lunedì 28 aprile 2014

Incantevole Istanbul e il kunefe di Pasquetta


Incantevole e sorprendente Istanbul. Prima di partire avevo un'idea completamente distorta di questa città (ma quanto è brutta l'ignoranza??) 
Lo ammetto, mi sono lasciata prendere dalla pigrizia e, contando sul
fatto che eravamo un bel gruppo di amici e qualcun altro mi avrebbe guidato in giro non avevo letto granché, non avevo studiato come faccio solitamente prima di partire.
Me l'aspettavo bella, affascinante ma trasandata, disordinata, sporca e incasinata (incasinata veramente lo era con i suoi 15 milioni di abitanti e la folla dei turisti di Pasqua) e invece è pulita, verde, fiorita (mai visti tanti tulipani tutti insieme, neanche ad Amsterdam), organizzata e soprattutto.... diversa. Un miscuglio di antico, moderno, occidentale, orientale, moschee, chiese
ortodosse, i lokum e gli altri dolcetti ipercalorici ma buonissimi e bellissimi, i kebab ad ogni angolo di strada, il profumo delle spezie, i colori delle maioliche e dei tappeti, la preghiera del Muezzin che scandiva le nostre giornate (la prima delle 5,20.....)

Istanbul è una di quelle città che va visitata e poi vissuta, che merita un lungo soggiorno e magari un secondo, un terzo, un quarto..... Sono tornata da una settimana e penso già alla mia prossima volta.
La chiesa di San Giorgio a Fener (sede del patriarcato ortodosso), il cimitero musulmano e il cafè Pierre Loti a Eyup, il quartiere musulmano, il meraviglioso palazzo Beylerbeyi sulla sponda asiatica del Bosforo, la Cisterna Basilica, e il Gran Bazar a Sultanahmet il nostro tour del primo giorno.
Nei due giorni successivi la Moschea blu, Santa Sofia e il Topkapi col suo magnifico parco Gulhane. Un giro sul Bosforo e poi la Moschea di Rustem Pasha con le splendide maioliche del XVI secolo, il bazar delle spezie dove non si può non comprare qualcosa e ancora piazza Taksim e la piacevole passeggiata giù per istiklan caddesi fino al ponte di Galata. (Sotto il ponte, se ci andate, non perdetevi un panino con lo sgombro. Ne vale la pena!)




Questo che vi propongo oggi è un dessert che ho assaggiato il giorno di Pasquetta dopo un ottimo kebab proprio sotto la moschea di Rustem Pasha.
Ho chiesto il nome ma mi hanno detto che lo chiamano semplicemente dolce di formaggio. Ho cercato in un meraviglioso libro di cucina turca che mi sono fatta prestare. L'ho trovato e ho scoperto che si chiama kunefe. Io ho usato della tuma perché è senza sale e ben si adatta a questa preparazione.



Per due persone:
una teglietta da 15 cm circa di diametro
60 g di kataifi
120 g di tuma grattugiata con la grattugia a fori grossi (o altro formaggio senza sale)
2 cucchiai di acqua
1 cucchiaio di zucchero
la buccia di 1/2 limone
1 cucchiaio di succo di limone
2 cucchiaini di margarina (io preferisco il burro)
 Fondete la margarina e spennellate il fondo e le pareti della teglietta. Dividete la kataifi in due parti, tagliatela con le forbici a pezzetti e disponetene metà sul fondo della teglietta. Cospargete col formaggio, pressate col dorso di un cucchiaio e coprite con la kataifi restante. Spennellate con la margarina residua e infornate in forno già caldo a 200° fino a doratura.
Nel frattempo avrete preparato lo sciroppo con l'acqua, lo zucchero la buccia e il succo del limone (deve bollire a fuoco basso qualche minuto).
Versate lo sciroppo sulla superficie del dolce e servitelo caldissimo.
La prossima volta preparerò lo sciroppo con il miele così come ho fatto per la baklava di Karpathos mia prossima ricetta.





5 commenti:

  1. Ci mettevi due fegatelli, un pezzo di milza e uno di cuore e non perdevi la gara!!!!

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  2. ahahah....piuttosto una stigghiola per me ce l'hai?

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  3. Resoconto accuratissimo… così non mi dimenticherò mai i posti visitati! ;)

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  4. Non conoscevo, ma sono contenta di essere passata e di aver visto questa preparazione!!!!

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