
Cuoceteli per 5' in acqua bollente salata poi scolateli e asciugateli bene con carta assorbente.
Imburrate una teglia da crostata da 24 cm di diametro, tritate grossolanamente i gherigli di noce e disponeteli sul fondo, poi tagliate l'indivia in tronchetti alti circa 3 cm cercando di mantenerne la forma e disponeteli sulle noci cercando di non lasciare spazi se non quello da mezzo centimetro lungo tutto il bordo per inserire la brisée. Pepate.
Sbriciolate il gorgonzola e distribuitelo sull'indivia.
Stendete la pasta brisée a 3 mm di spessore (il diametro dovrà essere di un paio di cm più grande di quello della teglia) e coprite il ripieno inserendola tutta intorno tra il ripieno e i bordi.
Pressate con il palmo della mano per compattare bene il ripieno e tenete in frigo fino al momento di infornarla.
Potete prepararla anche il giorno prima e tenerla ben sigillata in frigo.
Infornate a 200° per circa 20' fino a quando sarà ben dorata.
Capovolgetela sul piatto di portata e gustatela tiepida.
Due cespi di indivia
60 g di gorgonzola piccante
5 noci
burro per la teglia
sale
pepe nero
una dose di pasta brisée (ricetta qui)
Lavate i cespi di indivia dopo aver eliminato, solo se necessario, le foglie esterne.
Cuoceteli per 5' in acqua bollente salata poi scolateli e asciugateli bene con carta assorbente.
Imburrate una teglia da crostata da 24 cm di diametro, tritate grossolanamente i gherigli di noce e disponeteli sul fondo, poi tagliate l'indivia in tronchetti alti circa 3 cm cercando di mantenerne la forma e disponeteli sulle noci cercando di non lasciare spazi se non quello da mezzo centimetro lungo tutto il bordo per inserire la brisée. Pepate.
Sbriciolate il gorgonzola e distribuitelo sull'indivia.
Stendete la pasta brisée a 3 mm di spessore (il diametro dovrà essere di un paio di cm più grande di quello della teglia) e coprite il ripieno inserendola tutta intorno tra il ripieno e i bordi.
Pressate con il palmo della mano per compattare bene il ripieno e tenete in frigo fino al momento di infornarla.
Potete prepararla anche il giorno prima e tenerla ben sigillata in frigo.
Infornate a 200° per circa 20' fino a quando sarà ben dorata.
Capovolgetela sul piatto di portata e gustatela tiepida.
domenica 8 marzo 2015
crostoni di pane con pere grigliate e caprino
Dopo le lenticchie con le verdure confit e crema di melanzane, una golosissima idea per l'aperitivo, sempre da Plenty di Ottolenghi con qualche piccola modifica!
Per due persone:
4 fette di pane integrale ai cereali
10 g di pinoli
2 cucchiai di olio e.v.o.
1 spicchio di aglio
1 pera abate matura
1/2 cucchiaino di zucchero
il succo di mezzo limone
sale, pepe nero macinato
60 g di caprino fresco
menta fresca
Accendete la piastra. L'ideale sarebbe la bistecchiera elettrica a doppia piastra che si usa per i panini, in mancanza va bene una piastra in ghisa da porre sul fornello.
Togliete il torsolo alla pera con l'attrezzo apposito oppure con un coltellino a lama sottile ben affilato e tagliatene 8 fettine con tutta la buccia.
Irroratele col succo di limone e con lo zucchero. Aggiungete un pizzico di sale e mescolate bene.
In una ciotolina o nel mortaio spremete l'aglio (o tritatelo finemente), aggiungete i pinoli, un pizzico di sale e pestate con un pestello aggiungendo a filo l'olio (nel caso di quantità maggiori potreste frullare gli ingredienti).
Tostate leggermente le fette di pane e poi le fette di pera, girandole delicatamente con una pinza in modo da avere le righe su entrambi i lati.
Spalmate sulle fette di pane la cremina di pinoli e aglio, disponete su ogni fetta due fette di pera, completate con il formaggio sbriciolato, una presa di pepe e passate i crostini per un minuto sotto la piastra regolata ad un' altezza tale da non toccare il formaggio. In mancanza della piastra doppia passateli in forno caldo per un paio di minuti.
Servite immediatamente con qualche fogliolina di menta.
venerdì 6 marzo 2015
lenticchie con crema di melanzane arrosto
Tra una tatin e l'altra una ricetta gluten free tratta dal libro Plenty di Yotam Ottolenghi per il Gluten Free(fri)Day.
Il libro è una raccolta di ricette vegetariane di una bontà e di una bellezza incredibile. Comprato ieri, oggi ho già provato due ricette apportando piccole modifiche dettate dall'assenza di qualche ingrediente e dalla scelta di velocizzare/semplificare alcune modalità di cottura.
Questa è la prima!
Per due persone:
100 g di lenticchie (io di Ustica)
1 melanzana
2 carote
1 costa di sedano
1/2 cipolla bianca
1 foglia di alloro
2 rametti di timo fresco
1 cucchiaio di aceto di vino rosso
2 cucchiai di olio e.v.o.
6 pomodorini ciliegia
1 cucchiaino da caffè di zucchero di canna
aneto fresco
sale e pepe nero macinato
2 cucchiai di yogurt greco
Mettete a bagno le lenticchie per un paio d'ore.
Accendete il grill del forno. Punzecchiate con i rebbi della forchetta la pelle della melanzana, asportate il peduncolo e infornatela per circa un'ora, girandola di tanto in tanto.
Tagliate a metà la melanzana e svuotatela della polpa, strizzatela bene, frullatela con 1/2 cucchiaio di aceto, una presa di sale e mescolatela allo yogurt.
Eliminate il grill e regolate il forno in funzione ventilata a 150°.
Scolate le lenticchie dall'ammollo e mettetele in una pentola con abbondante acqua fresca, la foglia di alloro, le foglioline di timo, una carota e metà del sedano tagliati in piccoli pezzi e la cipolla tritata.
Cuocete fino a quando le lenticchie saranno tenere (ma non disfatte). Ci vorranno circa 20'-30'. Salate.
Scolatele, conditele con un cucchiaio di olio e 1/2 cucchiaio di aceto e tenetele da parte.
Nel frattempo tagliate i pomodorini in quarti, la carota e il sedano restanti a rondelle. Cospargeteli con lo zucchero, poco sale e irrorate con un cucchiaio di olio.
Infornate per circa mezz'ora, fino a quando i pomodorini saranno appassiti.
Mescolate le verdure confit alle lenticchie e servitele con la crema di melanzane e yogurt, aneto fresco e abbondante pepe nero.
Con questa ricetta (finalmente dopo tanto tempo) partecipo al 100% Gluten Free(fri)Day!!
Il libro è una raccolta di ricette vegetariane di una bontà e di una bellezza incredibile. Comprato ieri, oggi ho già provato due ricette apportando piccole modifiche dettate dall'assenza di qualche ingrediente e dalla scelta di velocizzare/semplificare alcune modalità di cottura.
Questa è la prima!
Per due persone:
100 g di lenticchie (io di Ustica)
1 melanzana
2 carote
1 costa di sedano
1/2 cipolla bianca
1 foglia di alloro
2 rametti di timo fresco
1 cucchiaio di aceto di vino rosso
2 cucchiai di olio e.v.o.
6 pomodorini ciliegia
1 cucchiaino da caffè di zucchero di canna
aneto fresco
sale e pepe nero macinato
2 cucchiai di yogurt greco
Mettete a bagno le lenticchie per un paio d'ore.
Accendete il grill del forno. Punzecchiate con i rebbi della forchetta la pelle della melanzana, asportate il peduncolo e infornatela per circa un'ora, girandola di tanto in tanto.
Tagliate a metà la melanzana e svuotatela della polpa, strizzatela bene, frullatela con 1/2 cucchiaio di aceto, una presa di sale e mescolatela allo yogurt.
Eliminate il grill e regolate il forno in funzione ventilata a 150°.
Scolate le lenticchie dall'ammollo e mettetele in una pentola con abbondante acqua fresca, la foglia di alloro, le foglioline di timo, una carota e metà del sedano tagliati in piccoli pezzi e la cipolla tritata.
Cuocete fino a quando le lenticchie saranno tenere (ma non disfatte). Ci vorranno circa 20'-30'. Salate.
Scolatele, conditele con un cucchiaio di olio e 1/2 cucchiaio di aceto e tenetele da parte.
Nel frattempo tagliate i pomodorini in quarti, la carota e il sedano restanti a rondelle. Cospargeteli con lo zucchero, poco sale e irrorate con un cucchiaio di olio.
Infornate per circa mezz'ora, fino a quando i pomodorini saranno appassiti.
Mescolate le verdure confit alle lenticchie e servitele con la crema di melanzane e yogurt, aneto fresco e abbondante pepe nero.
Con questa ricetta (finalmente dopo tanto tempo) partecipo al 100% Gluten Free(fri)Day!!
mercoledì 4 marzo 2015
Tarte tatin salata parte seconda: spinaci e buche de chevre
Niente da invidiare alla versione con gli scalogni in agrodolce postata qualche giorno fa, anzi, ad essere sincera forse questi sono i gusti che preferisco.
Adoro il sapore deciso del formaggio di capra, soprattutto quelli leggermente stagionati come il buche (è quello a forma di tronco con la crosta bianca per intenderci...). Ideale nelle insalate o sui crostini di pane tostati, magari con un filo di miele sopra e un gheriglio di noce.....o in una tatin con gli spinaci!
250 g di spinaci mondati
2 cucchiai di olio e.v.o.
2 cucchiai di pinoli
250 g di buche tagliato a fette alte 1/2 cm
una dose di brisée (ricetta QUI)
Tritate grossolanamente gli spinaci. In una larga padella scaldate l'olio, aggiungete i pinoli e fateli dorare leggermente. Aggiungete gli spinaci, cuoceteli giusto il tempo di farli appassire e salate.
Imburrate leggermente uno stampo da crostata da 24 cm di diametro.
Disponete sul fondo gli spinaci, coprite con le fette di formaggio e infine con un disco di pasta brisée stesa a 2-3 mm di spessore col mattarello su un piano leggermente infarinato. Inserite la pasta tra il condimento e i bordi della teglia, pressate leggermente per compattare il ripieno e infornate in forno già caldo a 200° per 25' circa o comunque fino a doratura.
Tirate fuori dal forno e sformate in un piatto da portata e gustatela tiepida.
Adoro il sapore deciso del formaggio di capra, soprattutto quelli leggermente stagionati come il buche (è quello a forma di tronco con la crosta bianca per intenderci...). Ideale nelle insalate o sui crostini di pane tostati, magari con un filo di miele sopra e un gheriglio di noce.....o in una tatin con gli spinaci!
250 g di spinaci mondati
2 cucchiai di olio e.v.o.
2 cucchiai di pinoli
250 g di buche tagliato a fette alte 1/2 cm
una dose di brisée (ricetta QUI)
Tritate grossolanamente gli spinaci. In una larga padella scaldate l'olio, aggiungete i pinoli e fateli dorare leggermente. Aggiungete gli spinaci, cuoceteli giusto il tempo di farli appassire e salate.
Imburrate leggermente uno stampo da crostata da 24 cm di diametro.
Disponete sul fondo gli spinaci, coprite con le fette di formaggio e infine con un disco di pasta brisée stesa a 2-3 mm di spessore col mattarello su un piano leggermente infarinato. Inserite la pasta tra il condimento e i bordi della teglia, pressate leggermente per compattare il ripieno e infornate in forno già caldo a 200° per 25' circa o comunque fino a doratura.
Tirate fuori dal forno e sformate in un piatto da portata e gustatela tiepida.
domenica 1 marzo 2015
Tartes tatin salate in tre puntate: oggi scalogni e uvetta!
Finalmente mi sono svegliata dal letargo. Oggi a Palermo dopo settimane di pioggia e buio è spuntato finalmente il sole e ho ricominciato a cucinare. Qualche giorno fa un'amica mi ha chiesto la ricetta per una tatin ai carciofi e ho riflettuto sul fatto che in vita mia non avevo mai preparato una tatin dolce o salata che fosse. Gravissima lacuna!!! Subito al lavoro quindi! Avevo troppe idee in testa e avrei voluto realizzarle tutte insieme, immediatamente!
Invece, per cominciare, mi sono accontentata di tre versioni salate: scalogni in agrodolce, spinaci e chevre, indivia belga e gorgonzola.
Ho preparato un'unica brisée, uguale per tutte e ho realizzato delle minitartes per provare i gusti ma soprattutto per non avere troppa roba da smaltire. Le miniporzioni soddisfano la mia voglia di cucinare senza dover mangiare troppo ;)
Comincio da quella agli scalogni perchè è la prima che mi è venuta in mente pensando alla classica tatin dolce che prevede un caramello.
Per le altre ce la fate ad aspettare qualche giorno?
dosi per una tatin da 24 cm
Per la pasta brisée:
200 g di farina 00
100 g di burro
acqua q.b.
una presa di sale
Per il ripieno:
15 scalogni
3 cucchiai di zucchero di canna
5 cucchiai di aceto balsamico
3 cucchiai di uvetta gigante
40 g di burro (più un po' per la teglia)
Preparate la brisée impastando velocemente la farina con il burro ben freddo tagliato a dadini e tanta acqua fredda quanto basta per ottenere un panetto liscio dalla consistenza un po' più morbida di una frolla.
Avvolgetelo nella pellicola (che sia senza PVC mi raccomando) e tenetelo in frigo almeno per il tempo della preparazione degli altri ingredienti (potete prepararla anche il giorno prima).
Mettete l'uvetta in acqua tiepida per qualche minuto.
Mondate gli scalogni e cuoceteli in acqua bollente salata per 5'. Poi scolateli e passateli in padella con il burro e l'uvetta ben strizzata. Salate. Nella stessa padella aggiungete lo zucchero e l'aceto e fateli andare a fiamma alta fino a quando lo zucchero si sarà sciolto e il composto sarà diventato sciropposo
Imburrate una teglia da 24 cm di diametro, versate sul fondo lo sciroppo, disponete sopra gli scalogni (con la parte bombata in basso) e l'uvetta, lasciando mezzo cm libero tutto intorno.
Coprite con un disco di brisée stesa ad uno spessore di due-tre mm, inserendola nello spazio lasciato libero dal ripieno.
A questo punto potete metterla in frigo e cuocerla dopo qualche ora o anche il giorno dopo (io ho fatto così) oppure tenerla in frigo giusto il tempo di portare il forno alla temperatura di 200°.
Cuocetela per circa 20' o comunque finchè dorata in superficie.
Giratela mentre è ancora ben calda per evitare che lo sciroppo di aceto solidifichi e renda difficile (se non impossibile) sformare la tatin.
Buon appetito e alla prossima tatin (spinaci e chevre?)
N.B. il numero di scalogni è indicativo. Dipende chiaramente dalla loro grandezza. Devono essere di numero sufficiente a ricoprire interamente (insieme all'uvetta) il fondo della teglia senza che rimangano spazi vuoti (a parte ovviamente il bordo di mezzo cm)
Invece, per cominciare, mi sono accontentata di tre versioni salate: scalogni in agrodolce, spinaci e chevre, indivia belga e gorgonzola.
Ho preparato un'unica brisée, uguale per tutte e ho realizzato delle minitartes per provare i gusti ma soprattutto per non avere troppa roba da smaltire. Le miniporzioni soddisfano la mia voglia di cucinare senza dover mangiare troppo ;)
Comincio da quella agli scalogni perchè è la prima che mi è venuta in mente pensando alla classica tatin dolce che prevede un caramello.
Per le altre ce la fate ad aspettare qualche giorno?
dosi per una tatin da 24 cm
Per la pasta brisée:
200 g di farina 00
100 g di burro
acqua q.b.
una presa di sale
Per il ripieno:
15 scalogni
3 cucchiai di zucchero di canna
5 cucchiai di aceto balsamico
3 cucchiai di uvetta gigante
40 g di burro (più un po' per la teglia)
Preparate la brisée impastando velocemente la farina con il burro ben freddo tagliato a dadini e tanta acqua fredda quanto basta per ottenere un panetto liscio dalla consistenza un po' più morbida di una frolla.
Avvolgetelo nella pellicola (che sia senza PVC mi raccomando) e tenetelo in frigo almeno per il tempo della preparazione degli altri ingredienti (potete prepararla anche il giorno prima).
Mettete l'uvetta in acqua tiepida per qualche minuto.
Mondate gli scalogni e cuoceteli in acqua bollente salata per 5'. Poi scolateli e passateli in padella con il burro e l'uvetta ben strizzata. Salate. Nella stessa padella aggiungete lo zucchero e l'aceto e fateli andare a fiamma alta fino a quando lo zucchero si sarà sciolto e il composto sarà diventato sciropposo
Imburrate una teglia da 24 cm di diametro, versate sul fondo lo sciroppo, disponete sopra gli scalogni (con la parte bombata in basso) e l'uvetta, lasciando mezzo cm libero tutto intorno.
Coprite con un disco di brisée stesa ad uno spessore di due-tre mm, inserendola nello spazio lasciato libero dal ripieno.
A questo punto potete metterla in frigo e cuocerla dopo qualche ora o anche il giorno dopo (io ho fatto così) oppure tenerla in frigo giusto il tempo di portare il forno alla temperatura di 200°.
Cuocetela per circa 20' o comunque finchè dorata in superficie.
Giratela mentre è ancora ben calda per evitare che lo sciroppo di aceto solidifichi e renda difficile (se non impossibile) sformare la tatin.
Buon appetito e alla prossima tatin (spinaci e chevre?)
N.B. il numero di scalogni è indicativo. Dipende chiaramente dalla loro grandezza. Devono essere di numero sufficiente a ricoprire interamente (insieme all'uvetta) il fondo della teglia senza che rimangano spazi vuoti (a parte ovviamente il bordo di mezzo cm)
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