venerdì 21 settembre 2012

sarde "a beccafico"

Un classico della cucina palermitana. Per l'origine del nome vi consiglio di leggere questa interessantissima intervista a Gaetano Basile, grande conoscitore delle tradizioni siciliane. 
Da servire come antipasto oppure come secondo aumentando le quantità. Conviene comunque cucinarle in abbondanza perchè una tira l'altra!
Ve lo propongo nella versione della mia mamma. 

 


Per 4 persone:
300 g. di sarde pulite, diliscate e aprite le sarde lasciando la codina con un apezzetto di lisca (conviene far fare questa operazione in pescheria). 
Fare rinvenire ire in olio e.v.o.  una piccola cipolla tritata, aggiungere 150 g. di mollica fresca  frullata, 50 g. di passolini fatti rinvenire in acqua tiepida e poi strizzati, un cucchiaio di pinoli, sale, pepe, un cucchiaio di prezzemolo tritato, il succo di 1/2 limone e di 1/2 arancia, una cucchiaiata di zucchero, una spruzzata di aceto e la buccia di 1/2 arancia grattugiata, lasciare insaporire il tutto e, fuori dal fuoco, amalgamare un cucchiaio di caciocavallo grattugiato.
Mettere un po' di ripieno sulla sarda, arrotolarla e chiuderla infilzando il pezzetto di lisca rimasta attaccata alla codina. Se vi hanno tolto le codine arrotolarle semplicemente e serrarle in pirofila per evitare che in cottura si aprano.
Sistemare le sarde in pirofila leggermente unta con olio e.v.o., irrorarle con un po’ del succo di agrumi e cospargerle una spolverata di zucchero e infornare a 180° per una decina di minuti. Servire tiepide.

2 commenti:

  1. Buone!
    Buona Giornata da Ge
    http://letortedigessica.blogspot.it/

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  2. Le faccio leggermente diverse, niente aceto e zucchero e niente caciocavallo, ma le adoro anche io da impazzire!

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